"I mercati non assorbono i quantitativi disponibili di merce, perché si è persa la bussola che teneva in equilibrio il rapporto tra il prezzo della frutta in campagna e le quotazioni con cui arriva a scaffale. Un esempio? In questo momento, la clementina comune viene acquistata in campagna anche 0,20 cent/Kg, per poi ritrovarla a scaffale nella grande distribuzione organizzata oltre i 2 euro/kg". È quanto riferisce Luciano Latorraca, titolare dell'azienda agricola Patemisco, specializzata nella produzione e trasformazione di clementine e arance a polpa bionda di tipo Navel.
"Ecco che le famiglie, in una situazione del genere, non ce la fanno ad acquistare la frutta, parallelamente a una situazione di crisi generalizzata che paralizza consumi e mercati. Gli agricoltori, dal canto loro, sono demoralizzati. Pertanto c'è il concreto rischio di distruggere questo tessuto produttivo, che storicamente ha garantito reddito a intere generazioni, provocando così un'emorragia di risorse verso altri settori più remunerativi".
Attualmente in Italia la campagna è nel vivo della commercializzazione, in quanto la raccolta di arance Navel è iniziata in anticipo rispetto alle ultime stagioni, con richieste di mercato non propriamente vivaci, sebbene migliori rispetto alle clementine.
"Il segmento delle arance presenta minori criticità, in quanto - spiega Luciano Latorraca - rispetto alle clementine si posizionano meglio sui mercati. Molti produttori, visto il mercato instabile, stanno impiantando arance al posto delle clementine. In generale, parliamo di un comparto disgregato, che naviga a vista nella più totale confusione, a causa della mancanza di una programmazione e, soprattutto, di un catasto agricolo, con la conseguenza che frequentemente vengono impiantate nuove varietà alla cieca, senza un preliminare studio di mercato. Come prima cosa, andrebbe istituito proprio il catasto, che sarebbe fondamentale per mettere in chiaro le varietà e le estensioni dei terreni attualmente investiti, così da orientare i produttori su scelte varietali che siano richieste dal mercato. I dati aiuterebbero i produttori a impiantare i frutti richiesti, evitando sovrapproduzioni e quindi crisi commerciali".
A completamento della gamma, le clementine non idonee alla commercializzazione vengono trasformate in due referenze: il succhi e le composte. La composta viene ottenuta in modo naturale, con percentuali di zucchero minime e senza aggiunta di addensanti né di coloranti. La sua particolarità è proprio legata alla composizione, che contempla una percentuale elevata di frutta pari al 75%, con l'aggiunta di zucchero al 25%.
I succhi di clementina a marchio Patemisco sono molto richiesti, perché rappresentano una novità di mercato rispetto ai gusti di agrumi tradizionali. I frutti vengono raccolti e lavorati per estrarne il succo, successivamente filtrato e pastorizzato, quindi pronto per essere imbottigliato in formato da 200 ml.
I canali commerciali di riferimento per l'azienda Patemisco sul territorio nazionale sono, per il fresco, i mercati generali in tutta Italia e, per i trasformati, negozi specializzati, bar e ristorazione.
La storia aziendale
L'azienda Patemisco, fondata nel 1965, è specializzata nella produzione e commercializzazione di arance nelle varietà Fukumoto, Navel e Navelate, oltre che di clementine di varietà Clemenruby. Una produzione di circa 700 tonnellate di agrumi, coltivati nell'area pugliese di Massafra (TA), su 80 ettari. Una parte della produzione è stata rinnovata con recenti impianti di varietà più resistenti, tra precoci e tardive. Tra le novità del marchio, la conversione dell'intera produzione al regime biologico nel 2022, considerato che negli anni le produzioni naturali si sono rivelate premianti sul piano commerciale. A fronte infatti di minori rese/ettaro, ottengono però quotazioni più alte.
Per maggiori informazioni:
Azienda Agricola Patemisco
Luciano Latorraca
Strada comunale, 48
74016 Massafra (TA) - Italy
+39 099 8855964
+39 333 7670020
[email protected]
www.patemisco.i