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La sfida è riuscire ad accumulare il giusto fabbisogno in freddo

Pistacchicoltura, la Sardegna come nuovo e potenziale areale di coltivazione

Il cambiamento climatico costringe tecnici e agricoltori italiani a individuare nuove zone di coltivazione per sperimentare e delocalizzare in altre latitudini e altitudini alcune produzioni, affinché possano adattarsi al meglio all'ambiente. Ci stiamo quasi abituando a inverni sempre più miti, oltre alle estati torride e asciutte, che diventano improbabili e quasi proibitive a ospitare determinati impianti arborei.

L'agronomo Vito Vitelli intravede nella Sardegna un nuovo areale dove poter coltivare pistacchi, in chiave più moderna, grazie a tecniche di gestione innovative e varietà di recente introduzione. "Così come è stato fatto per altre specie frutticole, anche per il pistacchio bisogna identificare altre zone, scardinando preconcetti, modi di fare o vecchie idee sulle zone idonee a tale coltivazione. Nella parte interna dell'isola, caratterizzata da paesaggi montuosi, terreno declive e dunque non pianeggiante, dove già si coltivano castagneti, vigneti, mandorleti e uliveti, coesistono condizioni pedoclimatiche tali da consentire una buona riuscita anche per il pistacchio".

Impianto di un anno

Nella pistacchicoltura, la principale difficoltà che bisogna affrontare, partendo da adesso, è il mancato raggiungimento delle ore in freddo. Ciò va a discapito della buona riuscita quanti-qualitativa della produzione, specie in determinate regioni del Sud Italia, dove questa attività è molto diffusa.

"Il pistacchio, sebbene ci si soffermi su varietà a basso fabbisogno, è una pianta che necessita di almeno 500-700 ore in freddo inferiore ai 7° C, che non devono essere neutralizzate da temperature diurne al di sopra dei 14°C. Parametri importanti, ma difficili da raggiungere con un andamento climatico in costante evoluzione. D'altronde, non è da incoscienti proporre di coltivare il pistacchio nelle regioni del Centro-Nord. È preferibile adottare qualche sistema antibrina per le gelate tardive, piuttosto che non riuscire ad accumulare il giusto fabbisogno in freddo", spiega l'agronomo.

La mission dunque è proporre il pistacchio in Sardegna, secondo quelle che sono le nuove tendenze agronomiche, volte ad abbattere i costi e raggiungere risultati economici soddisfacenti. "Con elementi "ZaragoZa" riusciamo ad avere una pianta con un aspetto multi-ramificato a cespuglio, un'entrata in produzione abbastanza precoce, un'alta produttività, attuando un sistema di potatura molto intuitiva, facilmente praticabile da tutti". (In foto a lato: sistemi di ultima generazione per la raccolta meccanizzata).

Per marzo 2025, l'agronomo Vitelli ha in programma nella città di Atzara (Nuoro) dei primi incontri propositivi con imprenditori interessati al pistacchio e giornate tecniche e di confronto, al fine di esaminare tutti gli aspetti da tenere in considerazione quando si intravedono nuove possibilità di business".

Per maggiori informazioni:
Agronomo Vito Vitelli
+39 3392511629
[email protected]
vitovitelli.blogspot.com