La fine della campagna di importazione del 2024 ha segnato un punto di svolta per il mercato europeo delle arance, che ha visto un'inondazione di prodotti d'importazione, in particolare dal Sudafrica.
"Uno dei fattori chiave dietro questa sovrabbondanza è stato un malfunzionamento nel sistema logistico, in particolare per le spedizioni provenienti dal porto di Durban, combinato con una speculazione degli esportatori sul prezzo delle arance sudafricane. Costoro, approfittando di un prezzo all'origine già elevato, hanno caricato le spedizioni troppo tardi, causando un aumento del transit time soprattutto dai porti di Durban e Cape Town", afferma Giuseppe Galluccio, fondatore e responsabile commerciale del Gruppo La California (GLC), operante all'interno del Centro agroalimentare di Napoli-CAAN e a Capua.
L'anticipo della campagna dell'emisfero nord ha ulteriormente esacerbato la situazione, secondo Galluccio. I produttori dell'emisfero nord, spinti dalla richiesta di prodotto nazionale, hanno iniziato a immettere sul mercato arance deverdizzate, lasciando indietro il prodotto di importazione. Tale dinamica ha destabilizzato il commercio, portando le grandi catene di distribuzione a privilegiare il prodotto nazionale e causando un abbassamento dei prezzi degli agrumi importati.
A differenza delle arance, le clementine e i limoni di importazione hanno concluso il 2024 su una nota positiva, non risentendo delle stesse pressioni di mercato. Tuttavia, per le arance lo scorso anno si è concluso con prezzi bassi, che a malapena coprono i costi di produzione. "Questo scenario sottolinea l'importanza di una gestione equilibrata tra prodotto nazionale e importato, nonché la necessità di un sistema logistico più efficiente. Solo attraverso un approccio più armonizzato sarà possibile garantire un mercato degli agrumi sostenibile e redditizio per tutti gli attori coinvolti", spiega Galluccio.
Le varietà di arance come Navelina, Navel e New Hall, pilastri della produzione europea, hanno risentito di un mercato sovraccarico di frutta di importazione, creando una situazione diametralmente opposta rispetto all'anno scorso. "Le cultivar finora raccolte hanno trovato un mercato che era pieno di frutta importata", spiega l'esperto.
Il contesto economico non gioca a favore del settore. L'Europa, alle prese con un'economia che "non naviga in buone acque", vede un potere di acquisto sempre più basso tra i consumatori. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i prezzi in calo non hanno favorito un aumento del consumo di arance. "Il prezzo basso non favorisce più il consumo", afferma Galluccio, evidenziando un cambiamento nel comportamento dei consumatori che sembra essersi consolidato post-Covid. "La tendenza a spendere meno e la perdita di una cultura del consumo di frutta in casa hanno contribuito a un calo generale della domanda. Inoltre, si osserva un mutamento nelle abitudini alimentari, con una crescente preferenza per mangiare fuori casa. Questo cambio di rotta ha un impatto diretto sul consumo di ortofrutta, arance comprese, che non trovano più lo stesso spazio nella dieta quotidiana delle persone".
Produzioni in Sicilia del Gruppo La California
"Egitto, il Sudafrica dell'emisfero nord"
Il Gruppo La California sta compiendo passi significativi per consolidare e ampliare la propria presenza nel mercato degli agrumi, puntando con decisione sul mercato egiziano. "In un momento in cui l'Europa si confronta con le sfide poste da costi di produzione elevati e da una concorrenza sempre più agguerrita, vediamo nell'Egitto un'opportunità unica per rafforzare la nostra posizione sia nel vecchio continente sia a livello globale", sottolinea Galluccio. "Inoltre, il nostro focus sulle coltivazioni in Sicilia aumenta sempre di più: abbiamo aumentato la nostra produzione, associando altri produttori e creando una nuova base. Questa crescita non è solo numerica, ma si radica profondamente nei valori che il Gruppo La California tiene in grande considerazione. Al centro di tutto, c'è la cultura familiare, un principio che guida la nostra azienda verso un futuro in cui la collaborazione, il supporto reciproco e una visione condivisa sono i pilastri fondamentali".
"La scelta di puntare sull'Egitto deriva da una consapevolezza precisa delle difficoltà incontrate nell'esportazione di prodotti italiani e spagnoli, a causa degli elevati costi di produzione che rendono la competizione sui mercati esteri particolarmente ardua. Noi vediamo il mercato egiziano come punto per poter poi esportare sia in Europa sia nel mondo. Credo che l'Egitto sia il Sudafrica dell'emisfero nord", dichiara Galluccio, evidenziando come il Paese possa rappresentare per l'emisfero nord quello che il Sudafrica rappresenta per l'emisfero sud: un hub strategico per l'esportazione globale di agrumi.
Interrogato sulla possibile concorrenza della Turchia in questo settore, il fondatore e responsabile commerciale del Gruppo La California esprime un punto di vista chiaro. "Nonostante la Turchia sia un partner commerciale apprezzato per altri prodotti, come le melagrane, per quanto riguarda gli agrumi la situazione appare diversa. I turchi sono abbastanza cari e sono anche complessi, come popolo", afferma Galluccio, aggiungendo che con gli agrumi non crede proprio che la Turchia possa rappresentare un serio competitor. "L'apertura del mercato turco verso la Russia e verso i Paesi dell'Est è vista come sufficiente per i loro volumi di produzione, che non sembrano in grado di soddisfare la domanda del mercato internazionale".
Arance e sviluppi in agricoltura del Gruppo La California
Guardando al futuro, l'esperto esprime cauto ottimismo, sperando che l'inondazione del mercato da parte dell'Egitto, che ha gravemente influenzato il settore l'anno scorso, non si ripeta. "Le proiezioni per la produzione in Spagna e Italia non preannunciano grandi raccolti, il che potrebbe offrire l'opportunità di riequilibrare il mercato in termini di quantità vendute e prezzi. La mia visione sintetica è che se non accadrà di nuovo ciò che è successo con l'Egitto l'anno scorso, i prezzi e il consumo delle arance saranno abbastanza equilibrati alla produzione", spiega Galluccio, delineando una speranza di stabilità per il settore europeo degli agrumi. "In questo scenario complesso, il futuro del mercato delle arance rimane incerto, ma con una gestione attenta e strategica delle produzioni e delle importazioni si potrebbe ancora trovare un equilibrio sostenibile per produttori e consumatori".
"Il 2025 sarà un anno dove in azienda cercheremo di sviluppate ulteriormente quella che è la cultura familiare, l'approccio dell'aiutarsi vicendevolmente. Tale approccio, che mette in primo piano la dimensione umana e i valori condivisi, è ciò che ci distingue. La presenza di giovani all'interno dell'azienda inietta ulteriore energia e ottimismo, garantendo che le relazioni con il mondo esterno siano sempre più ampie, costruttive e forti".
Partecipazione a Fruit Logistica 2025
"Partecipare a eventi internazionali come Fruit Logistica non è solo un'opportunità per mostrare i progressi e le performance dell'azienda, ma anche un momento per rafforzare e creare nuovi legami con i partner di tutto il mondo. L'entusiasmo che permea il nostro gruppo è paragonabile alla gioia pura e genuina di un bambino, un sentimento che trasforma le sfide in opportunità e il lavoro quotidiano in una missione condivisa", conclude Galluccio.
Gruppo La California espone a Fruit Logistica (Berlino, 5-7 febbraio 2025), in Hall 2.2, Stand B-10.
Per maggiori informazioni:
www.gruppolacalifornia.com