Sebbene sia ancora considerato un prodotto di nicchia, la pitaya ha un enorme potenziale, grazie alle sue proprietà nutrizionali e alla produzione per tutto l'anno. La pitaya rossa ecuadoriana sta emergendo come un'opzione premium in Europa, dove il consumo di questo frutto esotico è in costante crescita.
"Il consumo locale del frutto è praticamente assente, quindi tutta la nostra produzione è destinata all'esportazione. La destinazione principale è l'Europa, con la Spagna come principale importatore. Anche Germania, Belgio e Paesi Bassi stanno mostrando un crescente interesse per questo frutto, mentre in America si sta valutando la possibilità di entrare nel mercato canadese. Il Vietnam è uno dei maggiori produttori di pitaya rossa e siamo anche concorrenziali con il Perù, dove la produzione è appena all'inizio del suo sviluppo", afferma Julia Colina, direttore operativo della Dragon House.
Con sede nella provincia di Esmeraldas, l'azienda è specializzata nella produzione ed esportazione di pitaya rossa, coltivata su oltre 20 ettari.
"Nonostante la concorrenza di Vietnam, Thailandia, Perù e Messico, l'Ecuador cerca di differenziarsi con frutta fresca di qualità, monitorando l'intero processo, dalla raccolta all'esportazione, garantendo tempi di trasporto più brevi ed evitando lunghi periodi di stoccaggio nelle celle refrigerate. Il frutto si distingue per il suo equilibrato contenuto zuccherino e l'assenza di residui chimici, grazie a pratiche agricole gestite direttamente dai produttori", spiega l'ingegnere José Sánchez, direttore generale dell'azienda.
Sebbene la Cina produca pitaya, il Paese non è percepito come un concorrente diretto sul mercato delle esportazioni. Il Paese asiatico è infatti considerato un potenziale cliente per il consumo interno del frutto. "In Cina, la pitaya è considerata un prodotto speciale, spesso utilizzata come offerta o regalo, per via del suo aspetto esotico", affermano i produttori.
"Il 2024 è stato un anno caratterizzato da un'elevata volatilità del mercato che ha reso difficile mantenere un prezzo medio stabile. Le quotazioni all'origine sono oscillate tra 0,25 e 2,00 dollari/kg, a seconda della stagione. Alcuni fra i fattori chiave sono risultati la saturazione dei mercati locali in Europa (in particolare in Spagna) e la dipendenza dagli intermediari, che hanno portato a una redditività limitata per i produttori", sottolineano i responsabili della Dragon House.
Per quanto riguarda le sfide operative, Sánchez afferma: "La gestione dei tempi di raccolta è importante per garantire la fornitura di frutta di qualità. Inoltre, migliorare il benessere dei lavoratori in azienda è un'altra priorità. Un altro aspetto critico è la salvaguardia ambientale. Il 33% della superficie agricola è riservato alla salvaguardia delle foreste secondarie, per proteggere la biodiversità locale".
"Per mantenere i prezzi a livelli medi per tutto l'anno ed evitare fluttuazioni del mercato, cerchiamo di lavorare con volumi stabili. Questa strategia risponde a un mercato dove la domanda rimane bassa, a causa della scarsa conoscenza del frutto e di come consumarla. La partecipazione alle fiere internazionali, come Fruit Logistica e Fruit Attraction, è essenziale per sensibilizzare i consumatori e dare impulso al mercato", afferma Xavier Zambrano, presidente della Dragon House.
"Crediamo che la pitaya possa posizionarsi come un prodotto di punta, ma prima sarà necessario stimolare la domanda dei consumatori. In Europa il consumo è limitato, a causa della mancanza di tradizione, ma c'è anche una crescente curiosità per prodotti sani ed esotici", conclude Zambrano.
Per maggiori informazioni:
Julia Colina Rivadeneira
Dragon House
+593 9 98359603
[email protected]
www.dragonhouse.ec
Xavier Zambrano Plaza
+593 9 97109258
[email protected]
www.dragonhouse.ec
Ing. José Sánchez Páez
+593 9 98574661
[email protected]
www.dragonhouse.ec