La stagione delle angurie in Mauritania procede tra gravi difficoltà logistiche che ostacolano le esportazioni e riducono i margini degli esportatori, nonostante i volumi di produzione e la qualità siano buoni. "Gli esportatori ne subiranno le pesanti conseguenze", si rammarica il produttore ed esportatore mauritano El Mokhtar Mahdaoui.
Mahdaoui riferisce: "La stagione è iniziata leggermente in anticipo quest'anno, circa dieci giorni fa, a causa di una lieve instabilità climatica. L'area coltivata è di circa 2.000 ettari. Mentre il raccolto extra precoce ha presentato problemi di qualità, quelli attuali si distinguono per qualità e calibro. Tuttavia, stiamo riscontrando diversi problemi che influenzano le esportazioni".
"La stagione inizia presto, quando in Europa fa ancora freddo, e questo non favorisce il consumo di angurie. Da questo punto di vista, non è un grande problema, poiché possiamo estendere la stagione fino a metà aprile. I problemi più seri riguardano invece la commercializzazione. Quest'anno stiamo assistendo a una forte domanda di angurie senza semi di piccola pezzatura, che non sono ampiamente coltivate. Ancora più critiche sono le complicazioni logistiche, che rappresentano una vera e propria spina nel fianco per gli esportatori", continua il coltivatore.
Il freddo nel vicino Marocco ha ridotto la produzione orticola, facendo lievitare i prezzi e diminuendo le esportazioni verso l'Africa occidentale. Di conseguenza, il numero di camion diretti in Mauritania è drasticamente inferiore al normale, con un forte impatto sugli esportatori di angurie mauritane. Mahdaoui spiega: "Ci affidiamo quasi esclusivamente ai camionisti marocchini per consegnare le angurie in Europa, poiché non ci sono spedizioni via mare. I camion arrivano vuoti dal Marocco, più che raddoppiando i nostri costi logistici. Attualmente, il solo costo del trasporto può raggiungere fino a 0,3 euro/kg, costringendoci a esportare con margini ridottissimi o addirittura al prezzo di costo".
"Molti camionisti che in passato consegnavano nei Paesi del Sahel, come Niger e Burkina Faso, stanno abbandonando questa rotta a causa delle attuali condizioni di scarsa sicurezza, causando di conseguenza una carenza di camion anche in Mauritania", continua Mahdaoui.
"Vedremo come si svilupperà la stagione e speriamo che la domanda decolli. Le angurie mauritane sono di ottima qualità in questa stagione e speriamo che gli sforzi dei coltivatori saranno ricompensati da una buona domanda. La lezione da imparare è creare e preservare l'origine 'made in Mauritania', evitando la produzione fuori stagione o troppo precoce, che penalizza tutti i produttori ed esportatori", aggiunge Mahdaoui.
Le difficoltà in Mauritania favoriscono il suo principale concorrente in questo periodo dell'anno, il Senegal. Mahdaoui coltiva angurie anche in Senegal e riferisce: "In Senegal, la stagione invece procede tranquillamente. La superficie coltivata è di circa 2.600 ettari, di cui il 70-80% è coperto da contratti con i supermercati. Consegniamo via mare su due linee di navigazione settimanali, quindi non c'è alcun rischio commerciale o logistico, e la stagione procede serenamente".
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Mehdaoui El Mokhtar
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