"È prematuro parlare di un accordo quadro circa le quotazioni del pomodoro da industria nel centro-sud Italia", così dichiara Filippo Torrente, alla guida dell'omonima azienda familiare, giunta alla terza generazione di imprenditori.
"Nel merito - spiega - appare chiara la volontà dei produttori di non sbilanciarsi su prezzi e volumi, considerata l'emergenza idrica. Preoccupa infatti la siccità e soprattutto i livelli della diga che serve l'areale del Tavoliere delle Puglie. Utile ricordare che, in questa zona, dal 10 agosto 2024 molte produzioni sono andate perdute in conseguenza dello stop, da parte dei consorzi di bonifica, alla somministrazione di acqua destinata all'irrigazione dei terreni agricoli. Pertanto la prossima campagna si annuncia complessa, anche perché la Puglia è la regione d'Italia che lavora tra i maggiori volumi di pomodoro lungo: parliamo di una superficie investita di circa 17.000 ettari, con una produzione di circa 1,5 milioni di tonnellate di pomodoro".
Azienda storica di riferimento, La Torrente è una delle più grandi industrie conserviere del Sud Italia, il cui marchio identifica un'ampia gamma di trasformati di pomodoro 100% italiano, ottenuti sia da agricoltura biologica sia convenzionale. Sono circa 80 le referenze di pomodoro, proposte in varie lavorazioni e formati, tra pomodorini interi, pelati, passata e a filetti, sughi pronti nei gusti della tradizione mediterranea, e una linea premium dedicata agli specializzati di alta gamma. Tali referenze sono ottenute attraverso la trasformazione di oltre 10 varietà di pomodoro, tra cui il rosso lungo e tondo, i pomodorini gialli, San Marzano dell'agro sarnese-nocerino, Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, il corbarino, i pomodorini di collina.
"Rileviamo che, dati alla mano, il mercato delle conserve artigianali, negli ultimi anni, è cresciuto molto, influenzato dal turismo, dalle festività e dalla capacità di spesa. I prodotti pronti all'uso sono in crescita, ma soprattutto il consumatore premia chi investe sulla filiera e sui territori e, in effetti, i risultati ci s danno ragione, visto che siamo presenti in modo capillare nelle più importanti piattaforme della grande distribuzione organizzata".
"Nel sud Italia, nelle aree produttive specializzate in pomodoro e che non risentono dell'emergenza idrica sembra ci sarà qualche ettaro in più, per rimpolpare i volumi inferiori alla media della scorsa campagna. I cambiamenti climatici costringono i coltivatori ad aggiornare i volumi di anno in anno; e infatti nel 2024 si è raccolto pochissimo rispetto alle annate precedenti. La situazione è stata appesantita in tutta Italia dal meteo di settembre e ottobre, caratterizzato da abbondanti e frequenti precipitazioni. La minore produzione ha comportato per l'industria di trasformazione costi di gestione complessivi elevati, a causa dei rincari della materia prima; inoltre, in alcune fasi della campagna le linee produttive non hanno lavorato a pieno regime per la scarsità di prodotto conferito".
"La preoccupazione per la carenza idrica abbraccia vari aspetti della produzione del pomodoro da industria, fermo restando che senza acqua non si coltiva nulla, durante la maturazione la siccità ha un'incidenza inferiore sulla resa; inoltre influenza fortemente la qualità, rendendo il pomodoro più suscettibile a malattie fungine e marciume apicale e riducendo la pezzatura delle bacche. Passando al piano commerciale, le vendite procedono bene, pertanto arriveremo alla prossima campagna con giacenze bassissime o pari a zero, mentre al nord Italia potrebbe esserci una carenza di approvvigionamento".
La Torrente realizza l'85% del suo fatturato sul mercato italiano; per quanto riguarda l'export, il marchio è presente in Spagna, Regno Unito, Belgio, Svezia, Stati Uniti, Canada, Giappone e India. L'azienda è dotata delle certificazioni più accreditate a livello internazionale e dispone di uno stabilimento di 15.000 metri quadri, 4 linee di produzione e due stabilimenti per lo stoccaggio dei prodotti di circa 80.000 metri quadri.
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Giuseppe Torrente
La Torrente Srl
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