In termini di volume è stato un anno 'mediamente positivo' per pesche e nettarine. Ad affermarlo è Pierre de Wet, responsabile della tenuta di Romansrivier nella Breede River Valley. "Il raccolto di pere Packham, invece, è molto scarso. Preferiamo un ottobre più fresco per l'allegagione, ma quest'anno il clima è stato piuttosto caldo, come avevamo previsto. Le Bon Chretien e le Cheeky precoci sembrano andare bene mentre le Packham risultano in calo".
Non solo per le Packham, ma anche per le susine (alcuni lotti di Angeleno in altre aree nella Breede River Valley non hanno prodotto neanche un frutto in questa stagione) e i mirtilli Boland raccolti a dicembre, le rese sono state insolitamente scarse, a causa di una combinazione di fattori climatici che hanno provocato problemi di impollinazione.
"Tutti nella valle parlano delle rese basse. Il cambiamento climatico è sicuramente una realtà qui da noi. Tanti anni fa, aprile e maggio erano solitamente mesi freddi. I vecchi coltivatori di cereali raccontano che seminavano nel weekend di Pasqua. Oggi non possono perché non piove. È come se l'intero schema climatico fosse leggermente slittato".
Il Capo Occidentale ha registrato un aumento simultaneo e significativo sia nella frequenza che nell'intensità delle inondazioni. "Nel 2023, dopo 200 anni, il livello di piena nel fiume Breede è stato superato di mezzo metro", afferma Pierre de Wet. Successivamente, nel 2024, un'altra inondazione, anche peggiore: "La piena dell'anno scorso ha superato di un metro il record dell'anno precedente, causando molti danni a valle, nell'area di Robertson".
Il Capo Occidentale ha un clima mediterraneo e, come tale, gli incendi rappresentano sempre un rischio durante l'estate. Quest'anno non è stato diverso, con un conseguente aumento della pressione delle mosche della frutta. "Con tutti gli incendi, non c'è un habitat naturale per loro, quindi sono un grande problema in questa stagione, ma ce l'aspettavamo", spiega Pierre de Wet. La Graaff Fruit rilascia maschi sterilizzati di mosche della frutta tramite l'iniziativa Fruit Fly South Africa, gestita dal settore, a Citrusdal. Pierre osserva che l'uso di sostanze chimiche nell'azienda agricola è stato notevolmente ridotto. Si attengono ai protocolli di trattamento come se fossero la Bibbia. "Se non seguiamo i protocolli, siamo nei guai. Se vogliamo essere sostenibili e rimanere sul mercato, dobbiamo adattarci e rispettarli".
Pierre de Wet, estate manager of Romansrivier, a Graaff Fruit farm near Wolseley
Le nuove varietà portano a rese maggiori
La Upper Breede Valley intorno a Wolseley è famosa per le sue nettarine (di recente sono stati estirpati 25 ettari di Packham per far posto a più drupacee) e Romansrivier ha un inverno più mite rispetto alle aziende circostanti, situate a quote più basse, con conseguente produzione precoce di drupacee. "I miei frutteti sono tutti sotto reti ombreggianti per proteggerli dal vento. Siamo molto esposti al vento. Scherzando diciamo che il vento è nato qui. Il vento fa abbassare le nostre temperature in estate, quando qui in azienda è un po' più fresco e questo fa una grande differenza nella maturazione della frutta".
Devono adattarsi a varietà a basso fabbisogno di freddo, questo ormai è evidente. "Sette anni fa la Luciana era una delle varietà più performanti, ora voglio tagliarla ed eliminarla. Si ottengono fioriture incomplete causate dalla mancanza di freddo nel momento in cui ne avremmo bisogno".
Le nuove varietà si distinguono da quelle più datate soprattutto nel volume. Per quanto riguarda i packout, non c'è una differenza enorme tra 'vecchie' e nuove varietà. Pierre de Vet chiarisce: "L'80% [packout] su 15 tonnellate non è la stessa cosa dell'80% su 40 tonnellate, ed è lì che possiamo fare la differenza. È l'unico modo in cui possiamo essere sostenibili: dobbiamo ottenere più rese e un numero maggiore di frutti di prima categoria in un cartone destinato all'esportazione".
Ora le varietà stanno cambiando molto rapidamente, e in meglio. Pierre aggiunge: "Come agricoltore, ci si deve adattare, altrimenti rischi di restare indietro". Ci vogliono circa quindici anni per recuperare l'investimento, il che spiega la necessità di produrre di più e con qualità superiore, in un periodo di tempo più breve. "Un tempo, un albero iniziava a fruttificare a tre anni, ora cominciamo un anno prima, ma, come diciamo noi, prima bisogna 'costruire' l'albero".
Cracking delle pesche/nettarine piatte
Fortunatamente, le varietà di drupacee continuano a migliorare con il tempo e, secondo Pierre, il programma di drupacee del breeder spagnolo PSB Buffalo Fruit è tra i migliori. A Romansrivier stanno sperimentando l'albicocca Flopria di PSB.
Le pesche e le nettarine piatte sono un problema che i coltivatori di drupacee sudafricani non sono riusciti a risolvere: infatti finora il cracking è stato il problema nelle pesche e nettarine piatte nei frutteti sudafricani. Forse a causa della temperatura, forse a causa degli alti livelli di radiazioni ultraviolette, ma Rossouw pensa di avere la prima pesca piatta di successo.
"Sarò il primo produttore a piantare un ettaro di pesche piatte Zodiac e l'anno prossimo inizieremo a vedere i frutti nei lotti di prova di nettarine piatte che abbiamo piantato".
Per maggiori informazioni:
Pierre de Wet
Romansrivier
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