© Brad Calkins | Dreamstime"Esprimiamo un nostro plauso all'intenso lavoro svolto in questi anni dagli uffici ministeriali competenti, che ha portato al via libera all'export di susine in Brasile, riaprendo così un interessante mercato di sbocco per le nostre cooperative, leader nella produzione di susine". Così Davide Vernocchi, presidente del settore Ortofrutticolo di Confcooperative, commenta la notizia dell'approvazione del protocollo che consente le esportazioni da parte delle aziende italiane in Brasile di susine (leggi qui), produzione di punta per l'ortofrutta nazionale, con oltre 171.000 tonnellate prodotte, di cui una quota significativa è destinata all'export.
"Questa è però l'ennesima riprova – prosegue Vernocchi - che la rimozione di ingiustificate barriere fitosanitarie e l'accelerazione dell'iter di approvazione dei protocolli bilaterali con le autorità dei Paesi Terzi sono priorità e criticità per il settore: non è accettabile che l'Italia abbia impiegato così tanti anni per ottenere dal Brasile l'approvazione di un system approach per le susine, ci auguriamo che nel quadro dei nuovi provvedimenti annunciati dalla Commissione Ue nella visione per l'agricoltura possa trovare spazio un diverso approccio con i Paesi Terzi improntato a condizioni di reciprocità anche nell'export".
"Un ringraziamento particolare – conclude Vernocchi – va all' Ufficio fitosanitario nazionale che ha gestito l'intero iter di approvazione del dossier Brasile in collaborazione con gli ispettori brasiliani e gli stakeholder coinvolti, tra cui le nostre strutture cooperative. Grazie all'impegno congiunto con l'Ufficio relazioni internazionali del CSO Italy, il processo si è concluso con successo durante la cruciale visita ispettiva in Italia alla fine di settembre 2024".
Confagricoltura: "Lavoriamo da tempo a questo risultato"
"La riapertura del mercato brasiliano è davvero una buona notizia – commenta Michele Ponso, presidente della Federazione di Prodotto Nazionale Frutticoltura di Confagricoltura –.Il Paese rappresentava una quota importante dell'esportazione italiana di susine in Sud America, e adesso tornerà a rappresentarla".
Confagricoltura si è particolarmente spesa negli anni, portando avanti un dialogo serrato con l'ambasciata del Brasile in Italia. Fino ad arrivare, nel luglio 2024, alla visita di una delegazione del ministero per l'Agricoltura del Paese presso alcuni frutteti dell'Emilia Romagna e del Piemonte. Le due regioni che, insieme al Lazio, hanno sofferto di più il blocco, in quanto principali produttrici di susine.
Il 27 settembre dell'anno scorso, con una riunione presso il Masaf insieme al Servizio Fitosanitario Nazionale, è stato raggiunto l'accordo di Systems Approach per autorizzare l'accesso al mercato brasiliano delle susine e ripristinare così il flusso commerciale. "Un importante risultato diplomatico, che abbiamo portato avanti insieme al ministero italiano", aggiunge il presidente della Federazione nazionale dei produttori frutticoli.
Il ritorno nel mercato brasiliano è una boccata d'ossigeno per i produttori italiani, i quali stanno facendo i conti con un mercato europeo abbastanza asfittico e con una concorrenza, in particolare spagnola, agguerrita.