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Comitato spontaneo Agri Sinni: la crisi riguarda anche le arboree

Non verrà garantita l'acqua alle orticole di stagione

In Puglia e Basilicata, la crisi idrica non cessa di generare preoccupazione tra gli agricoltori e altri operatori del settore. Per chi deve programmare le orticole estive, sono giorni difficili, perché non viene garantito l'approvvigionamento idrico, malgrado molti abbiano già prenotato le piantine per la messa a dimora delle nuove coltivazioni.

L'ente di fornitura, nei giorni precedenti, ha comunicato agli agricoltori, in anticipo rispetto allo scorso anno, l'impossibilità di presentare domande irrigue.

"Stiamo affrontando una situazione davvero grave. Le piogge dei mesi invernali sono risultate insufficienti per il ripristino dei livelli negli invasi della Basilicata, che anzi per la maggior parte mostrano una differenza negativa rispetto al normale. Ad esempio, la Diga di Monte Cotugno segna un deficit idrico di quasi 70 milioni di metri cubi, se paragonato a 12 mesi fa. La situazione è già complessa a marzo, figuriamoci con l'avvicinarsi della stagione estiva. Coltivazioni come pomodoro, melanzane, peperoni, angurie, insalate e altri orticole non potranno essere trapiantate. Ci comunicano che non verrà garantita l'acqua irrigua. È ovvio che, stando così le cose, noi produttori ci tiriamo indietro. Le conseguenze sono notevoli, ma non abbiamo armi per fronteggiare il problema, se non il confronto e il dialogo con le istituzioni, le quali non si preoccupano affatto di trovare soluzioni alternative se non quella di stoppare la fornitura. Le difficoltà non si fermano però soltanto alle orticole. Infatti, la crisi idrica interessa anche le piantagioni di frutta e dunque siamo preoccupati per i nostri impianti di drupacee, kaki, kiwi e agrumi, specie se l'estate sarà torrida come quella passata. In questi casi, la mancanza di acqua prolungata creerebbe contraccolpi molto più seri rispetto a quelli riscontrabili invece in un impianto di orticole".

A denunciare la grave situazione in cui versano centinaia di aziende fornite dalla diga di San Giuliano è il Comitato spontaneo Agri Sinni, costituitosi lo scorso novembre proprio per fronteggiare la crisi idrica e composto da oltre 10 membri.Disponibilità idriche in Basilicata - Fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale

Le ripercussioni non risultano essere soltanto di natura agricola, ma anche occupazionale e dunque socioeconomica. Infatti, note industrie di trasformazione locali fanno sapere di dover valutare la cassa integrazione per decine di lavoratori, a causa della futura mancanza di produzioni da lavorare.

Oltre la Basilicata, anche la Puglia pare affrontare notevoli difficoltà di carenze irrigue. In alcuni territori della provincia di Taranto, poveri di risorsa idrica sotterranea (come Ginosa, Palagiano, Castellaneta, etc), molti imprenditori si stanno organizzando per delocalizzare parte delle produzioni su terreni dotati, ad esempio, di pozzi, oppure stanno acquistando suoli in altre province limitrofe o in comprensori serviti da reti idriche efficienti. Anche in questi comuni, le autorità competenti si sono espresse sull'impossibilità di garantire acqua agli orticoltori locali.