La sede centrale del gruppo AAI si trova nel Regno Unito, con uffici in Sudafrica, Cina, Europa e 150 affiliati in tutto il mondo. La filiale sudafricana è specializzata nella gestione di prodotti deperibili, con spedizioni principalmente da Città del Capo verso l'Africa occidentale, il Medio Oriente, l'Europa, il Regno Unito e l'Estremo Oriente. I prodotti principali includono verdure, uva da tavola, drupacee e, naturalmente, agrumi.
"Operiamo nei settori dello sdoganamento e della spedizione, siamo quelli che definiscono 'intermediari' tra l'esportatore e l'importatore. Mi piace chiamarlo un settore dove bisogna sempre avere un piano", ha affermato Peta Barnes, responsabile marchio di AAI Sudafrica. "Spostiamo merci dal punto A al punto B, chiamando i nostri contatti per rendere possibile l'impossibile. Questo può essere stressante, emozionante e gratificante, soprattutto durante la stagione degli agrumi, poiché i volumi esportati aumentano notevolmente. I primi limoni saranno presto caricati e tutto ricomincerà".
Peta ha sempre operato nell'ambito di questo settore, molto specializzato e a volte impegnativo, e che consente pochissime ore di sonno durante la stagione agrumicola.
"È un settore complesso che coinvolge agricoltori, enti governativi, normative sulle esportazioni, burocrazia e molto altro ancora. Per il mercato dell'Ue, le aziende agrumicole devono essere approvate, i registri di irrorazione devono essere monitorati e ogni anno ci sono nuove normative da comprendere e rispettare. L'Europa è probabilmente il mercato più impegnativo, ma anche la Cina rappresenta una sfida. Far arrivare i prodotti in Cina può essere complicato, è ciò che definiamo un 'mercato speciale'. I funzionari cinesi visitano regolarmente il Sudafrica e gli agricoltori devono garantire la conformità. Gli agricoltori giocano un ruolo cruciale in questo processo e sono ben consapevoli di ciò che ci si aspetta da loro".
È coinvolta l'intera filiera, dall'azienda al centro di confezionamento e alla compagnia di spedizione: è una grande rete composta da molti operatori diversi.
"Sono molto orgogliosa di sapere che la nostra frutta arriva sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo. Questo è ciò che ci motiva durante le stagioni impegnative, sapere che siamo parte del processo che porta il prodotto from farm to fork".
Molte cose sono cambiate nel corso degli anni, soprattutto dopo la pandemia. "Oggi gran parte del lavoro viene svolto elettronicamente, mentre prima era tutto basato sull'invio di copie cartacee da parte del personale. Ora tutto ciò che dobbiamo fare è effettuare il login, inviare e ottenere le autorizzazioni. Viene fatto molto poco manualmente. Sappiamo dove si trova il prodotto, possiamo tracciare il container e la nave nel porto, abbiamo accesso ai registratori per il controllo della temperatura e riceviamo notifiche in caso di anomalie. Anche il PPECB, (Perishable Products Export Control Board) ha apportato enormi cambiamenti con il sistema Titan: gli agricoltori scansionano i codici a barre dei pallet nel sistema a cui abbiamo accesso".
Il porto di Città del Capo ha avuto i suoi problemi in passato e le operazioni portuali sono spesso oggetto di speculazioni e dibattiti. Rimaniamo comunque fiduciosi che quest'anno si possano vedere dei miglioramenti, anche se il meteo resta una variabile fuori dal nostro controllo.
"Stiamo uscendo dalla stagione ventosa, durante la quale le forti raffiche hanno causato ritardi, ma con il cambio di stagione confidiamo in un miglioramento. La prossima campagna agrumicola si preannuncia molto positiva, con volumi in crescita, e qui in AAI Sudafrica ci stiamo già preparando. Stiamo adeguando le nostre procedure e i nostri processi e siamo pronti a gestire un aumento dei volumi che, durante la stagione agrumicola, possono triplicare rispetto alle altre campagne frutticole".
Per maggiori informazioni:
Peta Barnes
AAI Sudafrica
+27 0 21 493 3742
peta.barnes@aaisa.co.za
quotes@aaisa.co.za
www.aaisa.co.za