La Tunisia è una delle principali fonti al mondo di fichi d'India, seconda solo al Messico. Il Paese rappresenta un terzo della produzione mondiale ed è il principale produttore mondiale di fichi d'India biologici, nonostante un nemico agguerrito.
Fino a poco tempo fa, la Tunisia ha dovuto affrontare la concorrenza del Marocco, dove l'area coltivata a fichi d'India era più estesa. Da allora, la cocciniglia (Dactylopius opuntiae) che ha devastato il Nord Africa ha ridotto drasticamente la produzione in Marocco, facendola praticamente crollare. In Tunisia, invece, sebbene l'insetto abbia danneggiato ampie aree, i coltivatori sono riusciti a resistere meglio al parassita.
Amine Ouali, proprietario della The Family Farm, commenta: "Il sud del Paese è stato gravemente colpito, mentre il nord è rimasto in gran parte indenne. Fortunatamente, siamo riusciti ad agire tempestivamente, contenendo il problema grazie a un attento monitoraggio della contaminazione e controllando scrupolosamente la piantagione. Il governo sta mettendo in atto importanti sforzi per monitorare e limitare la diffusione della cocciniglia. Per quanto riguarda i coltivatori, applicano un rigoroso sistema di quarantena. Alla The Family Farm, ad esempio, siamo noi stessi a raccogliere i frutti, senza ricorrere a lavoratori stagionali. Posso dire che, con le misure appropriate, non c'è alcun rischio".
"Oltre a preservare l'areale, anche le rese sono buone, sia in termini di tonnellaggio, calibri, qualità o consistenza del succo e gradi Brix. Le rese raggiungono le 10 tonnellate per ettaro nei campi non irrigati e 15-20, persino 25 tonnellate, nei campi irrigati", continua Ouali.
La produzione di fichi d'India in Tunisia avviene in due cicli diversi. il coltivatore spiega: "C'è una produzione fuori stagione, da settembre a gennaio, destinata principalmente al consumo diretto di frutta fresca e alla produzione di succhi, e che utilizza varietà senza spine, e una stagione estiva in pieno campo, destinata in gran parte all'industria cosmetica. Entrambi i metodi di produzione servono i mercati d'esportazione. La superficie dedicata alla stagione estiva è molto vasta, poiché tutti i coltivatori utilizzano piante di fichi d'India per delimitare i loro terreni, fra gli altri scopi. L'area dedicata alla produzione fuori stagione cresce di stagione in stagione, raggiungendo attualmente centinaia di ettari".
Il settore è diventato talmente interessante per produttori ed esportatori da generare hype, secondo Ouali. La spiegazione è la concorrenza quasi inesistente. Ouali aggiunge: "L'esportazione di frutta in grandi volumi è iniziata da poco, ed è un settore che sta andando molto bene. Non c'è concorrenza e i raccolti si vendono facilmente, velocemente e a ottimi prezzi".
"I principali mercati di esportazione sono i Paesi europei, in particolare Italia, Francia e Spagna. Anche il mercato dei Paesi del Golfo assorbe grandi volumi, sebbene in questa stagione sia più lento del solito", conclude Ouali.
Per maggiori informazioni:
Amine Ouali
The Family Farm
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