Il mercato globale dei peperoni sta sperimentando un mix di variazioni di prezzo, sfide produttive e sviluppi delle esportazioni nelle principali regioni. In Nord America i prezzi dei peperoni sono in leggero aumento a causa delle minori semine in Messico e dell'incertezza sui potenziali dazi, mentre la produzione in serra in Canada è soggetta a riduzioni di superficie. Il Messico rimane uno dei principali esportatori, che si sta preparando ad entrare nel mercato giapponese, monitorando al contempo le minacce tariffarie degli Stati Uniti.
In Germania la fine anticipata della stagione dei peperoni spagnoli ha fatto salire i prezzi e ha spostato l'approvvigionamento verso Marocco, Israele e Italia. L'Italia segnala una produzione stabile e prezzi saldi per i peperoni siciliani Lamuyo, con i mercati locali che assorbono la maggior parte dell'offerta. Nei Paesi Bassi la nuova stagione è iniziata con prezzi più alti, mentre i coltivatori sono alle prese con problemi alle radici e costi energetici.
La Spagna deve far fronte a rese ridotte e alla fine anticipata del raccolto in Almeria a causa della pressione dei parassiti e delle condizioni meteorologiche, con conseguente aumento dei prezzi. In Sudafrica le piogge eccessive hanno causato una carenza di offerta e un aumento dei prezzi, con ripercussioni sia sui mercati dei prodotti ortofrutticoli freschi che sui trasformatori. In Marocco si registra una forte domanda e prezzi record a causa della riduzione dei raccolti dovuta al freddo e alle carenze di fornitura in Europa.
Il Perù prevede un aumento significativo della produzione nel 2025, ma deve far fronte a rischi di qualità e alla crescente concorrenza nelle esportazioni. Nella Repubblica Dominicana l'aumento della domanda turistica e le esportazioni costanti verso gli Stati Uniti e il Canada continuano a guidare la crescita del settore. La Colombia ha avviato le esportazioni di peperoni coltivati in serra verso il Nord America e ha in programma di espandere la coltivazione.
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Nord America: il mercato vede un aumento dei prezzi
La domanda di peperoni coltivati nei campi e provenienti dal Messico è stata più debole negli ultimi mesi, spingendo alcuni produttori-spedizionieri a trattenere i prodotti a causa delle condizioni di mercato. Sebbene i prezzi dei peperoni di pieno campo siano rimasti relativamente stabili, nella settimana 12 il mercato ha registrato un leggero rafforzamento, con peperoni di calibro extra-large e jumbo che si aggirano intorno ai 20 dollari (18 euro).
Anche alcune piantagioni di peperoni sono state ridotte in questa stagione, dato che i coltivatori-spedizionieri hanno dovuto affrontare l'incertezza sulla disponibilità di acqua in regioni chiave per la coltivazione come Culiacán, in Messico. Anche la produzione nel sud-est degli Stati Uniti è leggermente inferiore alla media. Inoltre, l'incertezza del mercato persiste in quanto i coltivatori-spedizionieri attendono le decisioni sui potenziali dazi per i prodotti provenienti da Messico e Canada, attualmente sospesi fino al 2 aprile.
Nel segmento delle serre la produzione di peperoni colorati è cominciata all'inizio dell'anno in Canada, e alcuni spedizionieri hanno introdotto nuovi volumi per sostenere i programmi di coltivazione dei peperoni durante tutto l'anno. Tuttavia, in Canada la superficie totale coltivata a peperoni in serra è diminuita quest'anno a causa della fusariosi e di altre pressioni subite durante la precedente stagione di coltivazione. La domanda di peperoni da serra rimane forte e i prezzi sono stabili.
Messico: le esportazioni si espandono tra le preoccupazioni dei dazi
Il Messico rimane il principale esportatore mondiale di peperoni freschi, con una quota del 29% del mercato globale. Le principali destinazioni delle esportazioni sono gli Stati Uniti, il Canada e il Regno Unito.
Nel 2025 Sinaloa - uno dei principali Stati produttori di peperoni del Messico - inizierà a esportare peperoni in Giappone. Questo traguardo è il risultato di anni di lavoro per soddisfare i severi standard sanitari richiesti dal mercato giapponese e rappresenta un'opportunità strategica per diversificare le destinazioni di esportazione e rafforzare la presenza del Messico in Asia.
La proposta di una tariffa del 25% sulle importazioni dal Messico agli Stati Uniti, compresi i prodotti agricoli come i peperoni, potrebbe aumentare i costi per i consumatori americani e incidere sulla competitività delle esportazioni messicane in questo mercato chiave.
Germania: la fine anticipata della stagione spagnola fa salire i prezzi e diversifica le fonti di fornitura
Problemi di parassiti e tempeste nell'Andalusia orientale hanno portato a una fine anticipata della campagna dei peperoni. Di conseguenza, le consegne dalla Spagna sono state notevolmente ridotte in alcune aree. Ciò ha creato un vuoto di fornitura che non è stato completamente colmato dall'inizio delle stagioni olandese e belga.
I prezzi hanno continuato a salire, con tariffe che a Francoforte hanno raggiunto i 28 euro per cartone da 5 kg per le offerte di peperoni rossi spagnoli. Prezzi superiori a 20 euro per 5 kg sono stati comuni anche in altri mercati. I livelli di prezzo elevati hanno attirato sempre più lotti marocchini, israeliani e italiani sui mercati, che erano disponibili a prezzi più bassi e hanno trovato acquirenti attivi. Al contrario, l'interesse per i lotti spagnoli è diminuito.
Le importazioni di peperoni turchi si sono vendute costantemente, anche se gli acquirenti hanno dovuto affrontare un aumento dei costi. Il Ramadan ha giocato un ruolo nelle dinamiche di mercato: le spedizioni dalla Turchia sono diminuite, mentre la domanda è aumentata. Nell'area di Norimberga stanno entrando sul mercato anche i primi peperoni a punta nazionali.
Italia: i Lamuyo siciliani mostrano una stagione stabile e prezzi saldi
Le coltivazioni siciliane di peperone sono maggiormente concentrate verso varietà della tipologia Lamuyo, a differenza di ciò che avviene per esempio in Spagna dove viene coltivato maggiormente il segmento del peperone quadrato. Mentre infatti la Sicilia produce più per il mercato interno, la Spagna ha come destinazione il centro e nord Europa, dove viene prediletto un frutto più compatto. La Sicilia produce da settembre/ottobre fino a estate inoltrata.
Quest'anno, le coltivazioni in tunnel e serra si sono svolte senza intoppi, senza significative problematiche fitosanitarie, grazie a condizioni climatiche favorevoli durante tutta la stagione, fino ad ora. I prezzi medi sono stati abbastanza soddisfacenti con quote (per periodi brevi) anche oltre i 2 euro/kg. Al momento la quotazione al mercato ortofrutticolo di Vittoria per il peperone giallo e per quello rosso si colloca in un range che va da 1,20 a 1,60 euro/kg. La differenza di prezzo è dato dalle partite fornite che possono provenire da coltivazioni in finitura, dunque con merce stanca, o da coltivazioni iniziate da poco con frutti dalle caratteristiche organolettiche più performanti.
Un grossista del nord d'Italia afferma che i peperoni sono piuttosto cari già da diversi mesi. Lui compra in Sicilia e attualmente il prezzo di vendita all'ingrosso varia da 2,30 a 2,50 euro/kg. Si tratta di peperoni gialli o rossi, di buona qualità, confezionati in cassette a doppio strato, per un peso di circa 6 kg a cassetta. Quest'anno i prezzi sono elevati anche per altre origini, come la Spagna. Durante l'estate, il grossista acquista peperoni dal Veneto in quanto la Sicilia, a causa delle temperature troppo elevate, non ha produzione importante.
Paesi Bassi: le stagioni olandese e belga iniziano con prezzi più alti
La coltivazione del peperone nei Paesi Bassi e in Belgio sta iniziando gradualmente. I primi peperoni verdi vengono raccolti in un numero sempre maggiore di serre e sono in arrivo anche le varietà gialle, rosse e arancioni. I coltivatori prevedono di produrre volumi maggiori entro la fine di marzo. Come per tutte le colture non illuminate, anche i coltivatori di peperoni hanno dovuto affrontare le difficoltà dovute al buio dei mesi invernali. Tuttavia, nelle ultime settimane ci sono più giornate di sole e le temperature hanno occasionalmente raggiunto i 20 °C. Ora che i primi peperoni arrivano sul mercato, si nota che l'offerta dalla Spagna è minore. Ciò ha comportato un aumento dei prezzi alle aste di inizio stagione.
Dal punto di vista della coltivazione, il settore dei peperoni è ancora alla ricerca di una soluzione ai problemi delle radici, che negli ultimi anni hanno causato notevoli perdite di raccolto. La causa esatta di questi problemi rimane poco chiara. Tuttavia, molti coltivatori sono passati dalla lana di roccia a substrati alternativi come il cocco o le miscele di materiale organico. Un'altra tendenza è che circa 50 ettari sono passati alla coltivazione con portainnesto. Ciò può consentire ai coltivatori di ottenere un leggero aumento della resa, ma soprattutto è visto come un modo per creare maggiore stabilità e affidabilità nella produzione.
L'energia rimane una sfida importante per i coltivatori di peperoni. Molti (soprattutto quelli più piccoli) stanno lavorando per eliminare gradualmente l'uso del gas delle caldaie per il riscaldamento, dato che le nuove normative fiscali hanno reso l'uso delle caldaie molto costoso. Nel frattempo due grandi coltivatori stanno intraprendendo importanti progetti di costruzione, espandendo le loro attività a circa o addirittura oltre 100 ettari.
Spagna: la stagione di Almeria è stata interessata da parassiti e da una fine anticipata
La produzione di ortaggi nelle serre di Almeria si sta rivelando particolarmente difficile in questa stagione, sia per le condizioni climatiche avverse che per il crescente impatto di parassiti come il Thrips parvispinus, che ha danneggiato tra il 20 e il 25% del raccolto di peperoni. I prezzi sono in aumento per quasi tutti gli ortaggi in Almeria, ma la situazione dei peperoni è particolarmente significativa, con prezzi eccezionalmente alti a causa della scarsità di prodotti di prima categoria, dovuta a problemi di qualità.
"È stato un anno molto difficile per il settore in termini di produzione e vendita di peperoni - afferma un esportatore di peperoni di Almeria - Ci sono molte segnalazioni di problemi di qualità, dovuti principalmente all'impatto del parassita Thrips parvispinus, che sta causando notevoli difetti nei frutti. Di conseguenza, gran parte della produzione ha dovuto essere commercializzata come seconda categoria. Pochissimi prodotti possono essere commercializzati come prima categoria e i loro prezzi sono molto alti".
L'offerta di peperoni è più scarsa del solito, con pezzature particolarmente grandi in Almeria in questo periodo dell'anno. Molti coltivatori hanno già ritirato i loro raccolti, a causa di problemi di qualità e si prevede che la stagione finisca molto prima del normale. Al massimo durerà un altro mese e si prevede un vuoto di offerta prima dell'inizio della produzione a Murcia e nei Paesi Bassi. Di conseguenza, nelle prossime settimane la domanda dovrebbe rimanere significativamente superiore all'offerta.
Secondo il direttore commerciale di una delle maggiori cooperative di Almeria, molti coltivatori potrebbero esitare a investire in questa coltura la prossima stagione. "Se l'impatto fosse limitato a una sola stagione, sarebbe gestibile, ma ora abbiamo avuto due anni consecutivi di danni consistenti causati dal Thrips parvispinus, che è stato individuato per la prima volta nelle serre di piante ornamentali. Mentre alcuni produttori continueranno a coltivare peperoni, altri potrebbero optare per colture meno rischiose, dato che il parassita è estremamente difficile da eradicare. Ci aspettiamo quindi una riduzione delle superfici per la stagione 2025/26".
Sudafrica: le forti piogge riducono l'offerta e fanno salire i prezzi
Di solito, in questo periodo dell'anno i peperoni coltivati a pieno campo sono abbondanti sul mercato e la preoccupazione principale sono le scottature dovute al sole. Quest'anno, però, la straordinaria quantità di piogge estive ha ridotto la disponibilità di tutti gli ortaggi, compresi i peperoni.
"Un cartone da 4 a 5 kg di peperoni rossi o gialli di bell'aspetto viene venduto a circa R200 (8,50 euro), mentre i peperoni verdi di classe 1 costano da R120 (5,10 euro) a R150 (6,40 euro) per cartone - spiega un commerciante di un mercato comunale di Gauteng - I peperoni sono molto costosi al momento. È il risultato delle piogge eccessive: c'è una carenza di peperoni, soprattutto di quelli di alta qualità".
Tra tre o quattro settimane i principali produttori di peperoni del Mpumalanga Lowveld e dei dintorni di Letsitele entreranno nel mercato con i loro peperoni, che forniranno per tutto l'inverno. In questo periodo la crescita è più lenta e quindi i volumi rimarranno più bassi del solito, dopo i bassi livelli attuali. La situazione interesserà tutti i tipi di ortaggi e sta avendo un impatto significativo sui trasformatori, che sono ora costretti ad acquistare ortaggi a prezzi elevati.
Marocco: i prezzi salgono grazie al freddo che riduce i raccolti e alla domanda in aumento
La domanda di peperoni marocchini è eccezionalmente forte in questa stagione, soprattutto a causa dei problemi fitosanitari che affliggono la produzione spagnola. Tuttavia, i raccolti in Marocco sono inferiori rispetto alla scorsa campagna, soprattutto a causa delle basse temperature nella regione di Souss Massa. Di conseguenza, i prezzi hanno raggiunto livelli insolitamente alti.
Un coltivatore marocchino ha osservato che, mentre l'impatto dei virus rimane entro i limiti tipici, il freddo ha posto notevoli difficoltà ai coltivatori. "Dall'inizio della stagione, a novembre, le basse temperature hanno portato a un calo della resa. I volumi sono quindi diminuiti di quasi il 30% rispetto alla stagione precedente. Prevediamo una ripresa delle rese ad aprile, che continuerà fino alla fine della stagione, a maggio". Il coltivatore ha anche commentato l'andamento dei prezzi, affermando: "Non è pertinente confrontare i prezzi con la stagione precedente, visto che la situazione in Spagna è eccezionale. I prezzi medi dei peperoni marocchini sono triplicati o addirittura quadruplicati in questa stagione".
La domanda rimane particolarmente forte nei principali mercati europei, tra cui Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia e Spagna. Le varietà più richieste sono i peperoni California, i peperoni rossi e i Kapia, ma anche la varietà verde lunga standard è stata richiesta.
Perù: aumento delle esportazioni all'inizio del 2025
Nel gennaio 2025 il Perù ha esportato 2.319 tonnellate di peperoni, generando entrate per 4,38 milioni di dollari (4,03 milioni di euro). Questo dato riflette un aumento del 71% del volume delle esportazioni e del 65% del valore rispetto allo stesso mese del 2024. Gli Stati Uniti sono rimasti la destinazione principale, con il 61% delle esportazioni totali, seguiti da Porto Rico e Spagna.
Repubblica Dominicana: il turismo traina la produzione e la crescita delle esportazioni
Nella Repubblica Dominicana la produzione e le esportazioni di peperoni hanno registrato una crescita significativa negli ultimi sei anni. Questo aumento è dovuto in parte alla crescente domanda del mercato locale, in particolare dell'industria alberghiera in aree turistiche come Punta Cana, Puerto Plata e Samaná. Inoltre, gli Stati Uniti e il Canada rimangono i principali mercati per le esportazioni di peperone dominicano. La costante domanda locale ha contribuito a mantenere i prezzi favorevoli e ha incoraggiato i produttori a concentrarsi sulla qualità del prodotto.
Colombia: esportazioni in serra in Nord America
La Colombia ha iniziato a esportare peperoni coltivati in serra negli Stati Uniti e in Canada, con progetti di espansione in corso per aumentare la superficie coltivata nei prossimi anni.