"Il mercato globale del lime è dominato principalmente da Messico, Brasile, India ed Egitto. Il Messico è il maggiore esportatore, seguito dal Brasile, con l'Europa e gli Stati Uniti come principali destinazioni delle esportazioni. Negli ultimi anni, la domanda di lime è cresciuta tra il 4 e il 6% annuo, grazie al suo utilizzo in cucina, nei cocktail, nella cosmetica e in ambito farmacologico, grazie alle sue proprietà antiossidanti e all'alto contenuto di vitamina C", dichiara Pasquale Mottola, commerciale presso Gruppo La California (GLC), operante all'interno del Centro agroalimentare di Napoli-CAAN e su tutto il territorio nazionale.
"Il prezzo del lime è influenzato da fattori climatici come malattie delle piante, uragani e siccità, che possono causare carenze di prodotto e aumenti dei prezzi. Il consumo dell'agrume è più elevato in primavera ed estate, soprattutto in Italia, dove il caldo favorisce il consumo di cocktail e la cucina internazionale. Anche l'interesse per il lime biologico è in crescita, sostenuto da una maggiore consapevolezza sulla sostenibilità".
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"In Europa, e in particolare in Italia, la produzione locale di lime sta aumentando, soprattutto nelle regioni meridionali come Calabria, Puglia e Sicilia, grazie a condizioni climatiche favorevoli. Tuttavia, la produzione interna non riesce ancora a soddisfare la domanda, rendendo necessarie le importazioni da Messico e Brasile", continua Mottola. Il Gruppo La California ha iniziato a includere il lime nei propri prodotti da alcuni anni, acquistandolo tramite il Nord Europa anziché direttamente dai produttori in Brasile e Messico. "Questo approccio graduale aiuta a rafforzare la posizione del prodotto nel mercato e a far sì che i clienti vi si abituino".
Attualmente, l'azienda gestisce circa 6-7 pedane di lime a settimana, con l'obiettivo di aumentare i volumi in futuro grazie a connessioni globali per l'importazione. "Il lime è stato inserito nell'assortimento nella stagione 2023/24, seguendo un'analisi delle tendenze di crescita dei prodotti, simile a quanto avvenuto con l'avocado. La richiesta di lime varia stagionalmente, ma è in costante aumento, specialmente durante le belle giornate. Le vendite che attualmente si concentrano in Italia potrebbero raddoppiare in futuro".
Per quanto riguarda i prezzi, il mercato del lime è caratterizzato da fluttuazioni. "Durante i mesi invernali, il prezzo di vendita si aggira intorno a 1,45 euro/kg – spiega Mottola – I consumatori preferiscono lime di colore verde scuro, e sono disposti a pagare di più per questa qualità. Tuttavia, in estate, quando la domanda cresce, anche agrumi meno perfetti trovano mercato. Un prezzo competitivo e un colore verde intenso sono cruciali per mantenere le vendite, poiché lime meno attraenti possono vedere il prezzo scendere rapidamente".
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Quest'anno i volumi di lime importati dal Nord Europa sono rimasti piuttosto stabili rispetto agli anni precedenti, poiché questa regione è uno dei principali importatori di lime. "Tuttavia, a causa delle vendite non elevate durante l'inverno, il Nord Europa sta esercitando pressione per aumentare le esportazioni verso l'Italia, il che potrebbe portare a una riduzione dei prezzi".
Per quanto riguarda i ritardi logistici, sebbene ce ne siano stati alcuni nelle spedizioni dal Brasile, questi non hanno avuto un impatto significativo. "Le aziende con ampi stock, come quelle olandesi, riescono a gestire ritardi di pochi giorni senza problemi. La situazione diventa critica solo se le scorte sono limitate e le navi subiscono ritardi prolungati, ma al momento i magazzini sono ben forniti", conclude Mottola.
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