Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Italia e lime: produzione locale in aumento ma importazioni ancora essenziali

"Il mercato globale del lime è dominato principalmente da Messico, Brasile, India ed Egitto. Il Messico è il maggiore esportatore, seguito dal Brasile, con l'Europa e gli Stati Uniti come principali destinazioni delle esportazioni. Negli ultimi anni, la domanda di lime è cresciuta tra il 4 e il 6% annuo, grazie al suo utilizzo in cucina, nei cocktail, nella cosmetica e in ambito farmacologico, grazie alle sue proprietà antiossidanti e all'alto contenuto di vitamina C", dichiara Pasquale Mottola, commerciale presso Gruppo La California (GLC), operante all'interno del Centro agroalimentare di Napoli-CAAN e su tutto il territorio nazionale.

"Il prezzo del lime è influenzato da fattori climatici come malattie delle piante, uragani e siccità, che possono causare carenze di prodotto e aumenti dei prezzi. Il consumo dell'agrume è più elevato in primavera ed estate, soprattutto in Italia, dove il caldo favorisce il consumo di cocktail e la cucina internazionale. Anche l'interesse per il lime biologico è in crescita, sostenuto da una maggiore consapevolezza sulla sostenibilità".

© Richard Semik | Dreamstime

"In Europa, e in particolare in Italia, la produzione locale di lime sta aumentando, soprattutto nelle regioni meridionali come Calabria, Puglia e Sicilia, grazie a condizioni climatiche favorevoli. Tuttavia, la produzione interna non riesce ancora a soddisfare la domanda, rendendo necessarie le importazioni da Messico e Brasile", continua Mottola. Il Gruppo La California ha iniziato a includere il lime nei propri prodotti da alcuni anni, acquistandolo tramite il Nord Europa anziché direttamente dai produttori in Brasile e Messico. "Questo approccio graduale aiuta a rafforzare la posizione del prodotto nel mercato e a far sì che i clienti vi si abituino".

Attualmente, l'azienda gestisce circa 6-7 pedane di lime a settimana, con l'obiettivo di aumentare i volumi in futuro grazie a connessioni globali per l'importazione. "Il lime è stato inserito nell'assortimento nella stagione 2023/24, seguendo un'analisi delle tendenze di crescita dei prodotti, simile a quanto avvenuto con l'avocado. La richiesta di lime varia stagionalmente, ma è in costante aumento, specialmente durante le belle giornate. Le vendite che attualmente si concentrano in Italia potrebbero raddoppiare in futuro".

Per quanto riguarda i prezzi, il mercato del lime è caratterizzato da fluttuazioni. "Durante i mesi invernali, il prezzo di vendita si aggira intorno a 1,45 euro/kg – spiega Mottola – I consumatori preferiscono lime di colore verde scuro, e sono disposti a pagare di più per questa qualità. Tuttavia, in estate, quando la domanda cresce, anche agrumi meno perfetti trovano mercato. Un prezzo competitivo e un colore verde intenso sono cruciali per mantenere le vendite, poiché lime meno attraenti possono vedere il prezzo scendere rapidamente".

© Kwangmoo | Dreamstime

Quest'anno i volumi di lime importati dal Nord Europa sono rimasti piuttosto stabili rispetto agli anni precedenti, poiché questa regione è uno dei principali importatori di lime. "Tuttavia, a causa delle vendite non elevate durante l'inverno, il Nord Europa sta esercitando pressione per aumentare le esportazioni verso l'Italia, il che potrebbe portare a una riduzione dei prezzi".

Per quanto riguarda i ritardi logistici, sebbene ce ne siano stati alcuni nelle spedizioni dal Brasile, questi non hanno avuto un impatto significativo. "Le aziende con ampi stock, come quelle olandesi, riescono a gestire ritardi di pochi giorni senza problemi. La situazione diventa critica solo se le scorte sono limitate e le navi subiscono ritardi prolungati, ma al momento i magazzini sono ben forniti", conclude Mottola.

Per maggiori informazioni:
www.gruppolacalifornia.com