Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Lo sfogo di un operatore del settore

"Sostenibilità e qualità in discussione: cosa c'è dietro l'offerta di asparagi stranieri a prezzi imbattibili?"

Un operatore del settore ortofrutticolo, che preferisce mantenere l'anonimato, lancia un monito riguardo alle pratiche sempre più diffuse nel mercato della Grande distribuzione organizzata italiana. "Siamo al punto in cui si importano prodotti da Paesi lontanissimi, dall'altra parte del mondo, per lanciare offerte speciali. Si cerca di attirare i consumatori italiani, sempre più attratti dal risparmio e sempre più distratti dalle promozioni".

Un esempio che sembra emblematico si è verificato recentemente, proprio in concomitanza della stagione di produzione dell'asparago verde, considerato il "principe della primavera". Tra il 17 e il 23 marzo 2025, una delle principali catene di discount italiane ha messo in vendita asparagi messicani a un prezzo così competitivo da suscitare non poche perplessità. "Il prezzo praticato per l'asparago verde messicano era addirittura inferiore al costo che le catene della Gdo pagano ai loro fornitori italiani per lo stesso prodotto", continua l'operatore, mettendo in luce una disparità che va ben oltre il semplice risparmio per il consumatore.

Se da un lato questa politica potrebbe sembrare vantaggiosa per chi cerca di risparmiare, l'operatore invita a riflettere sul vero costo nascosto dietro a queste offerte. "Sembra un colpo di genio, ma in realtà dimostra quanta speculazione e disinformazione ci siano dietro la parola 'risparmio'. È una trappola che ci fa dimenticare le ripercussioni su qualità, sostenibilità e giustizia economica", spiega l'operatore.

In un periodo in cui le asparagiaie italiane stanno producendo un ortaggio di alta qualità, fresco e saporito, molti consumatori si ritrovano a comprare asparagi messicani, che arrivano in Italia al termine della loro campagna, con un gusto inferiore, più fibrosi e meno freschi. "Questi asparagi percorrono migliaia di chilometri, trascorrendo oltre una settimana in viaggio prima di arrivare sui banchi dei supermercati, e ciononostante vengono venduti come se fossero freschi", aggiunge l'operatore, che solleva preoccupazioni anche sulla sostenibilità ambientale di questa scelta.

"La domanda che ci dobbiamo porre è: che fine ha fatto la sostenibilità? Le nostre intenzioni green, come le mettiamo in pratica? Chi paga per l'inquinamento causato dal trasporto di merci che attraversano il mondo solo per offrire prodotti a basso costo?", continua, chiedendosi se la qualità dei prodotti sia sacrificata in nome di un prezzo più basso. E ancora: "Questi asparagi sono davvero prodotti nel rispetto delle normative sulla salute e sicurezza alimentare? E chi raccoglie questi asparagi, in quali condizioni lavora?".

La riflessione si spinge anche sul piano economico: "Chi paga veramente il prezzo di questo sistema?".

Le domande restano aperte, e l'operatore del settore conclude il suo sfogo con un invito a riflettere sulle scelte che facciamo ogni giorno, al di là del prezzo apparente, perché dietro ogni prodotto ci sono molte più implicazioni di quanto possiamo immaginare.