La stagione dei peperoni egiziani sta volgendo al termine, dopo un periodo di picco della raccolta, da novembre a febbraio. Volumi limitati potranno ancora essere esportati fino a luglio. A riferirlo è Ayman El Sayed, direttore vendite ed esportazioni di Fresh Zone.
© Youness Bensaid | FreshPlaza.it
La stagione è iniziata con un leggero aumento dell'areale. El Sayed afferma: "In Egitto, la superficie coltivata a peperoni è suddivisa tra due regioni, il Delta del Nilo e Behira. Negli ultimi tre anni, l'estensione nella regione del Delta è rimasta stabile intorno al 5-10%, grazie alla forte domanda da Europa e Medio Oriente. Stimo che, in termini di volumi, gli obiettivi per la stagione 2024/25 siano di circa 450mila tonnellate per i mercati locali e di esportazione. Questa stagione ha seguito lo stesso andamento della precedente, nonostante i timori di un ritardo dovuto alla variabilità del clima. Di conseguenza, la stagione è iniziata a novembre e si prevede che terminerà a giugno, con il picco dei volumi tra novembre e febbraio".
La campagna è stata caratterizzata da una forte domanda, in particolare dai mercati limitrofi. L'esportatore spiega: "I Paesi del Golfo ricevono le nostre spedizioni in tempi rapidi e continuano a rappresentare un mercato chiave. Inoltre, i nuovi canali logistici verso l'Europa, come i servizi RO-RO (Roll-on/Roll-off), hanno favorito un aumento della domanda europea, in particolare durante il periodo invernale, quando la produzione europea è bassa. Italia e Paesi Bassi guidano la domanda europea, seguiti da Germania, Regno Unito e Francia. Anche le esportazioni verso il mercato russo sono aumentate in questa stagione".
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Dall'altra parte, la domanda di peperoni egiziani da parte di alcuni mercati è diminuita, secondo El Sayed. "È il caso dell'Europa orientale, un mercato sensibile ai prezzi che si è orientato verso Marocco e Turchia. Anche il mercato asiatico sta crescendo molto lentamente".
Nonostante il suo potenziale di esportazione, l'origine egiziana affronta la concorrenza diretta di due giganti delle esportazioni di peperoni, Turchia e Marocco. El Sayed commenta: "Il nostro obiettivo è il mercato europeo, dove Marocco e Turchia godono di vantaggi significativi. Il Marocco beneficia della vicinanza geografica, con spedizioni più rapide e costi di trasporto inferiori, mentre la Turchia ha legami logistici più forti con i Paesi dell'Europa orientale. Tuttavia, entrambi presentano delle limitazioni: la produzione marocchina è inferiore a quella egiziana, mentre la Turchia deve fare i conti con costi più elevati, inflazione e una valuta instabile".
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El Sayed continua: "L'origine egiziana ha il vantaggio di volumi elevati e costi di produzione inferiori, compresi quelli relativi alla manodopera. La svalutazione della Sterlina egiziana rende le esportazioni competitive ma aumenta i costi di input. Ciò di cui abbiamo bisogno è una spedizione più veloce e la tendenza si sta invertendo per quanto riguarda la logistica. Gli esportatori egiziani stanno recentemente approfittando delle spedizioni veloci tramite Koper e i servizi RO-RO da Damietta, a Trieste, che garantiscono la consegna nelle destinazioni europee in meno di una settimana".
"Grazie al miglioramento della logistica, l'Egitto sta vivendo una crescita nella produzione e nelle esportazioni. È solo questione di tempo prima che i peperoni egiziani si guadagnino l'apprezzamento dei mercati europei", conclude El Sayed.
Per maggiori informazioni:
Ayman El Sayed
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