"Seguo sempre con grande interesse le interviste del buyer Giancarlo Amitrano pubblicate su Freshplaza, ma non so se riuscirebbe a criticare certi ricarichi di prezzo della Gdo. Ai primi di aprile in un supermercato dell'Emilia Romagna ho visto queste patate e, come produttore, ci sono rimasto male. Mi piacerebbe conoscere un suo parere".
© astonfi
Inizia così l' email che il produttore emiliano-romagnolo Lorenzo Astonfi ha inviato a FreshPlaza dopo aver visto, in un supermercato del suo paese, questo prodotto, prontamente fotografato. "Premesso che siamo in una zona di produzione di patate, forse i supermercati dovrebbero sapere che qui in paese c'è gente che se ne intende. Il prodotto collocato in vendita è una seconda scelta, lavorato in maniera molto grossolana, senza cernita, senza cura. E poi a noi produttori ci fanno scarti in percentuali bulgare, mentre in vendita vediamo esposti prodotti di bassa qualità".
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"Il cartello in Gdo (che non c'entra nulla con la catena di Amitrano, ndr) dichiarava che era prodotto italiano e il prezzo era 1,85 euro/kg, una cifra spropositata, visto lo stato della merce in vendita. Nelle cassette si vedono patate di ogni calibro, alcune molto grosse ed altre davvero piccole. In genere agli agricoltori il sottomisura viene classificato come scarto e non pagato. Ma i consumatori si lasciano ingannare dalla scritta "novelle" e dalla terra sulle patate, così da dare un tocco di rusticità".
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"Non credo che lo status di patata novella - precisa il coltivatore - possa far chiudere un occhio su una qualità così discutibile, in relazione al prezzo richiesto. Fosse stato la metà, avrei potuto capire, ma quasi 2 euro al kg non sono giustificabili".
"In definitiva - conclude Astonfi - mi piacerebbe conoscere l'opinione in generale di Amitrano, sempre così attento ai rapporti fra la Gdo e i consumatori".