Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
In Basilicata

La crisi idrica potrebbe determinare una riduzione delle superfici destinate a pomodoro da industria

Una prima protesta pacifica, ma determinata, si è svolta in località Lavello (Potenza), con 100 trattori e 1.000 persone in mobilitazione: un segnale che accende i riflettori sulla preoccupazione degli agricoltori riguardo all'entità dell'emergenza idrica in Basilicata, tra le regione meridionali fortemente specializzate nella coltivazione di pomodoro da industria.

La mancanza di acqua rischia infatti di connotare in modo negativo la prossima stagione, con risultati produttivi ancora meno soddisfacenti rispetto a quelli del 2024, visto che l'imminente bisogno di acqua per la campagna irrigua 2025 non si sposa con le decisioni e comunicazioni dell'ente di fornitura, che si dice impossibilitato ad accettare le domande irrigue.

È unanime il grido di allarme dei produttori e tecnici della Valle dell'Ofanto, a Lavello, che stimano per la prossima annata una flessione delle superfici investite a pomodoro da industria pari al 40% rispetto al 2024.

© Mario Cardone

"Possiamo considerare la stagione 2025 già cominciata, perché i primi trapianti inizieranno a fine aprile. Un ritardo nella decisione di coltivare, da parte degli agricoltori, potrebbe pregiudicare l'intera stagione. Infatti, va considerato che, da quando si semina, la pianta necessita di circa 40 giorni per la crescita e per il successivo impianto in pieno campo. Mentre alcuni agricoltori hanno confermato ai vivai i programmi e le intenzioni di semina, altri invece hanno preferito disdire le prenotazioni del materiale vegetale, perché non hanno ricevuto alcuna informazione né certezza sul quantitativo di acqua necessario o da dove bisognerà attingerla. È dunque inevitabile un calo degli ettari per la prossima stagione, dovuto anche all'insuccesso dello scorso anno e alla discutibile gestione delle forniture".

I coltivatori locali si chiedono come le autorità preposte pensino di programmare la stagione irrigua e in base a quali criteri e modalità verrà stabilita e scelta la riduzione delle superfici.

© Mario CardoneMomenti della manifestazione di protesta - Sabato 5 aprile 2024 a Lavello

"Noi, a oggi, non abbiamo ancora un quantità di acqua assegnata - precisano gli orticoltori - Non sappiamo quanta acqua avremo a disposizione e come verrà distribuita. Vorremmo però evitare che si riproponga quanto accaduto nella passata campagna, quando a partire dal 10 giugno e per i successivi 60 giorni, siamo rimasti senza risorsa irrigua, per poi ottenerla soltanto ai primi di agosto, quando la stagione di raccolta era già stata compromessa e le prime piogge iniziavano a interessare le nostre zone. La richiesta dello scorso anno ammontava di 10 milioni di metri cubi di acqua, per un totale assegnato invece di 3 milioni, ai quali sono stati aggiunti, ad agosto, circa altri 2,5 milioni di metri cubi".

A infervorare gli animi dei produttori è la presenza di uno storico invaso in terra battuta, la diga del Rendine, in disuso dai primi anni 2000, che sarebbe in grado garantire acqua alle coltivazioni della zona. Un bacino che necessità però di interventi strutturali. Sebbene siano state già stanziati ingenti risorse economiche, circa 113 milioni di euro provenienti dal PNRR, per il recupero e la messa in sicurezza della diga, la progettazione e l'avvio dei cantieri per i lavori ancora non sembrano partire.