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Confronto a distanza fra produttore e buyer

Anche in Gdo possono esserci "cortocircuiti"

Patate in Gdo al di sotto delle aspettative: risponde il buyer interpellato. Ieri, 8 aprile 2025, un lettore di FreshPlaza è intervenuto (cfr. articolo) chiedendo un parere al buyer Giancarlo Amitrano, rispetto ad alcune patate trovate in vendita in un supermercato (che nulla ha a che vedere con la catena di cui Amitrano è responsabile acquisti dell'ortofrutta, ndr). Ecco quello che il buyer risponde: "Ringrazio intanto il lettore per confermarmi che gli articoli proposti su FreshPlaza abbiano riscontri di lettura anche tra i produttori agricoli, e non solo tra i colleghi buyer. Le scrivo per darle qualche considerazione personale sul prezzo giusto o non giusto delle patate che ha segnalato nella sua lettera".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

"Se parliamo di prezzo in assoluto, avulso dal prodotto che ci presenta in foto, e quindi di prezzo impostato dalla sede in base alla politica di marginalità dell'azienda in questione, posso dire che rientra nei parametri di correttezza gestionale e di ricarico medio; ricarico che deve tener conto di tutta una serie di voci correlate al mero prezzo d'acquisto e che contribuiscono a "pomparlo"; costi logistici di deposito e trasporto, costo del personale di pdv, incidenza media degli scarti, etc".

Continua Amitrano: "Il vero problema è sul fronte del prodotto proposto in vendita, che non rappresenta neanche la seconda categoria dichiarata in etichetta e che non doveva partire in primis dal fornitore di turno, non doveva passare il vaglio del controllo qualità, non doveva essere esposto da un repartista attento e coscienzioso. Una patata scalibrata, spazzolata grossolanamente, con residui terrosi evidenti, segnata e con difetti evidenti di buccia oltre che forse di pasta, avrebbe fatto la medesima pessima figura anche proposta a € 0,99 kg".

"Purtroppo però ci sono automatismi nella gestione del flusso merci in ambito retail che non permettono di applicare correttamente tutti i filtri preposti alla selezione del prodotto, e nel lavoro di massa a volte portano ad avere sui banchi situazioni come quella segnalata. Il giusto o non giusto, come spesso accade, deriva da interpretazioni personali che mediano il comune senso della correttezza con la propria visione delle cose. La speranza è che i due parametri si avvicinino quanto più possibile tra di loro", conclude.