Una combinazione di molti fattori sta seriamente compromettendo l'industria egiziana dell'esportazione di agrumi. La situazione sta assumendo proporzioni importanti alla fine della stagione, in quella che gli esportatori egiziani definiscono "una crisi" e che ha portato all'interruzione del confezionamento degli agrumi nella maggior parte delle aziende del Paese (cfr. FreshPlaza del 10/04/2025).
Osama Saleh, direttore commerciale di HoudElNile, riferisce: "Tutti sanno cosa stiamo affrontando in questa stagione. Da un lato, c'è la crisi in corso nel Mar Rosso, che ha avuto un impatto sulle attività di esportazione, portando a un calo del 15% delle esportazioni di arance rispetto a un anno normale. Abbiamo anche assistito a periodi prolungati con temperature elevate, persino superiori a quelle degli anni precedenti, che hanno avuto un impatto negativo sulla produzione di arance, con conseguenti volumi di produzione inferiori e calibri più piccoli".
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Sul fronte commerciale, la situazione non è meno complessa. Saleh afferma: "Gli agrumi egiziani devono fronteggiare la concorrenza di Paesi come l'Iran e la Spagna, ma riusciamo a cavarcela. Tuttavia, questa stagione, con l'emergere di impianti di trasformazione degli agrumi in Egitto, molti agricoltori preferiscono vendere direttamente alle fabbriche di succhi sul mercato locale. I prezzi delle arance hanno registrato un aumento significativo negli ultimi giorni, arrivando a 25 sterline egiziane/kg, ovvero circa 490 dollari/tonnellata, senza trasformazione o confezionamento".
Gli esportatori non riescono più a stare al passo con questo aumento, considerati gli attuali prezzi di mercato delle arance fresche. Saleh spiega: "Di solito, le quotazioni aumentano verso la fine della stagione, perché è più difficile reperire arance di buona qualità. Ma quest'anno i prezzi sono molto più alti a causa della situazione attuale e dell'emergere delle industrie di concentrato di agrumi, che hanno cambiato radicalmente le regole del gioco".
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"I mercati globali non hanno altra scelta se non accettare i prezzi più alti degli agrumi. Questa nuova situazione è un fatto compiuto. O questo, o si smette di lavorare", continua Saleh. Sembra che il lavoro stia lentamente riprendendo negli impianti di confezionamento, grazie alla mancanza di alternative. "Alla HoudelNile abbiamo ripreso. Tuttavia, abbiamo la nostra produzione e volumi sufficienti a coprire il fabbisogno dei nostri impianti di confezionamento. La crisi continua a colpire i centri di confezionamento che non hanno produzione o non sono ancora in grado di trasferire i nuovi prezzi ai clienti", sottolinea Saleh.
"Tutti sono preoccupati per come finirà la campagna. In effetti, molti clienti stranieri hanno iniziato ad accettare la situazione e a prepararsi a ciò che li attende. È una situazione che non cambierà e sta diventando una nuova realtà: in Egitto stanno aprendo sempre più stabilimenti, con una grande capacità di assorbire volumi elevati di arance fresche e altri frutti. Godono di una forte domanda sia per la spremitura che per l'essiccazione, a livello locale e sui mercati internazionali".
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Osama Saleh
HoudElNile for Investment and Agricultural Development
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