Con l'Africa che torna protagonista nella campagna dell'avocado Pinkerton, i mango in lieve risalita e i lime in cerca di una nuova collocazione commerciale, il settore affronta una fase di transizione. Giorgio Donnarumma, sales manager della milanese Nuovafrutta, racconta le dinamiche attuali tra rialzi timidi, stock da smaltire e consumatori sempre più attenti alla qualità visiva e organolettica.
Giorgio Donnarumma
"La campagna africana del Pinkerton è partita, ma il mercato resta fiacco"
"È iniziata la campagna africana dell'avocado, con arrivi dal Kenya, Sudafrica e Mauritania. All'inizio hanno cercato di imporre prezzi troppo alti, confidando eccessivamente nella scarsità del Pinkerton, che mancava da un po'. Ma già dopo pochi giorni si sono visti costretti a ridimensionare le richieste", spiega Donnarumma. I primi lotti sono stati acquistati anche a 13 euro al collo, ma ora si viaggia intorno agli 11-11,50 euro. In un mercato come questo, ci si contende il cliente anche per 50 centesimi: si tratta continuamente sul filo del rasoio".
La domanda, pur presente, non è particolarmente vivace, complice anche la chiusura del Ramadan, periodo che tende sempre a generare una spinta nei consumi trasversali. "Marzo è stato un mese discreto, non eccezionale, ma si è mosso qualcosa. Dopo il Ramadan, però, si è un po' sgonfiato tutto", commenta il grossista.
© Giorgio Donnarumma - Nuovafrutta
"Intanto, la campagna marocchina dell'avocado Hass è quasi al termine, con prezzi in acquisto che si aggirano sui 14-15 euro a collo. Anche Israele sta chiudendo, e la qualità, tipica di fine stagione, non sempre è all'altezza. Il prodotto arriva spesso già molto avanti di maturazione, rendendo più difficile la gestione a valle".
Dalla Spagna restano poche disponibilità: l'Hass è praticamente agli sgoccioli, mentre il Lamb Hass si trova ancora a prezzi più accessibili, ma con forti differenze tra produttori. "Riusciamo a ottenerlo in acquisto anche a 11 euro grazie a rapporti ventennali. Ma c'è chi lo compra a 15. In questo settore, i rapporti personali fanno la differenza. È ancora un mestiere dove la relazione umana conta più dei dati di mercato", sottolinea Donnarumma.
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Nel frattempo, si affacciano i primi arrivi dal Perù, con avocado Hass e qualche Fuerte, ma la qualità è ancora acerba, con livelli di sostanza grassa non ottimali. "L'inizio e la fine di ogni campagna sono momenti delicati: il prodotto fatica a maturare bene. E anche il Fuerte, pur essendo più caro, non trova un grande sbocco commerciale".
Il mercato resta quindi incerto, influenzato anche da ritardi nelle spedizioni marittime e da un clima generale di scarsa vivacità commerciale. Quanto alle possibili ripercussioni sui dazi americani, il settore resta in attesa: "Vedremo più avanti se le dinamiche globali avranno davvero un impatto. Per ora, ci muoviamo tra incertezze e contrattazioni quotidiane".
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"Prezzi del mango in rialzo, ma attenzione a non strafare"
Parlando della situazione attuale del mango, Donnarumma sottolinea un incremento dei prezzi rispetto alle scorse settimane. "In acquisto siamo sui 7 euro a collo, sia per il prodotto peruviano, che sta chiudendo la campagna, sia per quello brasiliano. Qualcuno acquista anche a qualcosa in più, ma bisogna stare attenti: un prezzo troppo alto e rischi di bloccare le vendite".
Sul fronte delle varietà, oltre al Perù, torna a farsi vedere anche il Brasile con il Tommy Atkins, che negli ultimi tempi era stato meno presente rispetto al Palmer. "Ora il Tommy sta tornando con una certa continuità e anche con una qualità migliorata", aggiunge il grossista. Quanto ai margini di vendita, Donnarumma avverte: "È un po' come con l'avocado: dipende molto dalla situazione del singolo, da quanto stock hai e da come va la tua vendita. Dopo il Ramadan il mercato è un po' instabile, va molto a giornata. Serve fiuto, attenzione, e la giusta misura nei prezzi".
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Lime, primi segnali di ripresa grazie al caldo e a una qualità migliorata
Nel mercato dei lime si sta affermando una nuova tendenza, guidata da un cambiamento di mentalità da parte dei consumatori, sempre più attenti all'aspetto e alla qualità del prodotto. "La clientela si è stancata dei lime giallastri, poco attraenti e spesso di bassa qualità – spiega il grossista – e inizia a preferire frutti più verdi e visivamente più freschi". Questa rinnovata attenzione alla qualità ha portato i commercianti a tentare un rialzo dei prezzi, seppur graduale. "Il mercato è migliorato leggermente, ma non si parla ancora di cifre eclatanti", precisa Donnarumma. "Attualmente, i prezzi in acquisto oscillano tra 4 e 7 euro a collo, con una forbice molto ampia: la merce migliore riesce a spuntare anche 7 euro, ma molti operatori, dopo aver tentato il massimo rialzo, si sono stabilizzati su valori più accessibili, attorno a 5,50-6 euro".
"Dopo mesi di prodotto scadente a prezzi bassi – aggiunge il grossista – c'è un po' di stanchezza sul mercato. Ora, però, con i primi caldi e la fine del Ramadan, ci aspettiamo un incremento nella richiesta e una maggiore disponibilità di lotti di buona qualità". La prospettiva, insomma, è quella di un mercato in lenta, ma costante, ripresa, dopo un periodo di appiattimento.
Foto articolo fornite da Giorgio Donnarumma
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