Nel contesto delle tensioni commerciali generate dai dazi globali imposti dagli Stati Uniti, a sorpresa sospesi per un periodo di 90 giorni, dopo aver causato degli scossoni sui mercati azionari mondiali, il commissario europeo per l'agricoltura, Christophe Hansen, ha annunciato pochi giorni fa la sua intenzione di recarsi in Giappone il prossimo giugno, con l'obiettivo di rafforzare le esportazioni dell'Ue verso il mercato giapponese.
Il Paese rappresenta un mercato di alto valore per i produttori e gli esportatori europei del settore agroalimentare e, in particolare, per prodotti spagnoli come gli agrumi e i loro derivati, come confermato di recente dall'azienda murciana Riverbend in occasione della cinquantesima edizione della fiera Foodex Japan, tenutasi dall'11 al 14 marzo a Tokyo.
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"Consideriamo il Giappone un mercato sofisticato e maturo, con standard molto rigorosi in termini di qualità, tracciabilità, presentazione e conformità alle normative fitosanitarie. Riteniamo che una delle principali sfide sia la complessità delle procedure burocratiche e i severi controlli e certificazioni sanitarie richiesti per accedere al canale di distribuzione giapponese. Inoltre, stabilire solidi rapporti commerciali richiede tempo e un forte investimento nella costruzione della fiducia, poiché il commercio in Giappone si basa fortemente sulle relazioni personali e sulla reputazione", affermano alla Riverbend.
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"Nel nostro caso, abbiamo sempre scelto di collaborare con partner commerciali e rappresentanti locali per facilitare i contatti e le vendite sul mercato. I giapponesi sono molto metodici ed esigenti, quindi dobbiamo sempre essere trasparenti e assertivi, e dare priorità a una buona comunicazione".
"Il Giappone è un mercato interessante e di grande valore per gli agrumi spagnoli"
"Ci sono altri Paesi produttori di agrumi nelle vicinanze, come Cina, Vietnam o persino Australia. Tuttavia, la sicurezza alimentare, la sostenibilità e la qualità associate ai prodotti spagnoli possono contribuire a posizionarli come un'opzione premium, come avviene attualmente in Corea".
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Uno dei vantaggi del Giappone è che il consumo di agrumi freschi nel Paese rimane piuttosto stabile. "Si registra anche una crescente tendenza verso i prodotti salutari, che sta dando impulso al consumo di succhi naturali, aromi agrumati nel settore dolciario e bevande, nonché al consumo di ingredienti funzionali derivati dagli agrumi. Questi includono sottoprodotti come oli essenziali, estratti e persino fibre di agrumi".
"Inoltre, i succhi di frutta e le bevande analcoliche aromatizzate sono molto di tendenza in Giappone, e il consumo è in crescita, quindi si tratta senza dubbio di un mercato molto interessante per la commercializzazione dei nostri prodotti, nonostante le barriere esistenti".
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A livello culturale, la Spagna gode di un'ottima reputazione in Giappone, soprattutto per la gastronomia, il turismo e lo stile di vita. "Per quanto riguarda il settore agroalimentare, c'è ancora margine di miglioramento nel riconoscimento della Spagna come fornitore di qualità rispetto ad altri Paesi dell'Ue, sebbene si posizioni molto bene in nicchie come l'olio d'oliva, il vino e i prosciutti stagionati che potrebbero contribuire ad aprire le porte ad altri prodotti, come gli agrumi".
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Il Giappone è tecnicamente un mercato distante per la Spagna, ma dove i prodotti ortofrutticoli spagnoli sono molto apprezzati. Infatti, il Giappone finisce ogni anno sui notiziari per avere alcuni dei frutti più costosi al mondo, il che lo rende certamente interessante per gli esportatori ortofrutticoli spagnoli orientati alla qualità.
"Il Giappone apprezza i prodotti esclusivi, presentati in modo impeccabile e differenziati. Sebbene la distanza e i costi logistici rappresentino una sfida, la disponibilità dei consumatori giapponesi a pagare prezzi elevati per prodotti che soddisfano le loro esigenze – come si vede nel caso di frutti di lusso come i meloni Yubari o le ciliegie Sato Nishiki – suggerisce che, con una strategia adeguata, gli agrumi spagnoli potrebbero ritagliarsi uno spazio nei segmenti premium. Le opportunità spaziano dalla frutta fresca con standard estetici elevati fino ai succhi e ai concentrati, sempre più richiesti nell'industria delle bevande e degli analcolici".
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