Uno strumento sicuro, personalizzato e univoco, integrato con un sistema digitale di informazioni specifiche. Con questi presupposti, è stata inaugurata la prima confezione di Pistacchio di Raffadali DOP, dotata del nuovo Passaporto Digitale, offrendo l'opportunità di sperimentare direttamente il funzionamento del QR code integrato. Tale sistema consentirà ai consumatori di accertare l'autenticità e la sicurezza del prodotto, di verificarne la tracciabilità e di ricostruirne la storia.
© eduardo cicalaUn momento dell'evento di ufficializzazione del passaporto digitale
L'ufficialità è stata sancita lo scorso 7 aprile 2025, ad Agrigento, quando si è tenuta la presentazione del nuovo Passaporto Digitale destinato ai prodotti a denominazione di origine protetta e del piano dei controlli specificamente elaborato per il "Pistacchio di Raffadali DOP".
L'iniziativa, promossa dal Consorzio di Tutela del Pistacchio di Raffadali DOP, ha visto una significativa partecipazione delle istituzioni locali. La prima confezione di Pistacchio di Raffadali DOP munita del "Passaporto Digitale" è stata realizzata dal concessionario Diodoros, Calogero Frenda, che è anche presidente del Consorzio.© Gaetano Piccione | FreshPlaza.itPistacchio di Raffadali sulla pianta
Il pistacchio di Raffadali
In Italia, in totale si producono circa 300mila tonnellate di frutta a guscio all'anno. Noci e nocciole sono presenti lungo tutta la Penisola. Mandorle e pistacchi sono invece tipici del sud Italia, con Puglia, Calabria e Sicilia in testa e, più recentemente, Toscana. Pur avendo registrato negli anni un incremento di superfici e produzioni, in Italia rimane molto forte l'importazione di prodotto dall'estero, in quanto la produzione nazionale non riesce a coprire la domanda e, pertanto, i commercianti sono costretti ad acquistare prodotto dai maggiori Paesi produttori.
In base ai dati dell'Inc-International Nut and Dried Fruit Council Foundation pubblicati nel 2017, e che fanno riferimento al periodo 2015/2016 la produzione mondiale di frutta secca a guscio si è attestata su 4,2 milioni di tonnellate (+11% rispetto al periodo 2014/2015). Il prodotto che ha registrato il maggior volume è la mandorla, con 1,18 milioni di tonnellate, seguita dalla noce con 854 mila tonnellate; il pistacchio fa registrare valori di 762 mila tonnellate. Tra i Paesi, la leadership è degli Usa, con una quota di produzione sul totale del 42%. Seguono a distanza la Cina con il 10%, la Turchia con il 10%, l'Iran con il 6% e l'India con il 4%.
Il pistacchio (Pistacia vera L.), oggi eccellenza del territorio di Raffadali, vanta radici storiche profonde in Sicilia. È stato introdotto nell'isola da Lucio Vitellio nel 30 d.C., la sua coltivazione fu significativamente promossa dagli Arabi tra il IX e l'XI secolo. Essi individuarono nelle aree interne collinari, caratterizzate da terreni poco profondi e calcarei, l'ambiente ideale per la sua diffusione.
Storicamente, la prima area di diffusione del pistacchio in Sicilia si concentrò nei territori di Agrigento e Caltanissetta, data l'assenza di notizie sulla sua presenza nel territorio etneo fino al XVIII secolo. Questa precoce diffusione è attribuibile alla natura calcarea dei suoli di queste zone, particolarmente adatti alla coltivazione del pistacchio, a differenza dei terreni vulcanici tipici dell'area etnea.
Oggi, la zona di produzione del Pistacchio di Raffadali DOP si estende ben oltre il comune omonimo. I numerosi terreni agricoli censiti nei comuni limitrofi sono coltivati da agricoltori di Raffadali, e i loro prodotti vengono quindi assimilati al Pistacchio di Raffadali. In questo contesto rientrano anche le coltivazioni situate nelle contrade degli agri di Joppolo, Santa Elisabetta, San Biagio Platani, Sant'Angelo Muxaro, Cianciana, Cattolica Eraclea, Agrigento, Favara, Casteltermini, Racalmuto, Aragona e Santo Stefano Quisquina. Questa ampia estensione territoriale sottolinea la vocazione di una vasta area della provincia di Agrigento alla coltivazione di questo pregiato frutto a guscio. La natura calcarea dei terreni di questa zona continua a rappresentare un elemento distintivo e fondamentale per le caratteristiche uniche del Pistacchio di Raffadali DOP.
La tradizione secolare e la specificità del territorio contribuiscono a rendere il Pistacchio di Raffadali DOP un prodotto di eccellenza, profondamente legato alla storia e all'identità agricola di questa parte della Sicilia.
© eduardo cicalaConfezione con passaporto digitale
Tornando al passaporto digitale, la presentazione tecnica è stata affidata a Greta Ferro, Account Manager dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La sua illustrazione si è concentrata sulle sofisticate dotazioni tecniche e informatiche di sicurezza che costituiscono il fondamento del Passaporto Digitale, un sistema basato sulla tecnologia QR code.
Il "Passaporto Digitale" sicuro è concepito per garantire autenticità e identità, paragonabile a una piccola banconota prodotta dal Poligrafico mediante avanzate tecnologie di progettazione e stampa di sicurezza, che includono l'impiego di carta filigranata, grafismi di sicurezza, guilloche, fibrille e inchiostri speciali. Ogni Passaporto Digitale è dotato di un sistema di codifica univoca, elemento cruciale per assicurare la tracciabilità e la rintracciabilità di ogni singola confezione lungo l'intera filiera produttiva, supportando al contempo le attività di verifica e controllo. Adesso informazioni, dati e caratteristiche che attestano l'unicità di un prodotto certificato saranno facilmente accessibili attraverso la semplice scansione del Passaporto Digitale con uno smartphone.
© Consorzio Pistacchio di Raffadali DOPPassaporto Digitale
Il Piano dei Controlli del Pistacchio di Raffadali DOP è stato presentato da Nicola Conterno, Responsabile Tecnico Prodotti vegetali di CSQA, e da Loredana Velludo, gestore di prodotto Pistacchio di Raffadali DOP, sempre di CSQA. Durante l'evento, sono intervenuti anche Salvatore Gazziano, direttore del Consorzio del Pistacchio di Raffadali DOP, e Carmelo Bruno, responsabile area tecnica del Consorzio. Essi hanno annunciato che, a partire dalla prossima stagione di raccolta, in concomitanza con la modifica del piano dei controlli, l'adozione del passaporto digitale diventerà obbligatoria per tutte le aziende che producono Pistacchio di Raffadali DOP.
© Gaetano Piccione | FreshPlaza.it
Il Pistacchio di Raffadali DOP ha ottenuto l'importante riconoscimento a seguito di approfonditi studi e attività di ricerca portati avanti dal comitato promotore. Un progetto iniziato nel 2016 e basato su una storia e una tradizione molto antica. Il 22 marzo 2021 è stata pubblicata la registrazione del nome Pistacchio di Raffadali D.O.P. sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea, contenente la registrazione del prodotto (classe 1.6) nel registro delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche protette.
Per maggiori informazioni:
Consorzio di Tutela del
Pistacchio di Raffadali DOP
Via Nazionale 111
92015 Raffadali (AG) – Italy
+39 334 100 5621
pistacchiodiraffadali@gmail.com
www.pistacchiodiraffadali.com