Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Intervento di Massimo Pavan

Mercato del pomodoro in equilibrio, almeno per ora

L'attuale campagna del pomodoro da mensa siciliano è iniziata con le raccolte di novembre, mostrando un andamento abbastanza equilibrato, anche se in una prima fase si temeva una sovrapposizione di volumi da parte dei principali competitor mediterranei. Una proiezione basata sui fattori climatici: questi ultimi avevano infatti indotto i coltivatori a ritardare i trapianti, concentrandone il periodo a settembre. A parlare è Massimo Pavan, agromanager veneto, ormai da anni trasferitosi in Sicilia per seguire personalmente le sue produzioni, prevalentemente di carote novelle e pomodori.

© Gaetano Piccione | FreshPlaza.itMassimo Pavan

"Dal 2024 possiamo dire che i prezzi sono stati generalmente onesti, per la produzione – esordisce l'esperto - Nonostante un ritardo iniziale dovuto ai trapianti estivi effettuati tra fine agosto e inizio settembre, l'arrivo del prodotto è stato scaglionato a causa di un inverno con temperature nella norma. Questo ha evitato una sovrapproduzione, come molti temevano, me compreso. I prezzi più bassi si sono attestati intorno ai costi di produzione, per poi risalire rapidamente sotto Natale e mantenersi su livelli dignitosi. Attualmente, per il pomodoro ciliegino siamo intorno a 1,60 - 1,70 euro/kg di media".

"C'è stato invece qualche problema di prezzo per i pomodori verdi – continua Pavan - ma non essendo un produttore di quella tipologia, non ho informazioni dirette a riguardo. Invece, per quanto concerne il datterino, siamo su quotazioni che oggi si aggirano sui 2,50 euro/kg; il piccadilly, invece, ha avuto una media di circa 2,30 euro/kg. Ritengo che quest'anno gli imprenditori agricoli non possano lamentarsi dell'andamento commerciale e nemmeno di quello produttivo, in quanto la pressione del Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV) è stata inferiore rispetto agli anni scorsi. Di conseguenza, le rese sono risultate migliori rispetto alla campagna 2023/24. Ora, l'incognita rimane la Tuta absoluta con l'incalzare delle temperature e specialmente per le produzioni primaverili. Come sempre, quando inizia il caldo, la Tuta tende a crescere e a svilupparsi. Vedremo!"

"Per quanto riguarda la concorrenza estera, in particolare Spagna, Marocco e Turchia, devo dire che quest'ultima spicca come fenomeno di crescita – spiega l'imprenditore - perché ha ormai consolidato il suo mercato, soprattutto con la Germania e altri paesi del Nord Europa, e quindi rappresenta una certa concorrenza. Tuttavia, quest'anno non ho avuto la sensazione di una forte competizione da questi paesi, a dire la verità. Marocco e Turchia sono presenti sui mercati, ma non abbiamo subito quelle forti pressioni che ci avrebbero impedito di esportare. L'export per noi, più o meno, è proseguito durante tutto l'anno. La Spagna ha optato per una riduzione del pomodoro invernale, a favore di un aumento delle superfici destinate al pomodoro primaverile-estivo, con un incremento previsto del 20%. Questa scelta non sembra tanto legata ai prezzi, quanto alle difficoltà che incontrano con la produzione di peperoni e zucchine. Di conseguenza, molti produttori si stanno orientando verso il pomodoro, che pare presentare per loro meno problemi fitosanitari rispetto alle altre colture. Personalmente, credo che questa mossa possa rivelarsi un azzardo, ma sarà il mercato a decretarlo".

"A mio parere, la Spagna rischia di andare incontro a un eccesso di offerta - ipotizza Pavan - considerando che tra poco arriverà sul mercato anche la produzione del Nord Italia e del Nord Europa, come Paesi Bassi, Germania, Francia e Belgio. Con una maggiore produzione estera, i mercati di sbocco per la Spagna rischiano di ridursi. A breve, infatti, è previsto l'arrivo delle nuove produzioni olandesi, belghe e tedesche, il che potrebbe rendere difficile per la Spagna smaltire il proprio prodotto, a meno che non si verifichino problemi produttivi altrove. Tuttavia, trattandosi prevalentemente di produzioni in serra, è difficile ipotizzare grandi calamità".

"Con le politiche comunitarie tese a tagliare un considerevole numero di principi attivi per la lotta fitosanitaria – conclude il manager – si guarda con interesse alle TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) e questo ci rende entusiasti. In pratica, attraverso il genome editing, si interviene sul DNA per 'tagliare e incollare' tratti genetici specifici, conferendo resistenza a determinati connotati critici. Ci si aspetta di ottenere piante resistenti ai fattori biotici e abiotici. Riponiamo grandi speranze in queste nuove tecniche".