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Secondo Summit Europeo della Frutta

Si e' svolto in data 5 ottobre 2010, il giorno prima dell'apertura ufficiale di Macfrut 2010, il secondo Summit europeo dell’ortofrutta, organizzato da CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli, Regione Emilia Romagna e Cesena Fiera.
Si e' svolto in data 5 ottobre 2010, il giorno prima dell'apertura ufficiale di Macfrut 2010, il secondo Summit europeo dell’ortofrutta, organizzato da CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli, Regione Emilia Romagna e Cesena Fiera.
La partecipazione di oltre 300 delegati ha confermato quanto sia fondamentale per il settore ortofrutticolo organizzare un momento di sintesi e di riflessione sui quantitativi di prodotto immessi sul mercato globale che determinano irrevocabilmente l’andamento dei prezzi dell’annata.
La partecipazione di oltre 300 delegati ha confermato quanto sia fondamentale per il settore ortofrutticolo organizzare un momento di sintesi e di riflessione sui quantitativi di prodotto immessi sul mercato globale che determinano irrevocabilmente l’andamento dei prezzi dell’annata.
L'occasione e' servita per fare il punto, insieme a ventuno relatori d'eccezione, sulle previsioni produttive per la stagione della frutta autunnale e invernale in Europa: mele, pere, agrumi e kiwi.
L'occasione e' servita per fare il punto, insieme a ventuno relatori d'eccezione, sulle previsioni produttive per la stagione della frutta autunnale e invernale in Europa: mele, pere, agrumi e kiwi.
Ad aprire, l’intervento di Luciano Trentini, direttore di CSO che ha tracciato una sintesi dell’evoluzione della produzione di frutta europea rapportata al Mondo, evidenziando la crescita della produzione asiatica e la leggera contrazione dell’Europa.
Ad aprire, l’intervento di Luciano Trentini, direttore di CSO che ha tracciato una sintesi dell’evoluzione della produzione di frutta europea rapportata al Mondo, evidenziando la crescita della produzione asiatica e la leggera contrazione dell’Europa.
"Tutta la frutta invernale, a partire dalle mele per proseguire con le pere, il kiwi e per finire con gli agrumi presenta una situazione produttiva in cui mediamente si scende dal 10 al 20 per cento rispetto all’anno scorso. "Questa situazione – dichiara Luciano Trentini, direttore del CSO - premiera' l’offerta di qualita', ma accendera' la competizione sui prezzi, accentuando la concorrenza tra fornitori. L'incognita sara' per i produttori, che non sempre potranno ricavare una produzione lorda vendibile capace di garantire un reddito sufficiente"."
"Tutta la frutta invernale, a partire dalle mele per proseguire con le pere, il kiwi e per finire con gli agrumi presenta una situazione produttiva in cui mediamente si scende dal 10 al 20 per cento rispetto all’anno scorso. "Questa situazione – dichiara Luciano Trentini, direttore del CSO - premiera' l’offerta di qualita', ma accendera' la competizione sui prezzi, accentuando la concorrenza tra fornitori. L'incognita sara' per i produttori, che non sempre potranno ricavare una produzione lorda vendibile capace di garantire un reddito sufficiente"."
L'introduzione statistica di Elisa Macchi di CSO sulla produzione stimata di mele, per le quali si prevede un volume di 9.800.000 ton, con un calo dell'11 per cento rispetto al 2009.
L'introduzione statistica di Elisa Macchi di CSO sulla produzione stimata di mele, per le quali si prevede un volume di 9.800.000 ton, con un calo dell'11 per cento rispetto al 2009.
Le previsioni 2010 per i principali paesi produttori di mele vedono un calo importate in Polonia (–24%), altrettanto si può dire per la Germania (-17%), mentre per l’Italia il calo produttivo previsto rispetto al 2009 si attesta sul –3% e per la Francia si attende un –4%.
Le previsioni 2010 per i principali paesi produttori di mele vedono un calo importate in Polonia (–24%), altrettanto si può dire per la Germania (-17%), mentre per l’Italia il calo produttivo previsto rispetto al 2009 si attesta sul –3% e per la Francia si attende un –4%.
Il primo panel dedicato alla mela ha visto la partecipazione alla discussione, animata da Chris White, di Albert Richard (della francese BVL), Josef Wielander di VIP (Italia), Dominik Wozniak della Rajpol (una importante realta' produttiva polacca) e Stephan Weist della Langard, un’azienda in forte evoluzione in Germania per i prodotti freschi.
Il primo panel dedicato alla mela ha visto la partecipazione alla discussione, animata da Chris White, di Albert Richard (della francese BVL), Josef Wielander di VIP (Italia), Dominik Wozniak della Rajpol (una importante realta' produttiva polacca) e Stephan Weist della Langard, un’azienda in forte evoluzione in Germania per i prodotti freschi.
Chris White interpella Stephan Weist sul calo produttivo delle mele in Germania.
Chris White interpella Stephan Weist sul calo produttivo delle mele in Germania.
"Stephan Weist conferma che la produzione tedesca si situa quest'anno nel "club" dei paesi che prevedono una contrazione nei volumi disponibili di mele, a causa di problemi climatici. In generale, comunque, Weist si e' detto convinto che la carenza di prodotto non potra' tradursi, almeno per la merce di fascia premium, in un incremento significativo del prezzo, in quanto e' difficile superare certe soglie. Per quanto riguarda i consumi, secondo Weist si dovrebbe puntare in futuro a sollecitare gli acquirenti a provare un assortimento piu' vario di diverse tipologie di mela."
"Stephan Weist conferma che la produzione tedesca si situa quest'anno nel "club" dei paesi che prevedono una contrazione nei volumi disponibili di mele, a causa di problemi climatici. In generale, comunque, Weist si e' detto convinto che la carenza di prodotto non potra' tradursi, almeno per la merce di fascia premium, in un incremento significativo del prezzo, in quanto e' difficile superare certe soglie. Per quanto riguarda i consumi, secondo Weist si dovrebbe puntare in futuro a sollecitare gli acquirenti a provare un assortimento piu' vario di diverse tipologie di mela."
Da parte sua, il francese Albert Richard si e' detto ottimista circa la possibilita' di avere quest'anno piu' spazio sui mercati per le mele, recuperando dopo un anno molto difficile come il 2009. Secondo Richard, inoltre, la mela europea deve guardare sempre piu' ai nuovi mercati esteri in crescita.
Da parte sua, il francese Albert Richard si e' detto ottimista circa la possibilita' di avere quest'anno piu' spazio sui mercati per le mele, recuperando dopo un anno molto difficile come il 2009. Secondo Richard, inoltre, la mela europea deve guardare sempre piu' ai nuovi mercati esteri in crescita.
Il polacco Dominik Wozniak, pur riconoscendo le pecche del sistema statistico del suo paese, non sempre affidabile, ha confermato il calo produttivo per la stagione melicola 2010/11, a causa di inondazioni primaverili. Anche con prezzi di vendita superiori, secondo Wozniak, i produttori polacchi potranno tuttavia recuperare poco rispetto al 2009, proprio a causa dei minori volumi di merce commercializzabile.
Il polacco Dominik Wozniak, pur riconoscendo le pecche del sistema statistico del suo paese, non sempre affidabile, ha confermato il calo produttivo per la stagione melicola 2010/11, a causa di inondazioni primaverili. Anche con prezzi di vendita superiori, secondo Wozniak, i produttori polacchi potranno tuttavia recuperare poco rispetto al 2009, proprio a causa dei minori volumi di merce commercializzabile.
Un momento del panel di discussione dedicato alla produzione melicola in Europa.
Un momento del panel di discussione dedicato alla produzione melicola in Europa.
Josef Wielander di VIP, il Gruppo della Val Venosta che commercializza oltre 350.000 tonnellate annue di mele prospetta un'annata positiva per le mele italiane e raccomanda equilibrio nella contrattazione per salvaguardare i redditi dei produttori. Secondo Wielander, inoltre, le prospettive future dei consumi in Europa dipenderanno anche dalla capacita' del sistema produttivo di attrarre i consumatori piu' giovani.
Josef Wielander di VIP, il Gruppo della Val Venosta che commercializza oltre 350.000 tonnellate annue di mele prospetta un'annata positiva per le mele italiane e raccomanda equilibrio nella contrattazione per salvaguardare i redditi dei produttori. Secondo Wielander, inoltre, le prospettive future dei consumi in Europa dipenderanno anche dalla capacita' del sistema produttivo di attrarre i consumatori piu' giovani.
Secondo Wielander, quest'anno basterebbe riuscire a portare a casa anche solo 10 cent/kg in piu' come prezzo al produttore per ripagare interamente i costi e assicurare il mantenimento degli investimenti.
Secondo Wielander, quest'anno basterebbe riuscire a portare a casa anche solo 10 cent/kg in piu' come prezzo al produttore per ripagare interamente i costi e assicurare il mantenimento degli investimenti.
La seconda ondata di dati presentati da Elisa Macchi di CSO riguarda le stime sulla produzione europea di pere. L'Italia dovrebbe raggiungere il suo minimo produttivo nel 2010, mentre l'unica a crescere risulta la Spagna.
La seconda ondata di dati presentati da Elisa Macchi di CSO riguarda le stime sulla produzione europea di pere. L'Italia dovrebbe raggiungere il suo minimo produttivo nel 2010, mentre l'unica a crescere risulta la Spagna.
Il panel di discussione sulle pere e' stato composto da Filip Lowette (della belga BFV), Carlo Spreafico, Gabriele Ferri (Naturitalia) e Armando Paulo Torres (della portoghese Triportugal).
Il panel di discussione sulle pere e' stato composto da Filip Lowette (della belga BFV), Carlo Spreafico, Gabriele Ferri (Naturitalia) e Armando Paulo Torres (della portoghese Triportugal).
Un momento del panel, che ha preso in esame anche i temi del consumo e dell'export delle pere. Se e' vero infatti che il calo produttivo del 2010 dovrebbe consentire un pieno assorbimento della merce da parte del mercato, i dati CSO hanno evidenziato un progressivo calo dei consumi di pere negli ultimi anni, specialmente in Italia.
Un momento del panel, che ha preso in esame anche i temi del consumo e dell'export delle pere. Se e' vero infatti che il calo produttivo del 2010 dovrebbe consentire un pieno assorbimento della merce da parte del mercato, i dati CSO hanno evidenziato un progressivo calo dei consumi di pere negli ultimi anni, specialmente in Italia.
Il portoghese Armando Paulo Torres ha sottolineato che le giovani generazioni vanno convinte a consumare le pere, come anche altri tipi di frutta, con tutta la buccia, onde evitare una disaffezione dovuta solo alla relativa difficolta' di sbucciatura e non certo al gusto o alla salubrita' dei prodotti. Per quanto riguarda la cultivar portoghese Rocha, Torres ha riferito circa il successo ottenuto da questa pera sul mercato britannico, grazie alla piccola pezzatura dei frutti, che li rende piu' facilmente maneggiabili dal consumatore.
Il portoghese Armando Paulo Torres ha sottolineato che le giovani generazioni vanno convinte a consumare le pere, come anche altri tipi di frutta, con tutta la buccia, onde evitare una disaffezione dovuta solo alla relativa difficolta' di sbucciatura e non certo al gusto o alla salubrita' dei prodotti. Per quanto riguarda la cultivar portoghese Rocha, Torres ha riferito circa il successo ottenuto da questa pera sul mercato britannico, grazie alla piccola pezzatura dei frutti, che li rende piu' facilmente maneggiabili dal consumatore.
"Uno dei temi piu' dibattuti della giornata e' stato quello della apertura delle barriere fitosanitarie che oggi spesso ostacolano l'export della frutta europea. E' il caso delle pere, evidenziato da Gabriele Ferri di Naturitalia: "L’export italiano di pere necessita dell’apertura di nuovi mercati e troppo spesso alcuni paesi, come ad esempio quello nord americano non sono praticabili a causa di vere e proprie barriere commerciali spacciate per problematiche fitosanitarie"."
"Uno dei temi piu' dibattuti della giornata e' stato quello della apertura delle barriere fitosanitarie che oggi spesso ostacolano l'export della frutta europea. E' il caso delle pere, evidenziato da Gabriele Ferri di Naturitalia: "L’export italiano di pere necessita dell’apertura di nuovi mercati e troppo spesso alcuni paesi, come ad esempio quello nord americano non sono praticabili a causa di vere e proprie barriere commerciali spacciate per problematiche fitosanitarie"."
"Carlo Spreafico ha convenuto sul fatto che i volumi inferiori di pere disponibili dovrebbero risolversi in vendite piu' agevoli quest'anno; d'altra parte, non bisogna dimenticare che in Italia il consumo di pere interessa una fascia relativamente "anziana" della popolazione, con effetti deleteri sulla domanda nei prossimi anni."
"Carlo Spreafico ha convenuto sul fatto che i volumi inferiori di pere disponibili dovrebbero risolversi in vendite piu' agevoli quest'anno; d'altra parte, non bisogna dimenticare che in Italia il consumo di pere interessa una fascia relativamente "anziana" della popolazione, con effetti deleteri sulla domanda nei prossimi anni."
Filip Lowette ha a propria volta fatto il punto sulla produzione belga di pere Conference, notevolmente aumentata nel corso degli ultimi anni ed ora stabilizzatasi. L'asso nella manica dei produttori belgi sta nella capacita' di aprirsi sempre nuovi mercati di sbocco, l'ultimo dei quali e' rappresentato dalla Cina, dove le pere Conference faranno il loro ingresso dopo una negoziazione durata 4-5 anni.
Filip Lowette ha a propria volta fatto il punto sulla produzione belga di pere Conference, notevolmente aumentata nel corso degli ultimi anni ed ora stabilizzatasi. L'asso nella manica dei produttori belgi sta nella capacita' di aprirsi sempre nuovi mercati di sbocco, l'ultimo dei quali e' rappresentato dalla Cina, dove le pere Conference faranno il loro ingresso dopo una negoziazione durata 4-5 anni.
Il Summit e' stato ospitato presso la Sala Europa di Cesena Fiera.
Il Summit e' stato ospitato presso la Sala Europa di Cesena Fiera.
Tra la prima e la seconda sessione della giornata si e' svolto l'intervento di Piero Attoma, presidente Gifco (Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato), il quale ha ricordato gli sforzi profusi dal settore degli imballaggi di cartone per offrire una maggiore standardizzazione al comparto ortofrutticolo, con conseguente abbattimento di costi.
Tra la prima e la seconda sessione della giornata si e' svolto l'intervento di Piero Attoma, presidente Gifco (Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato), il quale ha ricordato gli sforzi profusi dal settore degli imballaggi di cartone per offrire una maggiore standardizzazione al comparto ortofrutticolo, con conseguente abbattimento di costi.
Philippe Binard di Freshfel ha presentato i dati sulle produzioni di agrumi dell'emisfero sud e quelli previsionali per l'emisfero nord. La produzione italiana vedra' minori volumi di produzione, ma non necessariamente minori volumi di esportazione; in recupero la Spagna dopo un'annata negativa; in generale si stima una produzione agrumicola inferiore di circa il 2,2 per cento per il bacino del Mediterraneo, anche se su questa previsione pesa l'incognita dei dati egiziani, non ancora resi noti.
Philippe Binard di Freshfel ha presentato i dati sulle produzioni di agrumi dell'emisfero sud e quelli previsionali per l'emisfero nord. La produzione italiana vedra' minori volumi di produzione, ma non necessariamente minori volumi di esportazione; in recupero la Spagna dopo un'annata negativa; in generale si stima una produzione agrumicola inferiore di circa il 2,2 per cento per il bacino del Mediterraneo, anche se su questa previsione pesa l'incognita dei dati egiziani, non ancora resi noti.
Il panel di discussione sugli agrumi e' stato costituito da Paco Borras (Anecoop - Spagna), dagli italiani Aurelio Pannitteri e Cirino Scata' e dal gia' citato Philippe Binard.
Il panel di discussione sugli agrumi e' stato costituito da Paco Borras (Anecoop - Spagna), dagli italiani Aurelio Pannitteri e Cirino Scata' e dal gia' citato Philippe Binard.
Secondo Paco Borras, non sempre l'equazione minori volumi = maggiori prezzi di vendita risulta vera, in quanto anche altri fattori entrano in gioco nell'evoluzione dei consumi. Borras si e' detto comunque ottimista per la campagna agrumicola spagnola, nella quale la migliore resa produttiva non e' stata determinata da un aumento delle superfici coltivate ma semplicemente da un clima particolarmente favorevole.
Secondo Paco Borras, non sempre l'equazione minori volumi = maggiori prezzi di vendita risulta vera, in quanto anche altri fattori entrano in gioco nell'evoluzione dei consumi. Borras si e' detto comunque ottimista per la campagna agrumicola spagnola, nella quale la migliore resa produttiva non e' stata determinata da un aumento delle superfici coltivate ma semplicemente da un clima particolarmente favorevole.
Da parte sua, Aurelio Pannitteri ha dichiarato di attendere minori volumi di arance rosse siciliane, ma con frutti di buona pezzatura e qualita'.
Da parte sua, Aurelio Pannitteri ha dichiarato di attendere minori volumi di arance rosse siciliane, ma con frutti di buona pezzatura e qualita'.
"Cirino Scata' dell'italiana Osas ha ribadito la forte fidelizzazione del consumatore italiano nei confronti degli agrumi nazionali e che semmai i problemi per il futuro possono scaturire da una concorrenza "sleale" da parte di merce importata in Italia da Paesi Terzi."
"Cirino Scata' dell'italiana Osas ha ribadito la forte fidelizzazione del consumatore italiano nei confronti degli agrumi nazionali e che semmai i problemi per il futuro possono scaturire da una concorrenza "sleale" da parte di merce importata in Italia da Paesi Terzi."
Philippe Binard conclude ricordando che solo una maggiore reciprocita' con i Paesi Terzi e un migliore coordinamento delle negoziazioni a livello UE potra' favorire l'equita' negli scambi ortofrutticoli. Per rilanciare i consumi anche in futuro, inoltre, il settore agrumicolo dovra' guardare sempre piu' al settore del food service, ai giovani, e all'apertura di nuovi mercati tanto in Europa che altrove.
Philippe Binard conclude ricordando che solo una maggiore reciprocita' con i Paesi Terzi e un migliore coordinamento delle negoziazioni a livello UE potra' favorire l'equita' negli scambi ortofrutticoli. Per rilanciare i consumi anche in futuro, inoltre, il settore agrumicolo dovra' guardare sempre piu' al settore del food service, ai giovani, e all'apertura di nuovi mercati tanto in Europa che altrove.
"Ultima "infornata" di dati previsionali sulle produzioni europee e mondiali di kiwi da parte di Elisa Macchi (CSO). La produzione di actinidia prevista nell’Emisfero nord registra un calo del –17 per cento. Scendono le produzioni di tutti i paesi principali produttori, tra cui l’Italia (primo produttore dell'emisfero nord). Solo il kiwi californiano registra una crescita produttiva per il 2010. Il 70% del kiwi prodotto in Italia e' destinato all’esportazione e questa specie rappresenta da sola ben il 14% di tutto l'export italiano di frutta."
"Ultima "infornata" di dati previsionali sulle produzioni europee e mondiali di kiwi da parte di Elisa Macchi (CSO). La produzione di actinidia prevista nell’Emisfero nord registra un calo del –17 per cento. Scendono le produzioni di tutti i paesi principali produttori, tra cui l’Italia (primo produttore dell'emisfero nord). Solo il kiwi californiano registra una crescita produttiva per il 2010. Il 70% del kiwi prodotto in Italia e' destinato all’esportazione e questa specie rappresenta da sola ben il 14% di tutto l'export italiano di frutta."
Il panel di discussione sul kiwi: il neozelandese Blair Hamill (Zespri), Alessandro Fornari dell'italiana KiwiGold, Zisis Manossis (Zeus Kiwi - Grecia) e Michelangelo Rivoira (KiwiUno).
Il panel di discussione sul kiwi: il neozelandese Blair Hamill (Zespri), Alessandro Fornari dell'italiana KiwiGold, Zisis Manossis (Zeus Kiwi - Grecia) e Michelangelo Rivoira (KiwiUno).
Blair Hamill conferma una produzione neozelandese di kiwi simile a quella del 2009 (intorno a 350.000 tonnellate), con prevalenza della cultivar a polpa verde Hayward. Per il futuro, Zespri e in generale l'industria neozelandese del kiwi stanno puntando su un ampio programma di innovazione varietale.
Blair Hamill conferma una produzione neozelandese di kiwi simile a quella del 2009 (intorno a 350.000 tonnellate), con prevalenza della cultivar a polpa verde Hayward. Per il futuro, Zespri e in generale l'industria neozelandese del kiwi stanno puntando su un ampio programma di innovazione varietale.
Interpellato da Chris White sulle produzioni cilene e cinesi di kiwi, Michelangelo Rivoira commenta affermando che la produzione in Cile ha raggiunto un livello tale che difficilmente potra' aumentare in futuro, mentre in Cina, anche se si e' piantato molto kiwi, le tecniche produttive e le infrastrutture non sono ancora sufficientemente sviluppate per rappresentare un rischio di concorrenza immediata. Sull'introduzione di nuove varieta', infine, Rivoira si dice convinto che il tradizionale kiwi a polpa verde rimarra' ancora protagonista per il futuro, grazie all'ottima conservabilita'.
Interpellato da Chris White sulle produzioni cilene e cinesi di kiwi, Michelangelo Rivoira commenta affermando che la produzione in Cile ha raggiunto un livello tale che difficilmente potra' aumentare in futuro, mentre in Cina, anche se si e' piantato molto kiwi, le tecniche produttive e le infrastrutture non sono ancora sufficientemente sviluppate per rappresentare un rischio di concorrenza immediata. Sull'introduzione di nuove varieta', infine, Rivoira si dice convinto che il tradizionale kiwi a polpa verde rimarra' ancora protagonista per il futuro, grazie all'ottima conservabilita'.
In controtendenza con i dati previsionali per le produzioni di actinidia dell'emisfero settentrionale, Alessandro Fornari del Consorzio KiwiGold ha riferito circa la crescita produttiva della cultivar a polpa gialla Jingold, sulla quale il Consorzio ha puntato fin dal principio per differenziarsi sul mercato. Per quanto riguarda la produzione italiana nel suo complesso, secondo Fornari la predominanza produttiva del nostro paese non ha saputo ancora tradursi in una capacita' di gestire il mercato attraverso una strategia comune tra gli operatori.
In controtendenza con i dati previsionali per le produzioni di actinidia dell'emisfero settentrionale, Alessandro Fornari del Consorzio KiwiGold ha riferito circa la crescita produttiva della cultivar a polpa gialla Jingold, sulla quale il Consorzio ha puntato fin dal principio per differenziarsi sul mercato. Per quanto riguarda la produzione italiana nel suo complesso, secondo Fornari la predominanza produttiva del nostro paese non ha saputo ancora tradursi in una capacita' di gestire il mercato attraverso una strategia comune tra gli operatori.
Il greco Zisis Manossis ha espresso i propri dubbi sul fatto che il calo produttivo per il kiwi europeo si traduca automaticamente in un aumento del prezzo di vendita. Per il medio termine, inoltre, Manossis si e' detto preoccupato per l'ingresso sul mercato di altri attori, come ad esempio l'Iran, e sulla necessita' di stimolare i consumi (i quali sembrano comunque giunti in Europa al livello di saturazione) oppure di aprire nuovi mercati di vendita del prodotto.
Il greco Zisis Manossis ha espresso i propri dubbi sul fatto che il calo produttivo per il kiwi europeo si traduca automaticamente in un aumento del prezzo di vendita. Per il medio termine, inoltre, Manossis si e' detto preoccupato per l'ingresso sul mercato di altri attori, come ad esempio l'Iran, e sulla necessita' di stimolare i consumi (i quali sembrano comunque giunti in Europa al livello di saturazione) oppure di aprire nuovi mercati di vendita del prodotto.