Il monitoraggio condotto in regione su Tuta absoluta (Tignola del pomodoro) ha evidenziato come le aree di diffusione si siano ormai estese da Calabria, Sardegna, Campania e Sicilia, fino alla Puglia e a quasi tutte le regioni italiane.
La Tuta absoluta è un lepidottero che si contraddistingue per l'elevata polifagia e che attacca principalmente le solanacee, in particolare il pomodoro, la melanzana (30%) e il peperone (10%). La sua presenza in serra è ormai consolidata, mentre in pieno campo si esplica con modalità differenti, specialmente nel rapporto tra presenza di adulti e danni sulle foglie e sui frutti.
Il danno va costantemente monitorato e la difesa può essere svolta con trappole per la cattura massale e con la prevenzione dell’ingresso nelle serra tramite protezioni e schermature. Per il controllo con prodotti fitosanitari, attualmente sono autorizzati: Azadiractina, Bacillus thuringiensis, Emamectina, Indoxacarb, Metaflumizone e Spinosad. Il Clorpirifos metile è invece autorizzato per altre avversità come le Nottue fogliari.
Nel suo intervento, Guario ha affrontato anche altre patologie emergenti, come il cancro batterico (Clavibacter miciganensis sp. miciganensis) del pomodoro che provoca la disgregazione della polpa e il disseccamento della pianta.
Polpa interna disgregata.
Dalle analisi condotte, risulta che la contaminazione e la diffusione avviene per semi infetti, per azioni di contatto o tramite l'acqua e i mezzi di lavorazione. Le misure di eradicazione, nei vivai, prevedono la distruzione delle piante provenienti dal lotto infetto, la prescrizione di non effettuare riciclaggio di materiale utilizzato per questi lotti l'anno precedente e il controllo e l'analisi del Clavibacter sulle piante in vivaio prima della consegna ai produttori.
In pieno campo, invece, le piante vanno estirpate e bruciate appena compaiono i sintomi, non si deve coltivare per almeno 2-3 anni il pomodoro sullo stesso appezzamento e, infine, si deve segnalare all'Osservatorio Fitosanitario l'eventuale presenza di sintomi sulle piante.
Per quanto riguarda l’emergenza Sharka delle drupacee in Puglia nel 2010, rispetto all'anno precedente, la situazione è andata peggiorando, con nove nuovi focolai d'infezione riscontrati (3 su pesco e 6 su albicocco). E' inoltre stato per la prima volta segnalato il ceppo Marcus, mai registrato in Puglia fino al 2009.
I nuovi focolai di Sharka individuati nel 2010.
La segnalazione di nuove avversità ha riguardato, tra gli altri, il moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii), riscontrato in Europa e in alcune regioni italiane come Toscana, Trentino e Campania nel 2009, che provoca il disfacimento dei frutti di mirtillo gigante, lampone, fragola, mora e ciliegie.
E' stato inoltre registrato un incremento di infestazioni di mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) su pesco e agrumi, di mosca delle olive (Bactrocera oleae) in tutti gli areali olivicoli e di mosca delle ciliegie (Ragoletis cerasi).
Infine, per quanto riguarda il cancro batterico del kiwi (Pseudomonas syringae pv. actinidiae), che sta colpendo in maniera massiccia la produzione in Lazio e altre regioni a vocazione actinidicola, il Comitato fitosanitario nazionale ha preparato delle Linee guida di prevenzione e controllo per tutti gli operatori agricoli e ha approvato un provvedimento di lotta obbligatoria con misure d'emergenza da applicare alla attività vivaistica e al commercio di piantine di kiwi.
Per il tarlo asiatico, il cancro batterico dell’actinidia, i ditteri di recente introduzione come per l'Aleurocanthus spiniferus, l'aleurodide polifago segnalato in provincia di Lecce, la profilassi rappresenta ad oggi l’unica arma a disposizione.