
Ma partiamo dall'inizio. Amate dal 91% degli italiani - 50 milioni di persone - le verdure piacciono soprattutto ai giovani che guidano la riscossa dei consumi: nell'ultimo decennio, il 58% ha aumentato i propri acquisti "verdi".
Un cambiamento che riguarda anche l'approccio nei confronti delle verdure: oggi le mangiamo non solo perché costretti dal loro "fare bene" (73%) ma perché sono buone (67%).

Una vera e propria rivoluzione "gourmet", quindi, che coinvolge anche un settore di grande tradizione del Made in Italy come le verdure conservate: nemiche dello spreco e gustose, sono le preferite dal 22% degli italiani.
E, se 22 milioni di italiani (il 43%) dichiarano di consumare più verdure rispetto a 10 anni fa, il 49% le acquista in ugual misura. Solo l'8% si è disaffezionato.
Gli italiani mangiano verdura in media una volta al giorno e un 20% dei nostri connazionali le mangia addirittura più di 10 volte a settimana. In generale, le donne (7,2 volte a settimana) consumano verdure più spesso degli uomini (6).
Non del tutto prevedibile, il Nord risulta il vero e proprio caposaldo del consumo di verdure (7,5 volte a settimana) mentre al Sud Italia le porzioni settimanali scendono di molto (5,3 volte). Si conferma "nel mezzo" il Centro Italia che consuma verdure 6,9 volte a settimana.
Un difetto? Sono "lunghe da preparare"
Ma gli italiani ne consumerebbero anche di più, se non fosse per alcune barriere: in primis, ci vuole troppo tempo per prepararle (28%); poi, la verdura non piace a tutti in famiglia (19%); la scarsa creatività nell'ideare ricette (14%) non aiuta e, solo per ultimo, non piacciono proprio (7%).
Purtroppo, però, oggi un italiano su due (il 52% per l'esattezza) dichiara di essere costretto a gettare nella spazzatura le verdure che acquista. L'85% delle verdure che si sprecano sono quelle fresche, mentre sono solo il 9% quelle conservate e il 6% di quelle surgelate. In crescita anche il gradimento dei nostri connazionali per le verdure conservate.

Sale anche il gradimento delle verdure conservate
La ricerca Saclà/Doxa parla di 11,5 milioni di fans e un trend positivo nei consumi negli ultimi dieci anni (+5%). Il segreto di questo successo? La metà degli italiani (52%) pensa che la qualità dei prodotti sia migliorata, mentre per il 23% è rimasta stabile e solo per il 9% degli italiani è peggiorata. Al top dell'apprezzamento olive (38%), carciofini (35%) e funghi (30%).

In particolare, tra i plus riconosciuti alle verdure conservate ci sono la varietà offerta dalle aziende (63%), l'alto contenuto di servizio (49%) e il miglioramento del gusto (35%). I tre cardini su cui poggiano le aspettative dei consumatori nei confronti di una verdura conservata sono che sia sicura (57%), buona e gustosa (50%) e salutare (49%).
Insomma, la passione per le verdure in Italia non è dovuta a scelte "estreme" o "ideologiche": nove italiani su dieci (89%) considerano il loro consumo importante per la propria alimentazione, ma non a scapito di altri cibi. Vegani e vegetariani sono il 5% (rispettivamente l'1% e il 4%) della popolazione.