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Veneto: il Trevigiano celebra il suo asparago, una coltivazione difficile ma che da' ancora reddito

Si è svolta il primo maggio 2015 a Badoere (TV) la 48ma edizione della Mostra dell'Asparago, un'eccellenza produttiva locale che trova il suo habitat naturale nel terreno limaccioso tipico delle zone alluvionali. Proprio qui, dove scorrono fiumi di risorgiva quali il Sile, il Dese e lo Zero, la ricchezza delle acque e le temperature temperate favoriscono la coltivazione dell'asparago, ortaggio già conosciuto nell'antichità da Egizi, Greci e Romani.

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Nell'occasione della Mostra di Badoere, l'organizzazione di produttori OPO Veneto, in collaborazione con il Consorzio di tutela dell'Asparago di Badoere IGP (il marchio di Indicazione Geografica Protetta è stato ottenuto nel 2010) hanno organizzato un press tour per contribuire alla promozione e conoscenza degli asparagi originari della provincia di Treviso (qui coesistono infatti le produzioni di Badoere e di Cimadolmo, anch'esso a marchio IGP).


I partecipanti al press tour in compagnia di Luciano Trentini (Consorzio di tutela dell'Asparago di Altedo IGP, per la prima volta partecipante all'evento) e del presidente del Consorzio di tutela dell'Asparago di Badoere IGP, Antonio Benozzi (i due signori al centro della foto).

Gli ospiti in visita, tutti giornalisti e blogger attivi nel settore agroalimentare e ortofrutticolo, sono stati guidati alla scoperta dell'asparago trevigiano bianco e verde in tutte le sue fasi: dalla coltivazione in campo, non priva di difficoltà e grande impiego di manodopera, alla sua commercializzazione, fino ai più sorprendenti usi gastronomici. L'iniziativa ha ricevuto il sostegno della Misura 133 del Piano di sviluppo rurale della Regione Veneto. Si ringrazia per l'organizzazione logistica e la guida lo staff dell'agenzia di comunicazione, stampa e web tv ZetaGroup.

Asparagi in mostra... e nel piatto
Nella piazza centrale di Badoere (TV) "La Rotonda", già piazza del mercato e un tempo centro nevralgico dei commerci e dei traffici della Serenissima, viene allestito ogni anno un ricco programma di avvenimenti intorno alla coltivazione dell'asparago. Nella data del primo maggio, l'evento raggiunge il suo momento di culmine, con una splendida esposizione del meglio della produzione locale. Il programma di iniziative prosegue fino al 10 maggio, giorno nel quale è prevista anche la quinta edizione della cosiddetta "camminata dell'asparago di Badoere IGP", con percorsi da 7 e 15 km.

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La piazza centrale di Badoere.

In serata, i partecipanti al press tour sono stati invitati a una cena di gala presso il ristorante San Martino (una stella Michelin) a Scorzè (VE), dove lo chef Raffaele Ros e la coniuge sommelier Michela Berto hanno dato vita a un eccezionale menu nel quale l'asparago è stato declinato nelle forme più fantasiose e sorprendenti!


Rivisitazione creativa del classico piatto asparagi bianchi e uova.

Asparago, che fatica!
Presso l'azienda agricola a conduzione familiare di Benvenuto Fantin, fondatore insieme agli attuali presidente (Benozzi) e vicepresidente (Basso) del Consorzio dell'Asparago di Badoere IGP, la delegazione dei giornalisti ha potuto prendere visione diretta delle operazioni di raccolta e lavorazione dell'asparago bianco.

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Benvenuto Fantin.

Per mantenere il turione candido, le file vengono lavorate in forma di baula mediante apposita macchina baulatrice, in modo che il cumulo di terra (40-50 cm circa), a sua volta coperto da uno spesso telo da pacciamatura nero, eviti che la luce giunga alla piantina di asparago. In tal modo, la sintesi clorofilliana non ha luogo e il turione rimane bianco.


Il campo di asparago bianco, con le caratteristiche baulature.

In questo periodo dell'anno (fine marzo/aprile e poi maggio) i primi asparagi cominciano a spuntare dalla terra. I produttori procedono pertanto a scoprire le baule, rimuovendo i teli protettivi, e a "scalzare" dalla base gli asparagi mediante un attrezzo manuale tradizionale, denominato in gergo "sgorbia". Si consideri che un singolo raccoglitore può tagliare a mano fino a 10 kg di asparagi l'ora.

Clicca sul tasto Play per un video della fase di raccolta manuale.


Successivamente, i teli vengono poi ricollocati al loro posto, al fine di preservare dalla luce tutti i successivi turioni ancora in fase di crescita.

L'asparago bianco va raffreddato quanto prima; cosa per cui lo si sistema in cassoni colmi di acqua di pozzo, dove permane fino alla cernita e al confezionamento in mazzi da 1 kg di peso. Anche questa lavorazione, che comprende infine il taglio dei turioni alla lunghezza massima di 22 cm, viene svolta a mano, come i partecipanti al press tour hanno potuto constatare.

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Operazioni di selezione e confezionamento.

Tutto ciò comporta una notevole incidenza dei costi (3,50-3,60 euro/kg!) sul prodotto finale. Tanto per fare un esempio, il radicchio di Treviso, che pure richiede 1.200 ore di lavoro, ha un costo che incide intorno a 2,50-2,60 euro/kg.

Foto qui sotto: asparagi viola, bianchi, verdi e selvatici a marchio Fantin.


Non solo bianco
In anni relativamente recenti, la provincia di Treviso, sull'onda di una crescente richiesta, ha ampliato anche la coltivazione di asparagi verdi, oggi rappresentativi di circa un terzo della produzione totale. Secondo Federico Nadaletto, responsabile mezzi tecnici di OPO Veneto, l'asparago verde ha un gusto più erbaceo e tipicamente da verdura, mentre quello bianco presenta un aroma minerale e un retrogusto gradevolmente amarognolo.

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Federico Nadaletto (primo sulla destra) fornisce indicazioni tecniche e agronomiche ai partecipanti al press tour.

"Le nostre rese per ettaro - precisa Federico - sono intorno alle 7-8 tonnellate, superiore rispetto a quanto si raccoglie in Germania o in Perù, ad esempio. La scelta e' pero' sempre quella della sostenibilità e di minore sfruttamento della coltura. Il 90% delle nostre piante di asparago è micorizzato, cioè si avvale di funghi simbionti nell'apparato radicale, che ne favoriscono lo sviluppo. Le zampe di asparago che utilizziamo sono ibridi di costituzione italiana e vengono allevate per due anni prima di entrare in produzione al terzo anno. Una volta collocata nel terreno, la zampa di asparago di allarga e si ottiene la massima resa verso il quinto-sesto anno. Ogni zampa può produrre 600-800 grammi di asparago e in media se ne piantano 13.000 per ettaro".



Il Consorzio dell'Asparago di Badoere IGP riunisce circa il 50% della produzione locale.

Il ruolo di OPO Veneto
L'organizzazione di produttori OPO Veneto commercializza annualmente oltre 36.000 tonnellate di prodotti ortofrutticoli, in gran parte tutelati dai marchi DOP e IGP. Tra questi, figurano anche 400 tonnellate di asparagi.

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Il press tour approda alla sede di OPO Veneto.

"Siamo il braccio operativo del Consorzio dell'Asparago di Badoere IGP; grazie a questa sinergia riusciamo a produrre valore aggiunto per il territorio - ha spiegato ai giornalisti il consigliere delegato Cesare Bellò - Anzi, in tal senso l'asparago costituisce una delle poche alternative di diversificazione e incremento del reddito aziendale, anche per le imprese giovani, soprattutto se prodotto in combinazione con il radicchio e la patata dolce".


Cesare Bellò e Francesco Arrigoni.

Da parte sua, il direttore di OPO Veneto, Francesco Arrigoni, aggiunge: "Anche se la distribuzione avviene prevalentemente a livello locale, dobbiamo riconoscere che proprio il mercato di Treviso è quello maggiormente premiante per i nostri asparagi. Oggi parliamo di prezzi all'ingrosso compresi tra 4,5 e 5,5 euro al chilo, con uno scarto positivo di un ulteriore euro per il prodotto a marchio IGP. Insomma, la qualità paga. All'estero mandiamo poco, anche perché il primo paese consumatore, cioè la Germania, è praticamente autosufficiente in quanto ad approvvigionamenti. Un 20-25% viene inviato alla grande distribuzione italiana, recentemente più attenta all'inserimento a scaffale di prodotti tipici nostrani".

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I partecipanti sono stati omaggiati di una cassetta di asparagi bianchi e verdi.

Per il futuro, OPO Veneto ha intenzione di investire su questa eccellenza locale: "Aumenteremo la produzione - ha concluso Bellò - e finanzieremo nuovi impianti. Già forniamo un servizio gratuito di assistenza tecnica alle aziende agricole; a questo vogliamo aggiungere la garanzia di accesso ai canali commerciali e un accompagnamento finanziario sui progetti di investimento. Ma ne parleremo in dettaglio più avanti. Stiamo pensando inoltre a un incremento della lavorazione come sfuso, invece del classico mazzo, e a dotarci di calibratrici. Il fatturato in crescita esponenziale che abbiamo già sperimentato sul radicchio potrebbe replicarsi con successo nell'asparago".

Contatti:
OPO Veneto

Via Vincenzo Bellini, 2
31059 Sant'Alberto (TV)
Tel.: (+39) 0422 345164
Riferimenti commerciali qui:
www.ortoveneto.it/index.php?pagename=Commerciale
Data di pubblicazione: