I ricercatori hanno esaminato la struttura dell'agroecosistema in campi convenzionali e biologici ubicati nel nord-est d'Italia, considerando fitofagi, parassitoidi e iperparassitoidi. Hanno analizzato i limitatori naturali, in particolare i parassitoidi di Plutella xylostella (L.) (Lepidoptera: Plutellidae), la tignola del cavolo, considerata uno dei parassiti più dannosi per il cavolo.I ricercatori spiegano che le comunità di fitofagi rilevate erano molto diverse fra aziende biologiche e convenzionali e che vi erano più predatori e parassitoidi nelle aziende biologiche. La parassitizzazione di P. xylostella è stata inoltre significativamente maggiore nelle aziende biologiche, in cui la struttura dell'agroecosistema era anche più complessa.
I campi biologici, anche con minori trattamenti, hanno spesso sopportato popolazioni di fitofagi meno abbondanti rispetto ai campi convenzionali, anche se poi il danno registrato era simile in entrambi i sistemi di gestione. I ricercatori concludono che i dati attuali sembrano indicare che la maggiore presenza di agenti biologici di controllo (predatori e parassitoidi) nelle aziende biologiche permette di contenere in modo efficace le popolazioni di insetti dannosi alle colture.
Fonte: Fusaro Silvia, Gavinelli Federico, Sommaggio Daniele, Paoletti Maurizio G., 'Higher efficiency in organic than in conventional management of biological control in horticultural crops in North-Eastern Italy', giugno 2016, Biological Control, Vol. 97, pag. 89-101.
www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1049964416300317
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