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L'avvocato Roveda spiega cosa prevede la legge fra confinanti

Liti fra proprietari: il fosso della discordia

I fossi privati, destinati allo scolo delle acque, costituiscono un elemento importante della rete scolante e sono indispensabili, dal punto di vista agronomico, per la buona riuscita delle colture sia frutticole, sia orticole. La distribuzione, il dimensionamento adeguato e la loro regolare manutenzione consentono di evitare o limitare i danni degli allagamenti. Quando sono interposti tra due fondi rustici confinanti, tuttavia, sono spesso causa di problemi e dissidi tra i relativi proprietari. Chiediamo all'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese, quali sono le norme che regolano la materia.

FreshPlaza (FP): Quali sono le regole per determinare a chi appartiene il fosso che divide due terreni confinanti?
Gualtiero Roveda (GR): Il fosso (lo scavo idoneo a raccogliere acque piovane) quando è collocato fra due fondi si presume comune. Affinché si applichi la presunzione di comproprietà, è necessario che il suo corso si snodi fra terreni confinanti che di esso si servono per il deflusso dell'acqua. La proprietà esclusiva potrà comunque essere dimostrata da prove contrarie, come un titolo di acquisto, a meno che non sia intervenuta l'usucapione con il possesso. Tuttavia, nel caso in cui soltanto uno dei proprietari confinanti si serva del fosso per gli scoli delle acque o quando dalla sua parte si trovi da almeno tre anni il getto di terra, ammucchiato per scavare o per approfondire il fosso, o lo spurgo estrattovi per pulirlo, si presume che il fosso appartenga solo a lui.



FP: Nel caso di comproprietà, gli obblighi di manutenzione del fosso interpoderale su chi ricadono?
GR: Secondo i principi generali sulla comunione, le attività e le spese di conservazione delle sponde e degli argini dei corsi di acque, nonché di rimozione degli ingombri, sono a carico dei comproprietari.

FP: Se uno dei proprietari determina il danneggiamento degli argini o l'impedimento al flusso delle acque è tenuto al ripristino a sue spese?

GR: Certo. Le spese di risistemazione del fossato per renderlo nuovamente utilizzabile dovranno essere sostenute soltanto da chi ha determinato il danneggiamento e sarà tenuto anche al risarcimento dei danni secondo gli ordinari principi della responsabilità per fatto illecito.

FP: Sono sempre più frequenti precipitazioni brusche e violente con le tristemente note conseguenze sull'incolumità della popolazione e sull'agricoltura. E' necessario, pertanto, garantire la massima funzionalità della rete di scolo.
GR: Provvedere alla manutenzione dei fossi è fondamentale per evitare ristagni d'acqua e allagamenti delle aree circostanti. E' preciso obbligo dei proprietari mantenere i fossi costantemente sgombri da qualsiasi materiale in modo che, anche in caso di piogge prolungate o piene, il regolare e libero deflusso delle acque si verifichi senza pregiudizio. I proprietari medesimi sono, di conseguenza, tenuti a rimuovere ogni materiale che ostacoli il regolare scorrimento delle acque.



FP: Nel caso siano necessari lavori di conservazione delle sponde o di rimozione degli ingombri e uno dei due proprietari non voglia provvedervi, quello più diligente cosa può fare?
GR: Secondo il codice, nel caso d'inerzia del confinante, il comproprietario che ne riceve pregiudizio può intervenire direttamente, previa autorizzazione emessa in via di urgenza dal tribunale. I lavori devono essere eseguiti in modo che il proprietario del fondo non subisca danno, eccetto quello temporaneo causato dall'esecuzione dei lavori stessi.

FP: Per eliminare erbe infestanti è possibile usare diserbanti all'interno dell'alveo o lungo le sponde del fosso?
GR: L'uso di prodotti chimici diserbanti è vietato nell'alveo, nelle cosiddette "fasce di rispetto" e nelle loro immediate vicinanze.


Fascia di rispetto... non rispettata

FP: Cosa si intende per "fascia di rispetto"?
GR: La distanza minima che si deve mantenere tra le coltivazioni e il ciglio del fosso, cioè il punto d'intersezione fra il piano di campagna e il piano inclinato della sponda. La fascia è "di rispetto", in quanto su di essa non si può effettuare alcun lavoro di coltivazione.