Il kumquat rafforza il sistema immunitario
Il Citrus japonica – conosciuto anche come kumquat, cumquat o mandarino cinese – è un albero da frutto appartenente alla famiglia della Rutacee, riconosciuto in ambito botanico anche come il genere a se stante della Fortunella. Originaria della Cina, la pianta ha trovato grande fortuna in Giappone, dove sono sorte grandi ed estese coltivazioni data la diffusione del frutto nella cucina locale. Oggi, oltre al Sol Levante, la produzione di kumquat si concentra soprattutto in Corea, Cina, Grecia e Stati Uniti, mentre la distribuzione dei frutti è pressoché mondiale.
Dalla forma allungata, un esemplare di kumquat è lungo circa 3-4 centimetri e largo 2-4 ed è ricoperto da una buccia di intenso color arancione. La polpa interna, raccolta in lunghi spicchi, ha un sapore aspro, mentre la buccia è aromatica, poiché ricca di oli essenziali. Oltre a questo, una delle particolarità più conosciute del frutto è la sua ampia disponibilità in inverno: il mandarino cinese è infatti disponibile da novembre fino agli inizi di marzo. Nonostante questa produzione invernale, però, l'albero richiede climi molto afosi durante l'estate per poter crescere rigoglioso: non a caso, le coltivazioni si trovano nelle fasce del Pianeta dove è facile raggiungere e superare i 25 gradi per gran parte dell'anno.
A differenza delle ben più note arance e dei più che classici mandarini, il kumquat non viene generalmente sbucciato prima del consumo. Oltre alla difficoltà dell'operazione, data la piccola dimensione dei frutti, la buccia è infatti decisamente morbida. Inoltre, quest'ultima presenta un gusto molto dolce, mentre gli spicchi interni risultano decisamente più aspri. Data questa caratteristica, è necessario lavare adeguatamente il frutto prima di consumarlo, inoltre è possibile rimuoverne i semi interni per rendere il gusto meno amaro.
Sul fronte delle proprietà nutrizionali, il mandarino cinese è un prodotto mediamente calorico: 100 grammi, infatti, corrispondono a circa 71 calorie. Va tuttavia sottolineato come il consumo tipico raramente raggiunga questo peso, di conseguenza l'apporto calorico sarà ulteriormente ridotto. Sempre per un etto di kumquat, si trovano 16 grammi di carboidrati, 1.9 di proteine, 0.9 di grassi e ben 7 grammi di fibre. Su quest'ultimo fronte, di conseguenza, il frutto è in grado di stimolare l'attività dell'intestino, aiutandolo a regolarizzare le sue funzioni. Buono è anche il contenuto in micronutrienti: i sali minerali sono rappresentati da potassio, sodio, ferro, magnesio e calcio, mentre le vitamine presenti sono soprattutto A, C ed E.
Il kumquat è principalmente un alimento indicato per il rafforzamento del sistema immunitario: la vitamina C è infatti un alleato contro i comuni malanni, soprattutto quelli invernali, mentre le vitamine A ed E contribuiscono attivamente a contrastare l'azione dei radicali liberi limitando l'invecchiamento cellulare. Hanno, di conseguenza, un forte potere antiossidante. L'elevato numero di oli essenziali contenuti nella buccia del frutto, tra cui il limonene, esprimono invece un effetto blandamente antibatterico e antinfiammatorio, utile anche alle vie urinarie.