Il fondo di caffè è un substrato perfetto per coltivare i funghi, perché contiene minerali e sostanze nutritive utili per la loro crescita: quello che sembra uno scarto, in realtà può diventare una risorsa.
Da questa idea nasce Funghi Espresso, una start up agricola che si ispira alle teorie della Blue Economy, nella quale gli scarti provenienti da un ciclo produttivo non diventano rifiuti, ma generano nuova energia, nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro.
"Non è un'idea nata per caso e la mission è quella di fare agricoltura senza produrre rifiuti. Coltiviamo i nostri funghi in verticale (Pleurotus Ostreatus, Pleurotus Djamor, Pleurotus Cornucopiae), su supporti sospesi, riducendo l'uso del suolo: rispetto alle coltivazioni tradizionali, utilizziamo la metà dello spazio per coltivare la stessa quantità di funghi", dichiara Antonio Di Giovanni (nella foto sotto), fondatore di Funghi Espresso.
Antonio Di Giovanni.
"Per creare il nostro substrato, importiamo chicchi di caffè verde, che vengono tostati nelle nostre torrefazioni. Questo processo produce uno scarto che viene chiamato silver skin. Inoltre, recuperiamo fondi di caffè anche dai bar, circa 60 kg al giorno o una tonnellata al mese - continua Di Giovanni - Con l'aggiunta del nostro silver skin, il fungo mostra la giusta porosità, l'adeguato quantitativo di aria che permette al prodotto di respirare. Il micelio, ossia il seme del fungo, viene quindi mescolato insieme al silver skin e al fondo di caffé: si crea perciò il substrato ideale per la coltivazione".
Prodotti per la creazione del substrato.
Successivamente, questo substrato viene inserito in appositi sacchetti e tenuto in incubazione per circa 25 giorni, in un luogo buio. Trascorso questo periodo, i sacchetti - diventati bianchi - vengono trasferiti in una cella di fruttificazione, ovvero una camera dove è presente il 90% di umidità e luce. Dopo circa dieci giorni, i funghi sono pronti per essere raccolti.
Substrato prima e dopo l'incubazione.
"I nostri funghi sono molto apprezzati per le loro qualità organolettiche. Ne produciamo all'incirca 300 kg al mese, ovvero circa 3 tonnellate all'anno. E, rispetto a quanto si possa pensare, non sanno di caffè. Dalle analisi effettuate, risulta invece che contengono i polifenoli presenti nel fondo di caffè. Si tratta di sostanze che fanno bene al nostro organismo e che ci nutrono", continua il fondatore di Funghi Espresso.
I funghi vengono commercializzati attraverso una rete locale di consumatori, i gruppi di acquisto solidale (GAS Ortofrutta), ristoranti vegetariani e vegani, mercati contadini e tramite la rete del progetto "L'Alveare che dice sì".
"Il progetto Funghi Espresso ha avuto un'evoluzione importante -evidenzia Di Giovanni - perché adesso il suo modello è stato inglobato all'interno dell'azienda agricola Circular Farm, da me fondata a gennaio 2020 e dove, oltre alla coltivazione di funghi dal fondo di caffè, coltiviamo Shiitake e produciamo humus di lombrico".
Il substrato esausto, infatti, viene a sua volta riciclato. "Lo sbricioliamo e resta nella nostra compostiera per circa tre mesi. A quel punto entrano in scena i lombrichi, che trasformano il compost in humus di lombrico, che a sua volta viene utilizzato per la coltivazione di piante acidofile".
"La popolazione dei lombrichi, crescendo in modo esponenziale rappresenta un'ottima fonte proteica per l'allevamento di pesci. Da qui l'idea di realizzare un impianto acquaponico per allevare carpe koi e coltivare ortaggi quali basilico, pomodoro, lattuga. Abbiamo, inoltre, un impianto di termocompostaggio, dove recuperiamo il calore dalla fermentazione della sostanza organica, per scaldare le serre durante il periodo invernale", spiega Di Giovanni.
I vantaggi del sistema acquaponico sono: risparmio del 90% di acqua rispetto a una coltivazione irrigua su suolo; aumento della percentuale di piante a metro quadrato; possibilità di coltivare fuori suolo in spazi all'interno della città; coltivare in modo biologico senza l'utilizzo di concimi minerali e prodotti antiparassitari; lavorazioni zero (zero tillage).
Kit Funghi Espresso
E' un kit per la coltivazione di funghi dal fondo di caffè, da utilizzare a case in ambiente domestico. "E' facile e divertente – spiega Di Giovanni – Basta aprirlo e bagnarlo due volte al giorno; dopo 7 giorni si ottiene già il primo raccolto. Con un kit si possono avere due produzioni nell'arco di 30 giorni".
Impatto Covid-19
"Il coronavirus ha influenzato le nostre vite in modo radicale e ha influenzato anche i nostri stili di consumo. Mai ci saremmo aspettati che, da un momento all'altro, chiudessero bar e ristoranti. Ci siamo trovati in un colpo solo senza fondi di caffè da recuperare e privi dei nostri clienti storici, ovvero 10 ristoranti su Firenze - racconta il fondatore di Funghi Espresso - Ma non ci siamo fatti abbattere e abbiamo da subito dimostrato che le piccole aziende, come la nostra, sono molto flessibili e resilienti. Abbiamo cambiato, in modo drastico, la distribuzione e produzione delle nostre merci".
"Abbiamo iniziato a consegnare a domicilio e abbiamo avviato una stretta collaborazione con i GAS e con la rete degli Alveari di Firenze. In questo modo, siamo riusciti a sopravvivere durante il periodo del lockdown e, ora, abbiamo ampliato anche la nostra rete di clienti. Sono convinto che da ogni crisi si possa ricominciare con uno spirito nuovo e con un buon sano ottimismo", conclude Di Giovanni.
Per maggiori informazioni
Antonio Di Giovanni
Funghi Espresso
Email: [email protected]
Web: www.funghiespresso.com
Circular Farm
Web: www.circularfarm.it