La storia dell'azienda agricola Cammelli è quella di una famiglia che ha profuso il suo impegno e la passione per la terra, l'agricoltura e l'innovazione. Tutto ha inizio negli anni Cinquanta, a Ponte a Greve, alle porte di Firenze, in Toscana. Dopo essere giunti qui dal Mugello, Francesco Cammelli e il figlio Pietro iniziano a coltivare i primi appezzamenti di terra con ortaggi e frutta. Poi, il trasferimento nella Piana di Settimo e l'evoluzione costante fino a oggi di una realtà capace di strutturarsi nel segno della continuità familiare e dell'investimento nella ricerca. E' stata abbandonata la frutta, per un focus esclusivo sugli ortaggi.
Circa 10 anni fa, l'attenzione orientata al mercato e all'innovazione ha portato alla scelta della coltivazione idroponica, attraverso la tecnica del floating system, per alcuni prodotti come il basilico e le insalate multifoglia (Salanova).
I soci dell'azienda agricola Cammelli. In piedi da sinistra: Anna, Emanuele, Paolo, Ganna e Luciano. In ginocchio, Daniele e Alessio.
"L'azienda agricola di famiglia è specializzata nella produzione di ortaggi freschi quali basilico, insalatine da taglio, ravanelli, spinaci, cavolo nero, prezzemolo, porro, zucche e altre referenze su circa 50 ettari, 14 dei quali coperti da serre. Circa 1,5 ettari dei 14 coperti sono destinati alla coltivazione idroponica. Abbiamo differenziato con la produzione in serra, in quanto il campo aperto non offre più le garanzie necessarie a soddisfare le richieste dei clienti. Insalatine, ravanelli, spinaci baby e aromatiche ad esempio vengono coltivate tutte sotto serra. Al campo aperto viene destinata la produzione di zucca, cavolo nero, porro, altre varietà di spinaci e altre verdure a foglia, che fanno da complemento a quella in serra", racconta Alessio Cammelli, amministratore delegato e responsabile logistica e amministrazione della società agricola Basilico.Tech, uno spin-off dell'azienda Cammelli.
"I prezzi stanno timidamente aumentando, qualche lieve rialzo si è registrato, ma non compensa i costi che restano comunque più elevati. Ad esempio, quelli bancari: ci troviamo a pagare degli interessi sui prestiti molto più alti di quelli preventivati, dopo che gli investimenti in azienda sono già stati fatti".
Raccolta meccanizzata delle insalatine
Specializzati nel fornire le catene distributive locali
"Nel 1962 abbiamo cominciato ad avere rapporti con quella che poi sarebbe diventata una delle principali catene della Grande distribuzione organizzata del nostro territorio. Oggi siamo specializzati nel fornire le catene distributive locali, con cui operiamo regolarmente. Dai racconti di mio nonno e mio padre, la relazione con i buyer una volta era più da mentore-allievo, si fornivano consigli, si aggiustava il tiro insieme. Oggi c'è un maggiore 'distacco', dettato anche dal notevole sviluppo del bacino di fornitori e referenze", spiega Cammelli.
"Offrire un determinato standard di qualità e una continuità nei volumi sono caratteristiche fondamentali per poter lavorare con la Gdo, specie se lo si fa sei/sette giorni su sette, come noi - sottolinea il responsabile - Volente o nolente, la Gdo ci ha 'formati', perché di fatto quello che siamo è frutto del rapporto sviluppato negli anni con le catene distributive. Da qui, la calendarizzazione delle semine, gli investimenti fatti e gli sforzi agronomici per migliorare la produzione".
Ravanelli
Basilico.Tech
La pandemia, i rincari generalizzati legati alla guerra, l'inflazione e il clima imprevedibile sono solo alcuni dei fattori che hanno colpito il comparto agricolo negli ultimi anni. "Stiamo andando avanti, come tutti, stringendo i denti e sperando in un domani migliore. Il progetto Basilico.Tech, che applica la tecnica idroponica del floating system, sviluppata in-house, a diverse varietà di basilico va nella direzione di ridurre il legame con tali fattori dominanti - spiega Cammelli - Il basilico è il nostro cavallo di battaglia dagli anni Settanta. Nel 2014, però, la situazione era diventata ingestibile a causa delle erbe infestanti sempre più invadenti e, soprattutto, del problema legato alla peronospora. Non riuscivamo, quindi, a offrire un prodotto all'altezza degli standard abituali e a non rientravamo dei costi".
"A quel punto, mio zio Luciano e mio cugino Daniele che si erano imbattuti in un progetto di idroponica, hanno portato questa loro esperienza in azienda e abbiamo pensato a come poter utilizzare tale sistema per la coltivazione del nostro basilico. Abbiamo iniziato con una vasca di 100 metri quadrati, come sperimentazione. Nel giro di due anni, siamo arrivati a 8.000 mq, continuando sempre a sperimentare. I pannelli per il floating system sono stati realizzati da mio cugino Daniele in collaborazione con la Rosa Plast (cfr. FreshPlaza del 12/06/2019), in base alle nostre esigenze".
Basilico in idroponica
Cammelli continua: "Abbiamo testato 8 tipi di ossigenazione e, attualmente, ricorriamo sempre più spesso all'estero per approvvigionarci dei materiali necessari a soddisfare le nostre sperimentazioni. Prove sono state svolte anche per quanto riguarda il riscaldamento delle serre e la gestione climatica computerizzata al loro interno. Dieci-otto anni fa, non puntavamo assolutamente a essere pionieri in agricoltura 4.0, bensì ci serviva un qualcosa di pratico, con il quale poter fare il nostro lavoro. Se di notte si bloccava il riscaldamento delle serre, avevamo bisogno di vedere cosa succedeva al loro interno e di trovare una soluzione anche da remoto. Infine, le sperimentazioni sono state effettuate anche in ambito varietale: da 30-40 siamo arrivati a una quindicina di cultivar da coltivare nel corso dell'anno, valutando internodo, forma della foglia, velocità di crescita".
"Dalla coltivazione idroponica si ricava basilico di altissima qualità sano e sostenibile, senza residui di fitofarmaci e nichel-free. Sia d'estate sia d'inverno otteniamo un prodotto quasi uniforme e facilmente riconoscibile per il cliente", sottolinea Cammelli. "Essendo il basilico una pianta che d'inverno ha bisogno di 18-20 °C, le nostre serre, ormai datate, non garantiscono la giusta efficienza energetica, nonostante vengano riscaldate con biomassa. Da qui l'esigenza di creare un nuovo impianto serricolo all'avanguardia, con un sistema, costituito da impianti altamente tecnologici, che controlla costantemente che l'acqua contenuta nelle vasche di coltivazione abbia il corretto livello di nutrienti, ossigeno e temperatura. In questo modo, questi due elementi vengono assorbiti dalle piante secondo il fabbisogno, senza che si verifichino fenomeni - come la lisciviazione e le dispersioni - tipiche del campo aperto".
Basilico coltivato con la tecnica del floating system
"La nuova serra unica di circa 1 ettaro (e non più un impianto frammentato, costituito da piccole serre vicine, ndr), sarà situata nel cuore dell'azienda agricola Cammelli e sarà alimentata da energie rinnovabili. L'attività risulterà eco-sostenibile, grazie all'uso di risorse primarie e riciclabili. Sarà, inoltre, unita al capannone aziendale grazie a un corridoio di 10 metri e, per futuri ampliamenti, sono stati già chiesti permessi per ulteriori 1,35 ettari".
L'azienda Cammelli confida di risolvere "gli ultimi dettagli burocratici" per l'avvio della costruzione della nuova struttura serricola entro l'estate. "Con Basilico.Tech siamo in raccolta equity crowdfunding dal 18 maggio al 18 agosto sulla piattaforma opstart (www.opstart.it/it/progetti/dettaglio/13838), al fine di raccogliere capitale per realizzare la nuova serra".
Salanova rossa e verde coltivata in idroponica
L'agricoltura idroponica ha come base molteplici fattori degni di nota: riduzione del consumo del suolo; alimentazione in larga parte con acqua piovana; possibilità di coltivare ovunque; controllo maggiore della gestione delle risorse idriche e nutrizionali; ottimizzazione del calore utilizzato ottenuto da fonti rinnovabili; CO2 neutral grazie all'uso di biomassa; produttività 8 volte superiore rispetto alla coltura tradizionale a terra; risparmio di acqua grazie al recupero e al riutilizzo del flusso idrico; controllo delle malattie legate ai parassiti tipici delle coltivazioni tradizionali.
"Produrre in idroponica, è ovvio, costa di più. I vantaggi, però, riescono a compensare questo limite. Noi riusciamo a stare sul mercato del basilico e trarne profitti, nonostante il sistema sia indubbiamente più costoso della semina a terra. Con la nuova serra contiamo di ottenere un 30% in più di prodotto, che praticamente è già venduto, considerando che, al momento, riusciamo a soddisfare solo un 70% della richiesta complessiva di basilico che riceviamo", conclude Cammelli.
Per maggiori informazioni:
Alessio Cammelli
Azienda Agricola Cammelli / Basilico.Tech
Via Della Pieve 51
50142 Firenze - Italy
+39 055 780727
[email protected]
www.aziendacammelli.com
basilico.tech