Abbiamo chiesto alla ditta Pellerano, produttrice da circa 25 anni di attrezzature professionali per la trinciatura e con 42 differenti modelli, quando e perché occorre utilizzare un trincia a catene per la gestione delle infestanti nei frutteti.
"Le motivazioni sul perché trinciare anche sotto le piante da frutto possono essere svariate, come ad esempio la ridurre dell'erosione superficiale, il miglioramento dell'infiltrazione delle acque, la conservazione dell'umidità, la riduzione della temperatura del suolo nei periodi più caldi e il risparmio economico rispetto alle classiche tecniche meccaniche che muovono il terreno", commenta il titolare dell'azienda, Francesco Pellerano.
Trinciatura nelle ore notturne (modello FR175/traslatore)
E aggiunge: "Anche l'Europa, al fine di ridurre le emissioni di CO2, sta promuovendo la trinciatura, fornendo agli agricoltori contributi economici. La difficoltà, però, resta far capire alle aziende verso quali attrezzi è meglio indirizzarsi. Le trincia tradizionali sono molto più lente rispetto a quelle a catena, richiedono trattori più grossi e quindi maggiore carburante. I nostri modelli consentono invece una trinciatura semplice e sostenibile. I consumi di gasolio e gli assorbimenti di potenza sono ridotti del 50% grazie al loro minore peso e alla diversa distribuzione del carico sul suolo. Anche la manutenzione è ridotta (occorre solo verifica livello dell'olio nel moltiplicatore)".
Trincia Pellerano ALG200 con trattore Lamborghini 130 cc
Nelle tecniche di inerbimento, l'espansione in profondità delle radici dell'erba favorisce una maggiore infiltrazione dell'acqua nel suolo, oltre che una maggiore conservazione della stessa grazie all'aumento della sostanza organica. Invece con le lavorazioni del terreno, la capacità idrica aumenta solo superficialmente e fino alla profondità raggiunta dagli attrezzi utilizzati.
Le trincia Pellerano lavorano indipendentemente a marcia avanti o in retromarcia, senza bisogno di alcuna regolazione. Sono state studiate e realizzate per lavorare in assoluta sicurezza e in maniera continuativa su pietra e scoglio fisso. Trinciano erba ed ogni tipo di infestanti (rovi, acacia, cisto, canne, ginestre, etc.), ma anche scarti di potatura (meglio se secchi).
"I nostri attrezzi non sono soggetti al fenomeno dell'ingolfamento presente invece in tutti gli altri tipi di trincia, quando si procede con una velocità d'avanzamento eccessiva. La ragione è molto semplice: la distanza tra gli organi che trinciano è molto grande e questo permette l'ottimale fuoriuscita del materiale trinciato", conclude Pellerano.
Per maggiori informazioni:
Ditta Francesco Pellerano
Via Renzo D'Andrea
73100 Lecce
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