Nelle ultime settimane, a scaldarsi non è soltanto il clima ma anche gli animi dei produttori di pomodoro, poiché si trovano in serie difficoltà nell'irrigazione dei propri campi. Infatti, la mancanza di acqua ha iniziato a compromettere il risultato produttivo delle coltivazioni, generando così preoccupazioni tra gli agricoltori.
"I campi sono in forte sofferenza - spiega l'agronomo Mario Cardone - È inutile nascondere che le cose non stanno procedendo per il verso giusto. Oltre alle ricadute produttive, non mancano quelle psicologiche. La situazione è differente a seconda dell'areale, ma in tutti i casi comunque preoccupante: ci sono coltivazioni che presentano più criticità di altre, come gli impianti tardivi. Si fa fatica a mantenere la calma: la mancanza di acqua comporta infatti uno sviluppo stentato delle piante, maggiore percentuale di aborti fiorali, ma anche la presenza di marciumi apicali. A peggiorare la situazione poi, nei campi con maggior sofferenza idrica si segnala anche una più alta presenza di orobanche, che sottrae acqua ed elementi nutritivi, in un quadro di deficit generalizzato".
Gli enti di fornitura non hanno ancora dato risposte in merito alla distribuzione idrica che dovrebbe giungere - a compensazione di un precedente afflusso - dalla diga di Conza, in Campania: da qui giunge l'acqua destinata alla valle dell'Ofanto (tra Puglia e Basilicata).
"Spesso non si riescono a rispettare le turnazioni di 12 ore, in quanto l'acqua termina prima, e quindi i volumi erogati non sono sufficienti a compensare le perdite per evapotraspirazione", aggiunge l'agronomo.
In Basilicata, la campagna è in anticipo di 7-10 giorni: le prime raccolte dovrebbero cominciare tra fine luglio/inizio agosto. Questo anticipo della maturazione pregiudica le programmazioni. Si rischia di registrare, nella prima fase di raccolta, un'abbondanza di offerta, a causa della maturazione simultanea dei pomodori in diverse zone delle regioni Campania, Puglia e Basilicata