In Italia, il 31,5% delle aziende nel settore agricolo è gestito da donne, una percentuale che supera la media europea (29%). L'imprenditoria agricola femminile si rivela una significativa fonte di occupazione nelle regioni meridionali del nostro Paese, oltre a giocare un ruolo cruciale nella promozione della sostenibilità ambientale. Tra le regioni italiane, è la Sicilia a distinguersi per avere il maggior numero di aziende agricole condotte da donne, seguita da Puglia e Campania.
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È tempo di sostenere queste donne, con strumenti adeguati che stimolino l'accesso al credito e all'innovazione. "Sono oltre 200mila le imprenditrici agricole italiane in prima linea a difesa di un settore che è asset strategico del Paese, dove la produzione di cibo e la tutela del territorio camminano insieme" ha affermato Pina Terenzi, presidente di Donne in Campo-Cia.
Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna, ha aggiunto: "L'agricoltura, oltre a essere un settore fondamentale per la nostra economia, è uno dei comparti a maggior presenza femminile, con buone prospettive di crescita nella fascia manageriale. Infatti, in 10 anni, le donne a capo di aziende agricole sono passate da 1 su 4 nel 2000, a 1 su 3. Inoltre, le aziende condotte da donne sono socialmente più responsabili e aprono la strada a un futuro più inclusivo e resiliente. L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha evidenziato che, se diminuisse la disparità tra uomini e donne nell'ottenere risorse per la produzione, le aziende agricole guidate da donne potrebbero vedere un incremento della loro produzione del 20-30%. Questo miglioramento rappresenterebbe un contributo essenziale alla sicurezza alimentare globale, un aspetto di fondamentale importanza se si considera la previsione che la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi di individui entro il 2050".
Donne in Campo-Cia e Confagricoltura Donna segnalano l'urgenza di una legge quadro per l'imprenditoria femminile in agricoltura, che preveda, tra l'altro, la costituzione di un Ufficio permanente presso il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e di un Osservatorio ad hoc, con l'obiettivo di promuovere l'accesso delle donne all'attività agricola e di potenziare le politiche attive del lavoro nel settore primario. Le due organizzazioni evidenziano la necessità di mettere a disposizione strumenti legislativi e istituzionali, così come accaduto per l'imprenditoria giovanile, con l'obiettivo di valorizzare l'apporto delle donne: una parte fondamentale del mondo agricolo, impegnata nell'innovazione, nella sostenibilità e nella costruzione di sistemi alimentari sostenibili.
Per maggiori informazioni:
donneincampo.cia.it
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