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Nuovo regolamento europeo, i chiarimenti dell'esperto Gualtiero Roveda

Sicurezza alimentare, nuovi obblighi per le aziende ortofrutticole

La crescente consapevolezza dei consumatori, sempre più attenti e informati sulla qualità e sulla salubrità dei prodotti ortofrutticoli, induce le aziende del settore a strutturare al meglio le lavorazioni, anche alla luce del Regolamento UE 2021/382, che ha introdotto il concetto di cultura della sicurezza alimentare. Questo regolamento invita le imprese a non limitarsi alla conformità normativa, ma a sviluppare una cultura aziendale che ponga la sicurezza alimentare al centro di ogni processo. Approfondiamo l'argomento con l'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese.

Freshplaza (FP): In cosa consiste la "cultura della sicurezza alimentare" prevista dal Regolamento UE?
Gualtiero Roveda (GR): Il concetto si riferisce a un insieme di pratiche, valori e atteggiamenti che un'organizzazione deve adottare per garantire che la sicurezza alimentare sia una priorità condivisa da tutti i dipendenti, indipendentemente dal loro ruolo. È un approccio integrato che mira a coinvolgere attivamente tutte le persone coinvolte nella produzione, manipolazione e distribuzione degli alimenti, assicurando che ognuno comprenda l'importanza della sicurezza alimentare e agisca di conseguenza.

FP: Quali sono gli elementi chiave di questa "cultura della sicurezza alimentare"?
GR: Il Regolamento identifica diversi elementi fondamentali. Prima di tutto, la consapevolezza, in quanto i dipendenti devono essere pienamente informati sui rischi legati agli alimenti e sulle pratiche per mitigarli. In secondo luogo, l'impegno, che coinvolge l'intera organizzazione, in particolare la dirigenza, nel promuovere attivamente l'igiene alimentare. La comunicazione gioca un ruolo cruciale, poiché le informazioni devono essere trasmesse in modo chiaro e accessibile a tutti i livelli. Infine, la formazione continua e il monitoraggio costante risultano indispensabili per mantenere alti gli standard di sicurezza e per migliorare continuamente le pratiche adottate.

FP: In pratica, come possono le aziende ortofrutticole integrare i principi del Regolamento UE nelle operazioni quotidiane, dalla raccolta al confezionamento?
GR: Innanzitutto, attraverso la formazione continua del personale, fondamentale per mantenere tutti aggiornati sulle pratiche di sicurezza. Adottando protocolli standardizzati che assicurino coerenza e sicurezza in tutte le operazioni. Infine, un monitoraggio costante è essenziale per garantire che le normative siano rispettate e la salubrità degli alimenti sia sempre al centro dell'attività aziendale.

FP: Pare, pertanto, che la formazione continua sia un elemento chiave nella cultura della sicurezza alimentare. Quali competenze specifiche devono essere sviluppate nel personale che lavora nel settore ortofrutticolo?
GR: Il personale del settore ortofrutticolo deve sviluppare specifiche competenze in igiene alimentare, gestione delle contaminazioni, tracciabilità dei prodotti, corretta manipolazione e conservazione degli alimenti freschi. I dipendenti devono essere formati non solo sulle procedure, ma anche sull'importanza di seguirle.

FP: Nel caso di mancato adempimento alla prescrizione normativa quali sono le conseguenze?
GR: Non sono previste specifiche sanzioni per gli agricoltori. Tuttavia, gli Stati membri dell'Unione Europea sono tenuti a garantire il rispetto di tutte le normative dell'UE, compreso questo regolamento, attraverso l'applicazione delle sanzioni nazionali previste in caso di violazione delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza alimentare. Le autorità di controllo possono valutare l'efficacia delle misure adottate dalle aziende, anche in relazione alla 'cultura della sicurezzà, durante le ispezioni. La mancata implementazione di un sistema che ne preveda l'attuazione può comunque contribuire alla non conformità complessiva dell'azienda, con le conseguenti sanzioni che ne derivano. La violazione è invece punita, a livello diverso da quello della produzione primaria, con sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 3.000.

È, perciò, opportuno, nei verbali di formazione, richiamare il Regolamento UE 2021/382. Questo non solo dimostra la compliance aziendale ai requisiti normativi, ma rafforza anche l'importanza della cultura della sicurezza alimentare tra i dipendenti. Includere riferimenti specifici al regolamento nei verbali aiuta a mantenere alta la consapevolezza delle normative in vigore e sottolinea il ruolo centrale della formazione continua per garantire la conformità dei prodotti ortofrutticoli.