Nel nord d'Italia, la raccolta del pomodoro da industria è in pieno svolgimento. Le alte temperature e la siccità hanno creato qualche problema, ma la qualità è ottima. Questo in estrema sintesi il punto di vista di Terremerse, per conto di Ilenio Bastoni, direttore settore ortofrutta e OP della realtà romagnola.
Ilenio Bastoni
"Abbiamo circa 1500 ettari di pomodoro da industria - esordisce Bastoni - distribuiti su più regioni, dal Veneto all'Umbria. La raccolta sta procedendo spedita e siamo circa al 50 per cento. La campagna comunque è anticipata e finiremo entro la fine del mese di settembre. In altre annate, si andava avanti anche per un paio di settimane in più".
Una coltivazione di pomodoro da industria in provincia di Ravenna
Quello che preoccupa sono le rese. "Purtroppo alcuni fattori hanno causato un calo delle rese. I trapianti, in alcune zone, sono stati ostacolati dal maltempo e sono stati recuperati un po' tardivamente rispetto al normale. Poi la siccità prolungata, con temperature molto alte, specie in alcune zone, ha causato una diminuzione delle rese a ettaro. Il computo totale però si potrà fare solo a fine campagna".
La mancanza di piogge estive e il sole perenne hanno avuto però anche un lato positivo: i pomodori sono eccellenti dal punto di vista sanitario, così come la concentrazione zuccherina. "Tutte le partire si presentano ottime dal punto di vista della qualità e il °Brix è molto elevato. Da un lato le rese sono in calo, dall'altro però la qualità è ottimale".
"Per la nostra cooperativa - conclude Bastoni - il pomodoro da industria è una coltura strategica. La difficoltà nel reperire lavoratori sta causando la conversione a pomodoro estensivo di altre coltivazioni che necessitano di molta manodopera. Peccato che quest'anno non sia stato raggiunto un accordo preventivo con l'industria, così da stabilire in anticipo un prezzo e dare maggiori garanzie ai coltivatori".
Per maggiori informazioni
Cooperativa Terremerse
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