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Il punto con l'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese

Assicurazioni mezzi agricoli non circolanti, altri guai per le aziende

Nei giorni scorsi a Roma, presso la sede di Confcommercio, si è tenuta una riunione straordinaria della filiera agricola per discutere la normativa, in vigore dal luglio scorso, che impone l'obbligo di assicurazione anche per i mezzi agricoli fermi o non circolanti su strada. La questione è stata sollevata da Federacma, la Federazione dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che ha richiesto una proroga immediata della norma e l'apertura di un tavolo tecnico ministeriale per chiarire vari aspetti giuridici e operativi legati al cosiddetto "rischio statico".

L'avvocato Gualtiero Roveda

All'incontro hanno partecipato i rappresentanti di Confagricoltura, CIA, Copagri e i contoterzisti di CAI Agromec e UNCAI. L'incontro si è concluso con la stesura di un documento condiviso che sarà sottoposto all'IVASS, l'ente di vigilanza sul mercato assicurativo, e ai Ministeri competenti per richiedere la convocazione urgente di un tavolo tecnico.

"La normativa - spiega l'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese prevede un obbligo di copertura assicurativa per tutti i veicoli agricoli, anche se fermi e situati su proprietà private, come campi o magazzini. Si tratta del recepimento di una direttiva comunitaria nell'ordinamento italiano, ma presenta difficoltà applicative poiché mancano prodotti assicurativi specifici per questo tipo di rischio. Inoltre, i veicoli che non circolano non rappresentano un rischio concreto per terzi, rendendo l'obbligo poco coerente con la realtà operativa delle aziende agricole".

Sul fronte criticità, Roveda aggiunge che "La normativa non distingue tra veicoli in circolazione e quelli fermi, trattandoli allo stesso modo. Ciò grava sulle aziende agricole, che sono costrette a stipulare polizze per un rischio teorico, poco definito nella pratica. Il concetto di 'rischio statico' necessita di maggiore chiarezza, soprattutto riguardo alla sua applicabilità al settore agricolo, dove i mezzi spesso non lasciano le proprietà private".

"Una proroga della norma consentirebbe di sospendere temporaneamente l'obbligo, dando alle aziende il tempo di adeguarsi e alle compagnie assicurative di sviluppare prodotti idonei. Sarebbe anche un modo per proteggere le imprese da costi eccessivi e non proporzionati al rischio effettivo".

E conclude: "Considerando che il provvedimento è già in vigore, è urgente che il Ministero dei Trasporti e l'IVASS convochino un tavolo tecnico. Questo permetterebbe di affrontare le criticità e trovare una soluzione equilibrata, evitando di penalizzare le aziende agricole e fornendo loro gli strumenti per conformarsi alla normativa".