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La valorizzazione del friariello parte dal progetto "Valfit" e punta all'Igp

"Il friariello, pur avendo conquistato il consumatore nazionale e internazionale, è purtroppo soggetto a un andamento di mercato spesso altalenante; e nonostante i contenuti costi colturali, essendo una specie a basso impatto ambientale, riscuote il più delle volte quotazioni insoddisfacenti, tanto da non giustificarne la raccolta. Proprio per questo motivo è nato VALFIT, che si pone l'obiettivo di valorizzare questa tipicità campana e, allo stesso tempo, fa da traghettatore all'ambizioso progetto del riconoscimento del marchio di origine Igp". Queste le parole di Francesca Masci, agronoma e titolare dell'omonima impresa agricola, che è tra i partner del progetto.

"VALFIT" è l'acronimo di "Valorizzazione del Friariello, coltivato in Campania (principalmente a Napoli e a Caserta), tra innovazione e tradizione", è un progetto facente capo alla misura 16.1.2 del PSR, finalizzato alla valorizzazione di una specie orticola tipicamente coltivata in Campania, il friariello, iscritto nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).

"L'obiettivo è quello di migliorare la competitività dei produttori e creare valore aggiunto per un prodotto tradizionale, dando valore alle caratteristiche di tipicità del friariello, nel rispetto della tradizione, della tipicità varietale e del legame con il territorio di origine". È quanto afferma il responsabile tecnico scientifico Pasqualina Woodrow, dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Caserta.

Il progetto prevede la coltivazione di diversi ecotipi di friariello finalizzata a:

  • preservare la biodiversità e la resilienza; migliorare il processo di produzione;
  • sperimentare pratiche innovative di raccolta e mondatura per elevare il contenuto di servizio, fornendo un prodotto già pulito, pronto per essere utilizzato nella preparazione di alimenti da cuocere;
  • promuovere processi di conoscenza mediante azioni di informazione sulla corretta alimentazione, formazione e disseminazione.

I risultati attesi sono invece:

  • la catalogazione fenotipica, genotipica e nutraceutica dei diversi ecotipi;
  • l'incremento della qualità delle produzioni;
  • la promozione del prodotto.

La Campania è la regione italiana con il maggior numero di Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), circa 601, e il friariello, è tra questi. Fonti ISTAT 2021 riportano che sono almeno 3500 gli ettari coltivati in Campania, principalmente tra Napoli e Caserta.

I partner del progetto sono: impresa agricola a R.L. Migani Gaetano – capofila, impresa agricola Masci Francesca, impresa agricola Ucciero Giustino, Università degli Studi "Luigi Vanvitelli", Agrosistemi srl, Bioinnova srl, Acli Terra Caserta, Associazione "Pina Di Dona".