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Collaborazione fra la cooperativa Sant'Orsola e l'Università di Wageningen (Paesi Bassi)

Un nuovo tipo di serra per coltivare i piccoli frutti

Dopo due anni di studi e sperimentazioni compiuti in Valsugana (Trento) e nei Paesi Bassi, il 21 novembre 2024 la cooperativa Sant'Orsola ha presentato la "serra trentina" ai propri soci, nell'auditorum del Villaggio dei piccoli frutti a Pergine Valsugana e a chi era collegato in remoto.

A sinistra Kevin Koper (Università di Wageningen) e a destra Gianluca Savini, responsabile area ricerca, sperimentazione e sviluppo della cooperativa Sant'Orsola

Si tratta di una novità assoluta in Italia: una serra coperta da particolari teli verdi, mimetizzata nel paesaggio circostante, ombreggiata. Adatta a contrastare le temperature crescenti.
Ma perché una nuova serra in sostituzione ai tunnel attuali? "Il cambiamento climatico e le sempre nuove richieste del mercato richiedono uno strumento nuovo e adeguato, tale da consentirci di continuare a essere leader italiani, pensato per migliorare il lavoro e la produzione e mirato ad aumentare la resa produttiva - ha chiarito il direttore Matteo Bortolini, dopo il saluto iniziale del presidente Silvio Bertoldi - la nuova serra che proponiamo è frutto della ricerca applicata. Dà una risposta subito utile ai produttori. È tempo di rinnovare il nostro parco serre che, mediamente, conta trent'anni d'età. Inoltre abbiamo anche trovato il modo di aiutare i soci a sostenere l'onere finanziario necessario a investire nei nuovi impianti".

Nel merito è entrato Michele Plancher, responsabile dell'area amministrativa e finanziaria della cooperativa, spiegando modalità di accesso al credito bancario. Vantaggiose per i soci che hanno visione di prospettiva e vogliano migliorare la produttività e la redditività aziendale, mitigando gli effetti del cambiamento climatico, investendo nelle nuove serre.

La nuova serra
Sotto i tunnel tradizionali, la temperatura estiva in Trentino ha raggiunto i 43 gradi (ed è maggiore altrove), rendendo più faticoso il lavoro degli addetti e incidendo sulla salute degli insetti utili introdotti per la lotta biologica e sulle piante stesse. Dal 2022, i ricercatori del Campo sperimentale della Sant'Orsola e dell'Università olandese di Wageningen, polo d'eccellenza internazionale in agricoltura avanzata, hanno unito le forze e testato l'esito delle loro analisi e delle prove presso l'azienda di Paolo Pintarelli, socio della cooperativa, coltivatore a Campiello di Levico. Nei suoi campi, nuove serre verdi per le sperimentazioni sono state affiancate a quelle bianche tradizionali, con funzione di controllo.

Serre sperimentali con coperture verdi in località Campiello di Levico Terme, affiancate a serre bianche tradizionali con funzione di controllo

Gianluca Savini, responsabile dell'area ricerca, sperimentazione e sviluppo della Sant'Orsola e Kevin Koper della Wageningen University and Research hanno illustrato i risultati del loro lavoro, volto ad abbattere il caldo nelle serre e a migliorare la qualità e la produzione di fragole e piccoli frutti.

Nel dettaglio, la serra proposta ai soci aumenta le dimensioni rispetto ai tunnel oggi disseminati sul territorio, è lunga 40 metri, il doppio dell'attuale standard, alta poco meno di 5 e larga sette e mezzo. La notevole dimensione, il particolare ancoraggio al suolo e un cupolino posto sulla sommità consentono una ventilazione interna non possibile con gli attuali tunnel di vecchia concezione. La tecnologia introdotta, inoltre, consente di disporre e conservare i teli di copertura in modo agile sulla sommità dell'impianto.

La copertura con teli verdi permette di abbassare la temperatura media annua di 3 °C (che sono pochi solo in apparenza) e produce un ombreggiamento che abbatte il 12 per cento di luce solare all'interno e il 30 per cento di luce sulle foglie. Il risparmio nell'uso dell'acqua è pari al 14 per cento. Le analisi condotte hanno dimostrato che l'ombreggiatura non altera la qualità della frutta, il gusto rimane quello attuale, le capacità produttive aumentano e gli spazi inutilizzati sono annullati. A conti fatti, la resa per metro quadrato cresce fino al 20 per cento rispetto ai tunnel attuali.

A sostegno della necessità di cambiamento è intervenuto nel corso della serata anche Nicola Leonardi, il responsabile dell'area commerciale della cooperativa. Ha sostenuto che la nuova serra consentirà di aumentare le performance della Sant'Orsola sul mercato nazionale. Crescere è indispensabile, ha ricordato ai soci, perché la concorrenza è sempre più agguerrita. Sta accadendo, tra l'altro, che grandi produttori internazionali di marchi assai noti vendano i loro frutti direttamente nei mercati più importanti d'Italia e ciò rappresenta una novità cui è necessario far fronte.

"Dal canto suo, la Sant'Orsola gode di buona salute: l'aumento anno dopo anno del fatturato aziendale complessivo, quello relativo alle vendite nel Trentino Alto Adige è triplicato dal 2000 a oggi e il residuo zero della cooperativa unico in Italia (lampone e mirtillo) ha convinto e conquistato una fetta importante del mercato nazionale".

Severino Perenzoni, direttore dello stabilimento, ha segnalato le capacità di adattamento della struttura e dell'organizzazione del lavoro alle nuove richieste dei mercati. Anche in tema di risparmio energetico. Alla fine 2024, la produzione green di energia mediante fotovoltaico installato raggiungerà un milione di Kwh pari al 35 per cento dell'intero fabbisogno energetico della Sant'Orsola.

Per maggiori informazioni
Sant'Orsola Soc. Coop. Agricola
Via per Trento 11/e
38057 Pergine Valsugana (TN)
+39 0461 518111
www.santorsola.com