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Focus sul mercato mondiale dell'aglio

La catena di fornitura dell'aglio si trova ad affrontare alcune difficoltà, con una minore e più lenta movimentazione delle scorte da parte dei principali produttori come Cina e Spagna. Questo deficit ha fatto salire i prezzi e gli importatori hanno enfatizzato la qualità come fattore chiave di differenziazione del mercato. L'offerta sudamericana proviene da Perù, Argentina e Cile. I prezzi sono alti in Europa, con una domanda variabile da parte dei Paesi dell'Ue, che va da un livello elevato a uno inferiore alla media, ad esempio in Germania. L'Italia è in fase di semina, ma al momento dominano le importazioni. Nei Paesi Bassi è in arrivo aglio cinese a prezzi elevati. La Francia sta registrando una buona domanda del prodotto. In Nord America l'offerta arriverà dall'Argentina. In Sudafrica i prezzi dell'aglio sono sotto pressione a causa degli alti volumi dei fornitori locali e stranieri.

Perù: crescita sostenuta con attenzione alla qualità e ai nuovi mercati
La campagna dell'aglio peruviano è stata caratterizzata da un aumento dei prezzi del 30-40% rispetto all'anno precedente. Questo aumento è stato determinato da una riduzione della superficie coltivata (7.000 ettari rispetto ai consueti 10.000) e da una maggiore produttività dovuta a La Niña, che ha fornito condizioni di freddo ideali per la coltivazione. Le principali destinazioni di esportazione sono state il Messico, gli Stati Uniti e l'Australia, con un prezzo medio di 37 dollari per cassa da 10 kg, in aumento rispetto ai 25 dollari dello scorso anno. La qualità dell'aglio peruviano è stata apprezzata e le aziende locali stanno investendo in moderni impianti di lavorazione per rafforzare la competitività.

Cile: fornitore strategico in finestre commerciali chiave
Quest'anno il Cile ha registrato un miglioramento della qualità dell'aglio, attribuito all'aumento delle ore di freddo (dalle 400 dell'anno scorso alle oltre 800 di quest'anno), sebbene le rese siano diminuite del 10%. I prezzi sono aumentati del 40% rispetto all'anno scorso, oscillando tra i 3,20 e i 3,50 dollari al chilogrammo. Il Messico rimane il principale mercato di destinazione, con spedizioni mirate a colmare il vuoto commerciale da dicembre a marzo, quando l'aglio messicano non è disponibile. Il Cile beneficia anche di misure fitosanitarie meno restrittive rispetto a concorrenti come l'Argentina, consolidando ulteriormente la sua posizione di mercato.

Argentina: adattamento alle sfide economiche e climatiche
L'Argentina deve affrontare sfide significative a causa delle alte temperature e dei costi di produzione. Mentre i prezzi sono aumentati del 15-20%, la produzione è diminuita del 20-30% a causa delle condizioni climatiche avverse. Il Brasile è il suo mercato principale e assorbe l'80% delle esportazioni. I problemi economici locali e le severe normative sulle esportazioni verso il Messico, come l'uso dell'idrazide maleica, hanno aumentato i costi. Tuttavia, il settore sta migliorando i propri processi, compreso lo stoccaggio a freddo, con lo scopo di aumentare la disponibilità del prodotto.

Cina: domanda leggermente inferiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso
Luglio e agosto sono i mesi di punta per le esportazioni cinesi di aglio, ma quest'anno è andata diversamente: il mercato delle esportazioni di aglio ha avuto un andamento debole, con un numero di ordini inferiore rispetto agli anni precedenti. La qualità del raccolto di quest'anno è eccellente in termini di colore, purezza e secchezza, ma la resa dell'aglio di grandi dimensioni è inferiore. Gli alti costi e l'instabilità dei programmi di spedizione di quest'anno hanno ritardato gli arrivi nei porti, ostacolando l'assorbimento del mercato. Ciò è particolarmente evidente sulla rotta dell'Europa orientale.

Per quanto riguarda l'attuale domanda di mercato, l'America centrale e meridionale sono relativamente stabili, mentre l'Africa occidentale e settentrionale hanno meno ordini a causa degli elevati costi di spedizione. Il volume delle esportazioni è diminuito di almeno il 30% rispetto agli anni precedenti. Sebbene i prezzi dell'aglio siano scesi di recente, al momento si sono stabilizzati e mostrano una tendenza al rialzo. Con l'inizio dello stoccaggio dell'aglio nuovo nei magazzini, il prezzo del prodotto non stoccato aumenterà a causa della diminuzione dell'offerta.

Italia: buona la produzione 2024
Il mercato italiano dell'aglio non registra particolari problemi in questo inizio del mese di dicembre. In Italia si sta vendendo aglio frigoconservato, con quantità disponibili scarse, per via della minore quantità prodotta nella scorsa campagna. "Mentre nell'emisfero sud del mondo si pensa alla raccolta, nell'emisfero nord siamo alla semina. In base alle previsioni, i quantitativi dovrebbero essere leggermente in crescita rispetto alla scorsa campagna", riferisce un commerciante del sud Italia. "Al momento, nelle regioni meridionali è stata completata la semina. Nel nord ci sono stati un po' di problemi a causa del maltempo e la completeranno nelle prossime settimane".

In Europa è disponibile aglio dalla Spagna e dalla Cina, a prezzi sostenuti. "I quantitativi disponibili sembrerebbero pochi, ma sicuramente sono più alti rispetto a quelli dello scorso anno. Infatti, a parità di quantità frigoconservate, quest'anno sicuramente c'è una maggiore resa per la buona qualità conservata; lo scorso anno le rese di prodotto post-lavorazione erano scese a circa il 40-50%. Attualmente siamo a circa il 70-80%", riferisce il commerciante. "A breve l'Argentina, il produttore più rappresentativo dell'emisfero sud, sarà pronto per la raccolta che si prevede di buona qualità, clima permettendo. Restiamo in attesa di conoscere i prezzi del prodotto argentino e cileno, pronti all'imbarco per la fine di dicembre".

Un produttore e distributore di aglio del sud Italia conferma: "Quest'anno la campagna spagnola dell'aglio bianco appare positiva. Rispetto alla precedente annata, gli attuali prezzi sono lievitati di circa il 10-15%, grazie a una qualità del prodotto nettamente superiore rispetto a quella della scorsa stagione. Buona anche la domanda e positivi i consumi".

"La produzione italiana 2024 ha avuto mediamente una buona resa quantitativa e registra ottime caratteristiche qualitative", afferma un operatore, che gestisce 130 ettari nel nord d'Italia. La produzione del Consorzio di cui fa parte è tutta certificata e con un marchio riconoscibile, per cui la vendita al dettaglio oscilla fra 15 e 19 euro/kg. "In Italia la produzione nazionale non soddisfa il fabbisogno, per cui l'import è indispensabile. Attualmente l'offerta generale non è molta: la Spagna ha registrato condizioni meteo sfavorevoli mentre la Francia non sta esportando in maniera determinante. In certe annate è presente anche aglio cinese, ma si posiziona a un livello qualitativo, e di prezzo, inferiore rispetto a quello locale".

Paesi Bassi: i prezzi del prodotto in Cina continuano a salire
Secondo un importatore olandese, il mercato dell'aglio è stato piuttosto interessante quest'anno. "I prezzi in Cina sono aumentati costantemente dall'inizio della stagione. Il Paese ha avuto un raccolto ottimo in termini di qualità, ma le dimensioni sono più piccole del solito. La maggior parte dell'aglio è di dimensioni comprese tra i 50 e i 55 mm. La differenza di prezzo tra il calibro 50+ e 55+ non è mai stata così grande prima d'ora. La Spagna ha un raccolto abbondante in termini di dimensioni, ma sta affrontando notevoli problemi di qualità", afferma il commerciante, che rimane ragionevolmente ottimista per la seconda metà della stagione.

Germania: domanda inferiore alla media
Il mercato tedesco è attualmente dominato da prodotti provenienti da Cina, Spagna e Francia. "L'aglio Lautrec è sempre molto richiesto in questo periodo dell'anno. Purtroppo a causa dei problemi di qualità e dell'aumento degli scarti, quest'anno questo prodotto è piuttosto scarso e costoso". Per quanto riguarda i prodotti standard provenienti da Cina e Spagna, attualmente la domanda è al di sotto della media e si spera che le vendite aumentino un po' verso Natale.

Spagna: i bassi volumi di prodotto locale limitano le operazioni di vendita al di fuori dei contratti
Le scorte di aglio spagnole sono attualmente a metà del loro ciclo, con una buona qualità di conservazione nelle celle e volumi appena sufficienti per poter concludere la campagna, data la significativa riduzione delle superfici coltivate quest'anno.

"La maggior parte delle aziende spagnole sta limitando le operazioni di vendita al di fuori dei contratti di fornitura stabiliti, a causa dei volumi disponibili", afferma un rappresentante del settore. Va ricordato che nel 2024 la superficie è nuovamente diminuita rispetto alla stagione precedente, circa il 14% in meno rispetto al 2023, con un calo più accentuato per l'aglio viola, che per la prima volta è sceso sotto il 40% della superficie totale coltivata. Questo calo di superficie si aggiunge a quello dello scorso anno, che fu del 17%, per un calo complessivo negli ultimi due anni di oltre il 30% rispetto alla superficie coltivata nel 2022.

Le vendite sono tranquille e il settore preferisce conservare le scorte. "C'è disponibilità di aglio da Paesi terzi come Egitto e Turchia, ma i prezzi offerti sono molto alti, quindi si importa pochissimo aglio in Spagna e in Europa, in generale", afferma il rappresentante.

Francia: buona domanda sul mercato
Le scorte di aglio conservato delle aziende francesi si riducono di giorno in giorno. Rimane qualcosa, ma non molto. Nelle prossime settimane e mesi è probabile che si verifichi un deficit, soprattutto perché la Spagna ha uno stock molto più ridotto rispetto agli altri anni. Importare è inevitabile, di conseguenza.

Per quanto riguarda la qualità, essa varia molto da lotto a lotto. Alcuni prodotti si evolvono molto male, ma altri sono ottimi. Dipende molto dal lotto. La qualità oscilla di pari passo con i prezzi. Anche in questo caso, a seconda della qualità si può avere aglio molto economico o venduto a un prezzo elevato. Ma in generale, dato che il mercato è deficitario, la domanda è relativamente buona e il mercato è vivace.

Nord America: il prodotto argentino aiuta a dare respiro all'offerta
Per parlare della fornitura di aglio in Nord America bisogna considerare due mercati, cioè quello della vendita al dettaglio, che accetta rigorosamente aglio non cinese, e il mercato cinese. L'offerta di aglio che non proviene dall'Asia è piuttosto limitata. Non c'è stato molto aglio dal Messico e la qualità della Spagna quest'anno è stata altalenante, con prezzi elevati. L'Argentina, tuttavia, dovrebbe aver iniziato a spedire da qualche giorno.

A livello nazionale sono disponibili alcune forniture dalla California, ma anche queste hanno prezzi più elevati. Anche l'aglio proveniente dalla Cina ha registrato quotazioni elevate, dato che i costi di trasporto sono aumentati, e gran parte di tutto ciò è iniziato quando ci sono stati i problemi portuali della costa orientale. Da allora, i prezzi dell'aglio cinese sono saliti e sono rimasti alti.

La domanda di aglio si è attenuata, ma tornerà a crescere prima di Natale e Capodanno. Oltre all'aumento dei costi di trasporto, altre sfide sono rappresentate dai porti della costa orientale e occidentale, che dopo lo sciopero presentano ancora alcuni problemi. Ci sono anche preoccupazioni per i dazi proposti dal presidente eletto Donald Trump: il 25% sulle importazioni il giorno del suo insediamento, il 20 gennaio, e i potenziali dazi del 10% sulle importazioni cinesi.

Sudafrica: prezzi sotto pressione
In Sudafrica i prezzi dell'aglio sono sotto pressione a causa degli elevati volumi presenti sul mercato. I disordini politici in Mozambico, che hanno portato alla chiusura delle frontiere, hanno tenuto lontani dal mercato i grandi acquirenti di aglio e i commercianti hanno sentito la loro assenza.

Il prezzo medio è di R44 (2,3 euro) al chilogrammo sui mercati comunali. L'aglio sudafricano ha difficoltà a competere con quello cinese, spagnolo e argentino, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni degli spicchi, e i rivenditori preferiscono i grandi bulbi dell'aglio importato. Da un paio d'anni è in vigore una tariffa antidumping sull'aglio cinese, la cui revisione è prevista per il 2027.

Egitto: raddoppiata la superficie coltivata
Seguendo la consueta ciclicità delle superfici coltivate ad aglio, e dopo averne coltivato una superficie limitata la scorsa stagione, quest'anno i coltivatori hanno raddoppiato la superficie coltivata ad aglio in Egitto. Un coltivatore afferma: "La scorsa stagione è stata molto positiva, con una domanda locale e internazionale molto elevata. Di conseguenza, molti coltivatori hanno deciso di coltivare aglio in questa campagna".

Raddoppiare la superficie significa tornare a una produzione normale, dato che la scorsa stagione l'area coltivata ad aglio in Egitto si era dimezzata rispetto alla precedente. La prossima campagna inizierà a marzo e i coltivatori si aspettano una domanda elevata. Per rifornire il mercato egiziano, gli importatori acquistano aglio dalla Cina. Un importatore afferma: "I prezzi cinesi sono buoni attualmente e siamo in grado di importare aglio di calibro e forma adeguati e, anche se il sapore è meno marcato rispetto all'aglio egiziano, il mercato locale lo accetta".