Prosegue anche per il 2024 l'attività di monitoraggio della cimice asiatica (Halyomorpha halys) nel territorio frutticolo del Veronese. Il progetto, condotto dal Centro Studi AGREA per conto di Coldiretti Verona su dieci siti e per la Regione Veneto su ulteriori venti siti, ha interessato le colture di pesco, kiwi, olivo, melo, pero e soia, consolidando un quadro di osservazione iniziato nel 2019.
Dopo sei anni di monitoraggio sistematico, il Veronese si conferma il territorio più attentamente studiato del Veneto per quanto riguarda la cimice asiatica.
Il programma ha più di un obiettivo: dare un supporto decisionale agli agricoltori per interventi mirati nel controllo chimico o integrato, coadiuvato da reti antinsetto e trappole a cattura massale; diffondere capillarmente le informazioni tramite tecnologie digitali, come notifiche via app e SMS; analizzare la distribuzione e la dinamica delle popolazioni e ottimizzare le strategie di monitoraggio e intervento, in particolare per le colture emergenti.
Dal 10 maggio al 15 ottobre 2024 sono state installate e monitorate trappole a feromone di aggregazione in trenta siti agricoli suddivisi in due macro-aree: Nord-Ovest nelle piantagioni di pesco, kiwi e olivo (dodici siti) e Sud-Est nei campi a melo, pero e soia (diciotto siti).
Il rilevamento, condotto settimanalmente con la tecnica del "frappage", ossia lo scuotimento delle fronde e la raccolta con ombrello entomologico, ha evidenziato una minore presenza di cimici nell'area Nord-Ovest rispetto a Sud-Est, confermando l'influenza delle condizioni climatiche e territoriali sull'infestazione. Nel contempo si è però registrato un aumento delle popolazioni complessive nel 2024, che si riportano ai livelli del 2020-2021 (con un numero medio che oscilla tra le 15 e le 20 catture per sito di osservazione), senza però raggiungere i massimi del 2019, quando si sono raggiunti picchi di cinquanta catture per sito. Sulla soia si è rilevata una crescita significativa delle infestazioni: qui il primo monitoraggio risale al 2022 quando il numero medio di catture era di circa quindici, numero salito a quasi 25 nel 2024.
L'utilizzo della vespa samurai (Trissolcus japonicus), parassitoide naturale della cimice asiatica, richiede tempi di adattamento molto lunghi per un'efficace azione di contenimento. Nel frattempo, si è ricorso all'adozione di sistemi di cattura massale come i cosiddetti "totem", dispositivi che sono in grado di intercettare grandi quantità di individui neutralizzandoli ai bordi degli appezzamenti.
"Anche quest'anno – spiega Giorgio Girardi, responsabile settore Ortofrutta di Coldiretti Verona – a causa delle alte temperature che hanno caratterizzato i mesi di settembre e ottobre, la presenza della Cimice asiatica sulle frutticole e sui seminativi come il mais si è intensificata. Questo naturalmente ha provocato importanti danni alle colture".
"I mezzi che a disposizione per contrastare la cimice ci sono – aggiunge il dott. Massimiliano Pasini di AGREA Centro Studi – ma evidentemente la soglia di dannosità di questo insetto, espressa come numero di individui catturati per singola trappola, è bassissima e di conseguenza anche pochi individui in un frutteto sviluppano danni tangibili e soprattutto consentono la riproduzione e l'aumento dei danni in poche settimane. Integrando i mezzi chimici con le reti e la cattura massale, si sta cercando di mantenere le popolazioni il più basse possibile, evitando derive ed effetti indesiderati sulle aree di lancio della vespa samurai, insetto che tutti stiamo aspettando riduca ulteriormente le popolazioni, facendo sì da ridimensionare i costi della difesa, così come è avvenuto in molti altri progetti di introduzione di limitatori naturali su altre pericolose avversità, che hanno avuto successo".
"Il monitoraggio della cimice asiatica – interviene il presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini - rappresenta un esempio virtuoso di coordinamento tra istituzioni, aziende agricole e tecnologie innovative, con l'obiettivo di garantire un futuro più sostenibile per l'agricoltura veronese".
Grazie alla collaborazione con AIPO (Associazione Interregionale Produttori Olivicoli), i dati del monitoraggio sono stati pubblicati settimanalmente sul sito ufficiale e diffusi tramite notifiche e bollettini online, rendendo l'informazione accessibile a un vasto numero di utenti.