"Nonostante ci sia una produzione limitata rispetto agli anni precedenti, per le brassiche i consumi non risultano eccezionali, ma questo andamento risultava evidente già dall'inizio della stagione", così esordisce Pasquale Bruno, responsabile commerciale della Natura Ortaggi, società della Basilicata per la quale le brassiche rappresentano il core business, potendo garantire ai buyer nazionali ed europei forniture da settembre a luglio.
E aggiunge: "Rispetto al mercato italiano, dove le quotazioni rimangono sotto pressione, l'estero si mostra maggiormente generoso sul fronte dei prezzi, specie nei mercati di Germania, Polonia, Serbia e Lituania. C'è consapevolezza, all'estero, circa l'andamento in campo e quindi i lievi rincari che siamo costretti ad applicare appaiono giustificati".
Le recenti escursioni termiche generano qualche beneficio sul fronte produttivo, specie in un momento di richieste poco vivaci. "Stiamo vivendo un inverno con minime vicine allo zero, anche durature. Per i cavolfiori non possiamo fare un confronto con i volumi venduti nello stesso periodo del 2024, poiché le temperature un anno fa risultavano sopra la media e dunque anche la raccolta era più abbondante. Ma se guardassimo ai quantitativi che spedivamo nei 15-20 giorni precedenti, noteremmo una flessione superiore al 25%. Per i broccoli invece inizia a registrarsi una vera carenza dell'offerta e una crescita dello scarto dovuto alle frequenti piogge, cosa per cui ci aspettiamo un aumento considerevole dei prezzi di vendita, anche del 30%, poiché il calo termico stimola maggiormente il consumo".
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