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Tanti gli spunti emersi dal Forum Ipagro del 24 e 25 gennaio

"Scegliere a chi e cosa vendere: si dovranno profilare i clienti per poi puntare su consumi diversificati"

Oltre 400 imprenditori dell'agroalimentare hanno partecipato al consueto appuntamento di fine gennaio (24-25) a Milano Marittima (Ravenna) organizzato da Ipagro (Impresa Persona Agroalimentare). "Al forum non c'è una platea, ma siamo tutti protagonisti" ha esordito nei suoi saluti il presidente Ipagro, Gianmaria Bettoni, per poi entrare subito nel tema dell'evento, "Come crescere nel caos". Il mondo attuale è incerto e veloce e questi due fattori creano il caos. "Nel caos, c'è chi trova una scusa e chi trova una strada da percorrere", ha detto il manager Michele Falzetta.

Camillo Gardini (past president) e Gianmaria Bettoni (attuale presidente Ipagro)

Stefano Galli (Global Business Partner NielsenIQ) ha fatto il punto sui consumi, specialmente in GDO: "Oggigiorno i consumatori fanno la spesa nei supermercati con cautela e un atteggiamento 'intenzionale'. È in calo l'ammontare del singolo scontrino. Si spende meno, ma con più frequenza. Le famiglie in difficoltà sono leggermente aumentate e sono un terzo del totale italiano. Nonostante questo, nel 2024 è aumentato l'acquisto di prodotti alimentari ad alto contenuto di servizio. Si consumano anche dei prodotti premium, più a casa e riducendo il consumo fuori casa". Ancora maggiori sono le differenze fra le diverse generazioni.

Sul fronte consumi, la parte peggiore del caos è passata, i prezzi si sono stabilizzati almeno in parte e i consumi nel 2024 hanno registrato un leggero aumento.

"In 5 anni – ha sottolineato Galli - le scelte e i comportamenti di acquisto subiranno una rivoluzione. Bisogna prepararsi. Ognuno dovrà profilarsi i propri clienti, puntare a consumi diversi. Si dovrà scegliere a chi vendere e cosa. Le famiglie continueranno a cambiare ancora. Le famiglie giovani con figli caleranno del 16%, mentre le famiglie mature senza figli aumenteranno del 10%. Aumenteranno gli acquisti via social media, il cosiddetto social commerce, che in Italia fra un po' esploderà. L'impatto delle tecnologie porterà alle scelte d'acquisto".

Stefano Galli

E ha concluso: "I giovani in un sondaggio hanno risposto (con una media del 40%) che sono propensi ad acquistare un prodotto visto solo virtualmente. E, ancora più sorprendente, quando un frigorifero, tramite l'intelligenza artificiale, potrà fare la spesa e farla arrivare a casa in base a quel che manca e ai gusti della famiglia, ecco, su un simile scenario hanno risposto che sono disponibili a questa novità".

E le aziende, come devono comportarsi? Come dice il manager Andrea Pontremoli, "Un'azienda deve essere consapevole della differenza che passa fra essere pronto ed essere preparato. Preparati a gestire situazioni inaspettate è ben diverso dall'essere pronti ad affrontare una situazione conosciuta. Si dovrebbe impostare l'impresa come un pronto soccorso, cioè essere preparati ad affrontare qualsiasi situazione".

Un nuovo modo di acquistare, ma anche un nuovo modo di produrre. Perché grandine, ondate di calore, siccità e gelo tardivo saranno sempre più frequenti in Italia. Massimo Crespi, presidente di Radarmeteo, ha messo in guardia l'agricoltura italiana. E l'industria agroalimentare deve farsi trovare pronta su diversi fronti: disponibilità della materia prima, strategia manageriale e posizionamento commerciale.

Oltre 400 gli imprenditori del settore alimentare intervenuti alla due giorni di Ipagro

"Non possiamo permetterci il caos, dobbiamo avere una bussola per le nostre imprese – ha evidenziato Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano –. Dobbiamo avere un orientamento ossessivo verso la qualità e internazionalizzare: in Asia ci sono 4,5 miliardi di persone, la cui ricchezza sta crescendo, e che adorano l'italianità. La qualità di prodotto deve però essere oggettiva e tracciata e qui le nuove tecnologie, dalla smart agricolture alla blockchain, entrano in gioco. La struttura produttiva italiana va però adeguata a queste sfide: non è vero che piccolo è bello. Servono scale produttive e politiche di marca, investendo su asset immateriali come marketing e promozione".

"Nel caos generato da clima, mercati e tecnologie ci sono dei punti fermi: le persone, che sono al centro del presente e del futuro. Con questa edizione del Forum lo abbiamo ribadito ancora una volta – ha evidenziato Gianmaria Bettoni, presidente di Impresa Persona Agroalimentare, l'associazione organizzatrice del Forum – È stata una ventiduesima edizione ricca di contenuti: il caos c'è, ma una bussola esiste".

Per maggiori informazioni
www.ipagroalimentare.it