Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Parla il Consorzio di tutela

"Nel 2024 successo straordinario per l'aglio bianco polesano Dop"

"La nostra campagna commerciale 2024, rispetto a quella precedente, è da considerarsi da record, con quantitativi che hanno registrato un +12%, portando dunque i volumi oltre i 674.000 kg di prodotto certificato venduto. Le produzioni sono ottenute da una superficie investita di circa 133 ettari. Il calendario commerciale abbraccia tutti i 365 giorni dell'anno, considerato che la campagna inizia con il prodotto nuovo a partire dal 10 di luglio, così come previsto dal disciplinare di produzione". A dichiararlo è Massimo Tovo, presidente del Consorzio di Tutela dell'aglio bianco polesano Dop.

Il Consorzio di Tutela registra un positivo ricambio generazionale e attualmente si compone di circa 30 soci: il numero è invariato da qualche anno, ma la nota positiva è che - come detto prima - abbiamo un ringiovanimento dei produttori associati. Alcuni soci hanno concluso la loro attività per andare in pensione, ma ne sono entrati di nuovi, che hanno dimostrato grande interesse per questa coltura".

Il bulbo a Denominazione di origine protetta è una produzione di nicchia, coltivata su un areale che si estende nel Polesine, nel basso Veneto, a ridosso della provincia di Rovigo, tra il basso corso dei fiumi Po e Adige. La tipologia dei terreni, il clima temperato e asciutto e la diffusa presenza di aziende a conduzione familiare ha fatto sì che negli anni l'aglio assumesse importanza per il territorio.

L'Aglio bianco polesano Dop si distingue per il profilo aromatico e l'ottima serbevolezza. I bulbi si presentano di colore bianco brillante uniforme.

"Negli ultimi anni paghiamo un caro prezzo, alla produzione, per una serie di fattori. Nello specifico, i cambiamenti climatici fanno sì che sia quasi impossibile programmare i volumi produttivi, le cui rese sono sempre incerte. Inoltre, lo scenario con il quale la filiera dell'aglio deve fare i conti è quello delle politiche europee, che interessano tutto il mondo agricolo e che stanno sollevando preoccupazioni, in particolare sui capitoli della riduzione degli agrofarmaci e della rivoluzione green".

In media, il lavoro sul campo, dalla semina alla raccolta, richiede nove mesi, cui segue la fase di estirpo, di solito praticata a inizio luglio, seguita da una ventina di giorni di essiccatura al sole, effettuata in modo completamente naturale.

"Abbiamo iniziato le semine da ottobre fino a tutto novembre; a causa delle piogge persistenti, le superfici investite, circa 125 ettari, risultano in calo rispetto alla campagna precedente. Tra i problemi che dobbiamo affrontare sia nell'ottica della semina sia della raccolta, c'è la programmazione per tempo delle risorse umane. La manodopera manca, anche perché c'è da considerare che, qui a Rovigo, ci sono grosse multinazionali che assorbono lavoratori; pertanto bisogna organizzarsi in anticipo e, soprattutto, garantire continuità lavorativa ai dipendenti - che nello specifico sono tutti stranieri - se non vogliamo trovarci in serie difficoltà al momento della raccolta".

"Sul piano della competizione internazionale, l'aglio bianco polesano Dop è un prodotto di nicchia molto richiesto dai consumatori attenti alla filiera e a un prodotto salutare. Considerato che parliamo di volumi esigui, siamo distanti dalle produzioni di massa che provengono dalla Cina (13mila tonnellate). Ma non possiamo competere nemmeno con le produzioni che arrivano da Corea del Sud ed Egitto, perché i costi di produzione sono bassi rispetto alla media europea. Fondamentale per crescere è implementare le superfici investite e accrescere i volumi di aglio nazionale, dato che l'Italia al momento è deficitaria rispetto al fabbisogno interno".

"Il prodotto viene confezionato soprattutto nelle classiche retine a tre teste - conclude Massimo Tovo - Più recentemente, c'è un ritorno interessante anche alle confezioni tradizionali come la treccia e, tra quelle più recenti, il canestrino. I canali commerciali riguardano la grande distribuzione organizzata, i mercati generali e la vendita diretta in forma limitata. Siamo presenti in tutta Italia, piccole partite (circa 5%) vanno all'estero tra Germania e Svizzera, con nicchie commerciali in Giappone ed Emirati Arabi".

Per maggiori informazioni:
Consorzio Tutela Aglio Bianco Polesano Dop
Piazza Garibaldi, 64
5100 Rovigo
info@agliodop.eu
www.agliodop.eu